-Cap 2

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Mi rivegliai nel mio letto al calduccio e bella cuccia con la mia stufetta, iniziai a giocare con tutte le mie nintendo e decisi di dormire un pò.
Al quel punto mi svegliai e non so il perchè ma andai a prendere un nuovo videogioco (si ne volevo uno nuovo) e presi "Orì" ci giocai per un bel pò e dopo vari ostacoli mi divertii, era un animaletto che saltava e recuperava cose, e che la sua missione era salvare il suo gufo.
Il lunedì rimasi a casa (perchè la scuola era chiusa visto l' accaduto del fatto inquietante ) e allora feci colazione alle 8 e mi misi a fare le solite cose:editare,giocare,disegnare,scrivere,leggere e fare il cubo. La sera arrivò in un batterd'occhio e così pure la mia stanchezza, ormai avevo un sensazione di vuoto e senza ancora che la paura non era la stessa....
Non avevo paura e non so il perchè ma e dicevo no,no,no e lasciati andare e il cuore mi cade,e me lo rivedo lì come per dire che lui era lì, e da lì non capivo più mi sentivo a pezzi non......Il non
mi ritrovai nello spazio e mi vennero i brividi per il freddo mi incominciai a preouccupare quando lo rivisi era lì e stava divorando una stella.La stella era un uomo e l' umanoide lo divorava senza pietà ossa,carne,sangue tutto il resto io piansi pregandolo di smetterla e cercando di capire qual'era il suo punto debole poi un vortice mi rissucchiò e io mi ritrovai a casa mia e urlai, urlai come se mi stessero torturando e tutti i miei libri, i miei scritti,schizzi,dipinti e melodie pute i videogiochi sembravano rimbobare quel urlo come se urlassero anche loro e il quadro dei girasoli di van gogh appeso al muro si ruppe e cadde in mille pezzi come se qualcuno fosse passato di corsa... La testa mi faceva male e non la smettevo di urlare.
Ad un certo punto silenzio. Solo silenzio
assordante faceva male pure quello, quel silenzio aveva un sumore infernale e io mi accorsi che le mie mani iniziarono a sanguinare senza motivo e le ferite delle mie pellicine e delle unghie mangiate si approfondivano e il sangue usciva senza problemi.Panico. Le luci della casa si accendevano a scatti e si spegnevano quando poi intravisi quel umanoids che correva a quattro zampe verso di me senza sosta in quel preciso instante mi venne in mente, sorridi ! E così sorrisi davanti a lui e mi misi a ridere, lui non si fermò e neanche lo notò allora capì che il sorriso era tutta una finzione, un confort un ampia finzione per salvarti e capì anche che era tutto vero, quel umanoide di 3 metri con  le catene era lì io erò lì il sangue era lì la casa con le luci era lì, la scuola, i cadaveri, la ragazza,  il vomito, la voce, il primo incontro era tutto quì.
E poi lui era a un cm da me e mi disse
" astronauta ?"
"s-sì!"
allora e solo allora capì che capì che forse essere un' astronauta era una sfortuna.

Persi nel VUOTOHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin