Capitolo 6

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Stava piovendo quando Maryleen sentì bussare alla porta, andò ad aprirla per vedere chi la cercava a quell'ora della sera con il diluvio universale fuori dalla finestra; e si trovò davanti Sibilla, con il corpo fradicio e il viso sconvolto, così le aprì la porta e la fece sedere, curiosa del motivo per cui era venuta.

Mary si sedette di fronte alla sua amica, che dopo un po' disse: "il principe mi ha mandato a prendere il tè a palazzo" Mary spalancò gli occhi, sapeva che a volte tendeva ad immaginare le cose ma qui non era solo fantasia, a quanto pare il principe è davvero preso da lei, ma in ogni caso la domanda giusta da porsi era "cosa ne pensava la sua amica?
"Cosa gli hai risposto? Guarda che non devi accettare se non vuoi" le intimò lei, "Gli ho detto che ci sarò ma ora non riesco a dormire dallo stress e non sono mai stata inviata per tè, sono una ragazza di periferia non ne so niente, ahh ma perché ho accettato l'invito?! "rispose la ragazza lamentosamente, Maryeen ha quel punto quasi rideva di come la sua amica riuscisse sempre a mettersi nei guai, ma su una cosa aveva ragione: nessuno di loro due conosceva l'etichetta e non avevano modo di impararla date le loro umili origini, o almeno le sue, in realtà Maryleen non sapeva da dove venisse Sibilla né cosa facesse prima di trasferirsi, ma ne dedusse che anche lei era solo una campagnola, perché se fosse stata una nobile non si sarebbe certo trovata nella casa più vecchia del vicinato, Mary infatti non sapeva nulla del Sigillo dell'amica o del suo passato né sospettava qualcosa; dopo averci pensato Maryleen si rese conto che non c'era da preoccuparsi, perché sarebbero stati solo loro due e lui sapeva che non conosceva lei non era una nobile, ma Sibilla non ne fu molto sollevata dalla notizia, perché conoscendola o no, lei doveva ancora andare a prendere il tè con il principe ed era molto preoccupata anche per il suo comportamento, che sembrava si fosse veramente innamorato di lei come sosteneva sempre Mary ed era terrorizzata da quella possibilità.

Al tè con Glen Sibilla arrivò ancora spaurita e fu subito accompagnata a un'ala del giardino che lei non aveva mai visto, anche questa caratterizzata da molteplici fiori bianchi.
Glen l'ha subito fatta accomodare e hanno parlato di cose leggere come la loro routine, i pettegolezzi del quartiere di Sibilla o gli incroci amorosi dei servitori del castello, la conversazione è stata molto allegra, non come l'ultima volta che le era sembrata di star facendo un quarto grado e il tè non è stato poi così male come si aspettava, durante la chiaccherata la ragazza venne anche a conoscenza del passato di Glen e del fatto che non riuscisse a trovare la sua anima compagna nonostante le indagini che diventarono poi quasi delle perquisizioni per la situazione disperata, ma che per lei fino ad allora le erano completamente estranee perché probabilmente in quel momento era già stata cacciata di casa e abitava nella foresta, quindi nessuno doveva averla vista, ed era anche molto curiosa di sapere chi potrebbe mai essere la sua compagna, ma quando pensò a lui che finalmente l'aveva trovata e che stavano insieme, per un attimo le si chiuse la bocca dello stomaco.
A tardo pomeriggio Glen la congedò ma prima le presento Violanda: una ragazza forse poco più grande di Sibilla, aveva entrambi i capelli raccolti in una coda che le arrivano a metà schiena e gli occhi grandi di colore indaco scuro, rispecchiando così il suo nome, il viso dolce e le labbra carnose."puoi ospitarla a casa tua?" chiese il principe con la scusa che la ragazza volesse imparare a coltivare per mantenere la tradizione dei suoi antenati e dicendo che sarebbe stata utile anche a Sibilla come forza lavoro poiché come cavaliere doveva essere molto forte. Sibilla non ne era molto convinta, ma pensò che una mano in più non guastasse, così accettò la sua richiesta e la cavalleressa e l'artista tornarono insieme a casa di quest'ultima.

Sibilla non vuole il SigilloМесто, где живут истории. Откройте их для себя