16.

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Quella notte, Jisung se ne andò, lasciandomi da sola nel calore del mio appartamento. Mi stesi sul letto, fissando il soffitto, la scena si ripeteva nella mia testa ancora e ancora. Un sorriso si formò sul mio viso e mi coprii fino alla testa cacciando un urletto.

Non avrei mai pensato che tra tutte le persone, Jisung, il ragazzo preservativo, mi avrebbe fatto sentire in quel modo. Abbracciai il cuscino e lasciai un lungo sospiro. Speravo davvero che le cose tra di noi funzionassero. Voglio dire, chi non lo vorrebbe nella loro prima relazione. Aspettate, ci stavamo anche frequentando? Probabilmente no, ma una ragazza può sognare.

Cacciai via i miei pensieri, abbracciai il cuscino più stretto e sprofondai in un sonno profondo, sognando il mio ragazzo preservativo.

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La mattina dopo, mi svegliai per via di un ronzio. Intontita mi tolsi il cuscino dalla testa e mi guardai intorno con occhi semichiusi, cercando di capire da dove venisse il ronzio. Mi sedetti e finalmente capii che il mio telefono stesse vibrando. Il nome sullo schermo indicava che mia madre mi stesse chiamando.


"Pronto?" risposi, la mia voce piena di stanchezza.


"Eva? Eva, tesoro! Ti ho svegliata?" la voce frenetica di mia madre suonò dall'altra parte del telefono.

"No," mentii, non volendo renderla triste.


"Oh, bene avevo pensato di chiamare per augurare alla mia bambina Buon Compleanno!" rise facendomi stoppare.


Lanciai un occhiata al calendario al comodino affianco al letto e vidi che infatti era il mio compleanno. Wow, ero stata presa da così tanti pensieri che mi ero dimenticata fosse il mio compleanno.


"Grazie mamma," la ringraziai silenziosamente per avermelo ricordato.


"Vieni da noi, io e tuo padre abbiamo una piccola torta di compleanno che ti aspetta!" esclamò.


Acconsentii e riattaccai,  pigramente mi alzai e camminai fino alla cucina. Feci colazione per poi saltare in doccia, ma non prima di mettere un pò di musica. Cantavo The Wallows mentre lavavo i capelli, fermandomi qualche volte per ballare la canzone. Giuro ogni volta che ascolto della musica in doccia, finisco per avere un tour mondiale.


Quando uscii, presi un vestitino essendo che fuori ci stavano tipi 90 gradi. Il tempo era così bipolare che mi faceva venire il mal di testa certe volte. Me lo infilai e presi un paio di sandali prima di sedermi per farmi i capelli e truccarmi.


Quando fui pronta, l'orologio indicava che fossero le 12, presi la mia roba e uscii dal mio appartamento, attraversando il parcheggio sul andando sul marciapiede. Mentre camminavo, una voce urlò il mio nome, facendomi girare intorno e fermandomi. I miei occhi incontrarono la figura di Jisung che stava correndo per venirmi incontro.

CondomsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt