Amore impossibile

Animale selvatico (24)

"A volte è meglio mettere l'amore in un abbraccio che nelle parole."
Percy Bysshe Shelley

Innamorarmi di una persona mi ha sempre fatto paura, ma è una cosa che succede e non riesci a tirarti indietro.

È da quando siamo bambini che io la amo, non ho mai smesso di cercarla e trovare un minimo contatto con lei.

Amare una persona non è un gioco, e non lo è mai stata.
Avrei bisogno di sapere se lei prova i miei stessi sentimenti, anche se non si ricorda, io resterò per sempre...nell'ombra, dove nessuno mi può vedere ma che posso comunque proteggerla.
Ogni volta che guardo quegli occhi nocciola mi tolgono il fiato, le parole.

A volte ho paura che lei potrebbe scottarsi, o avere paura di non cogliere bene i suoi segnali.
Vorrei prenderla per mano, toccare le sue dita delicate, avvicinarla dolcemente e dirle che io farei qualsiasi cosa per lei.

Tutto.
Quel sospiro mozzato, le labbra che combaciano perfettamente con le mie, le mani sulle mie guance...sono tutti motivi perfetti per perdere il controllo ma devo restare calmo, non voglio rovinare questo momento di pace.

Dove lei...per una volta, non mi odia.
Sono innamorato di Sophia, ogni volta che cerca un contatto sento una vibrazione in tutto il corpo.
Da una parte ho paura che mi ferisca, e rischiare di mettere in gioco il mio cuore per lei.
Sophia non sa cosa ho fatto per vederla ogni giorno.

Quella volta sul tetto, le ho detto che mi sono imbattuto contro la squadra di Rugby e che li ho ridotti male.

Ma lei non sa il motivo.

Ho saltato la lezione di psicologia per osservarla in biblioteca la sera tardi, i suoi capelli lunghi e morbidi li ha toccati ogni minuto, segno che la sua mente sta tra le nuvole.
La penna mordicchiata, è un altro segnale di nervosismo, ma per quanto possa farmi eccitare vorrei ridurle l'ansia, e donarle un senso di piacere su tutto il corpo.
Vorrei affondare dentro di lei, la voglio dalla prima volta che l'ho vista.

Faccio scivolare le mani lungo i fianchi, avvicino il suo bacino al mio. Credo che da una parte sia sbagliato baciarla, lei non sa chi sono realmente.

Mi stacco da Sophia, sento un freddo terribile alle labbra umide.
Vorrei sentire nuovamente quel contatto caldo e avido, la guardo negli occhi, sembra accigliarsi per un momento.
Apro bocca per parlare, sta prendendo freddo con la pioggia e non voglio che si prenda la febbre.
« Soph.. » i capelli bagnati sulla fronte mi danno fastidio agli occhi, non li scosto soltanto perché mi nasconde dalla persona terribile che sono.
Non faccio in tempo a sussurrare il suo nome che le sue labbra finiscono nuovamente sulle mie.

Un'altra volta.
Il mio cuore palpita come se avesse bisogno di più sangue.
Mi ha baciato un'altra volta, non riesco a crederci, il suo calore invade il mio corpo freddo.

Continua a baciarmi, resto inerme per qualche secondo, tutti i miei dubbi però sono svaniti da un solo movimento.
Con quelle labbra piccole ma carnose cerca di assaporarmi, io ricambio.
Prendo le sue cosce e la sollevo, avvinghia le sue gambe ai miei fianchi.
Non riesco a respirare, i suoni della pioggia e i mille baci di Sophia mi stanno inebriando la mente.
Le mordo il labbro con una pressione tale da farla gemere, le lingue si sfiorano e si intrecciano, lotto contro me stesso pur di non portarmela a letto in questo istante.
Le sue mani finiscono sopra i miei capelli, e spinge verso la sua bocca come per dire di avvicinarsi di più.

Allora premo, assaporo le sue labbra e la lingua, non riesce a trattenere i sospiri come me.
Lei si stacca, mi guarda gonfiandosi il petto.
Il cuore mi sussurra che l'ho spaventata, ma appena sento uno squittio provenire dalla sua bocca mi metto a ridere.
« Prima che tu mi fermassi e ti fiondassi nelle mie labbra come un animale selvatico che non mangia da due giorni...volevo dirti di andare dentro altrimenti potresti prendere un raffreddore» diventa paonazza dall'imbarazzo, non perché mi ha starnutito in faccia ma perché le ho dato dell'animale selvatico.