L'uscita di Mattia nel daytime

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Sono passati due giorni da quando ho dovuto abbandonare il programma e il distacco dai miei compagni si fa ancora sentire parecchio. Stanotte sono riuscito a dormire un po' di più, senza svegliarmi di soprassalto credendo di essere nella stanza verde con Christian e Dario. Ieri la produzione mi ha comunicato che potevo prenotare il biglietto del treno per tornare a casa, visto che oggi pomeriggio andrà in onda nel daytime la mia uscita.                          Infatti ora sono seduto sul letto davanti alla tv ad aspettare di rivivere di nuovo quell'incubo da cui non vedo l'ora di svegliarmi, ma purtroppo questa è la dura realtà.                                                Ore 16.10 parte la sigla e poco dopo una scritta spiega che dopo la puntata in cui avrei dovuto ballare sono tornato in sala prove per riprendere a fare le coreografie che mi erano state assegnate. Mandano un filmato in cui si vede che provo assieme a Christian un pezzo dato tempo fa e mai riuscito a terminare, un tango. Dovevamo farlo in puntata qualche settimana prima della pausa natalizia, ma poi il maestro Todaro mi aveva sospeso la maglia e quindi non potevo esserci in studio e ballare. Poi mi sono beccato l'influenza assieme a Christian e quando siamo tornati a gennaio, avevo il problema della caviglia. Ho avuto come la sensazione che l'universo stesse facendo il possibile per non farci fare quella coreografia, perché c'era sempre qualcosa che lo impediva. I passi riuscivo a farli, ma quando caricavo il peso del mio corpo sulla punta, sentivo una fitta che mi faceva ogni volta fare una smorfia di dolore.                                  Il ballerino professionista Umberto, che aveva coreografato il pezzo, si era accorto che avevo delle difficoltà e per non sforzare ancora di più la caviglia, ci suggerì di tornare in casetta. Mi ricordo che per tutto il tragitto sbuffavo e mi lamentavo perché ci tenevo tantissimo a tornare ad esibirmi. Il pomeriggio stesso mi arrivò una chiamata dalla produzione che mi informava che il medico che mi stava seguendo era venuto a conoscenza di quello che era accaduto in sala e voleva farmi un'ulteriore visita.                                        Mentre il medico mi visitava, io lo osservavo per cercare di capire da dietro la mascherina se c'era stato un peggioramento oppure la situazione era rimasta la medesima, ma dal suo sguardo non riuscivo a capire niente, nemmeno un accenno. Però una voce dentro alla mia testa aveva iniziato a farsi strada nella mia mente dicendomi che c'era qualcosa che non andava.    "Possibile che dopo tutto quel riposo e diversi trattamenti provo ancora dolore?" ripetevo a me stesso.                  Il daytime prosegue e fanno vedere il mio ingresso in sala prove, dove c'era il mio insegnante ad aspettarmi dietro al plexiglass. Dal mio sguardo si percepisce che sono sia in agitazione, ma anche speranzoso. Quando avevo letto il risultato del referto, avevo avuto la conferma che quella voce nella mia testa aveva ragione. Ho tenuto per quasi tutto il tempo la stessa bassa perché non volevo che mi vedessero piangere, ma con Raimondo sapevo che potevo farmi vedere vulnerabile. Quante volte mi ha visto piangere durante le lezioni negli ultimi mesi! Poi come un fulmine a ciel sereno, mi informa che a settembre quando incomincerà la nuova edizione di Amici, ci sarà un banco per me, possibilità che viene data solo ai ballerini che escono per infortunio. In quel momento ho smesso di piangere e ho iniziato a sorridere, nonostante tutto. Il momento peggiore del daytime è quando mostrano che informo Christian di quello che è successo. Mi fa veramente strano vederlo in televisione pochi giorni dopo averlo vissuto. Rivedere quella sua espressione sconvolta, mi si spezza di nuovo il cuore, non riesco neanche ad immaginare come sia stato per lui vedermi andare via dalla casetta, dopo aver passato ogni momento di questa esperienza sempre insieme. I fan che ci seguono da casa ironizzavano sempre sui social dicendo che eravamo attaccati con la colla! E sembrava proprio così, perché dove andava Christian io lo seguivo e viceversa.          Terminato il daytime, esco dalla mia stanza d'hotel per fare una passeggiata e quando arrivo ad un parco pubblico, mi siedo su una panchina e andando sui social mi arrivano tantissimi messaggi da parte del pubblico che segue il programma augurandomi una pronta guarigione. Per ringraziarli del loro caloroso affetto, apro TikTok e faccio un video, spiegando che ci ho messo tutto l'impegno e la volontà per guarire il prima possibile dall'infortunio, ma il dolore era troppo forte per poter realizzare il sogno di arrivare al serale; informo successivamente tutte le persone che mi hanno scritto che incomincerò a leggere i loro messaggi che mi hanno inviato, anche se sarà difficile riuscire a rispondere a tutti quanti visto che sono tantissimi. Quando inizio a parlare del fatto che è stato difficile lasciare la casetta, mi si incrina la voce, così alzo lo sguardo verso l'alto per cacciare indietro le lacrime che vogliono a tutti i costi scendere. Riprendo a fatica il controllo e faccio un in bocca al lupo ai miei compagni; fermo il video e lo posto. Metto in standby il cellulare e mentre mi incammino per tornare in hotel per fare le valigie, mi arriva una chiamata da uno dei miei compagni uscito qualche mese fa, con cui avevo un legame stretto: Guido.

<Maestro!> esclamo chiamandolo con il soprannome che io e Christian gli avevamo dato   
<Matti! Che bello sentirti!> mi risponde lui con il suo solito accento napoletano  <Anche per me, non sai quanto!> dico sorridendo mentre raggiungo il mio hotel <Come stai?>     
<Io tutto bene, grazie. In questi ultimi giorni non ho seguito il daytime e prima ero su TikTok e ho visto il tuo video. Sono rimasto scioccato, perché sapevo che avevi questo problema, ma ero sicuro che saresti guarito in fretta> mi dice lui                                                      <Eh, pure io> concordo entrando nella hall per poi dirigermi verso l'ascensore <Purtroppo è un'infortunio che richiedere un po' di tempo per guarire del tutto e visto che tra poche settimane inizierà il serale, non potevo restare...> 
<Cavolo, questa proprio non ci voleva! Sei uno dei ballerini più forti rimasti ed è un vero peccato. Però ho letto che il prossimo anno ti daranno un banco, giusto?>                                         
<Si, me l'ha detto Todaro. Non riuscivo a crederci, peccato che non ci sarete voi con me> ammetto arrivando al piano dove si trova la mia stanza                      <Noi ti seguiremo da fuori e faremo il tifo per te sempre!> mi rassicura Guido <Io ci sarò sempre per te, se avrai bisogno di parlare e sfogarti non farti problemi a chiamarmi>                              <Lo apprezzo tanto, davvero! Quando Christian uscirà dobbiamo fare assolutamente una reunion!> propongo io sedendomi sul letto                                <Ovvio, non vedo l'ora! Ora ti lascio che devo andare a lezione. Ci sentiamo tramite messaggio. Ricordati quello che ho sempre detto a tutti voi: non si molla!> pronuncia lui il suo motto    <Esatto, non si molla, mai!> esclamo io sorridendo

Chiudo la chiamata con il mio amico e poi inizio a preparare le valigie, è ora di tornare a casa.

Love The Way You LieDonde viven las historias. Descúbrelo ahora