19. Novellino

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Izuku si fermò davanti all'entrata dell'azienda, Bakugou al suo fianco si stava sistemando il colletto della camicia mentre con una mano teneva stretta la sua valigetta di pelle. Lo guardò con la coda dell'occhio, le maniche raccolte fin sotto al gomito con i primi due bottoni aperti a mostrare le clavicole. Le iridi cremisi coperte da un paio di occhiali da sole, mentre i ciuffi biondi pettinati alla rinfusa con qualcuno fuori posto. Quella mattina si erano svegliati tardi, la notte prima l'avevano passata a parlare e a baciarsi, recuperando il tempo perso durante il trasloco. Midoriya si schiarì la gola e controllò di avere ogni cosa al suo posto.

«Stai bene, non preoccuparti.» disse Katsuki afferrando con l'indice e il pollice la sua guancia, per poi tirarla.
«Ah! Mi fai male, questa abitudine dei pizzicotti deve finire.» borbottò lanciandogli una occhiataccia.
«Si vede che sei teso, hai bisogno di rilassarti un po'.»

Gli mise un braccio sulle spalle facendo ricadere la mano sul suo petto, poi si sporse in avanti baciandolo sulle labbra. Izuku arrossì e sgranò gli occhi sconvolto. Si trovavano sul marciapiede in mezzo ad un bagno di folla che camminava avanti e indietro, e questo gli provocò ancora più imbarazzo. Quando Bakugou si allontanò rimase qualche secondo immobile, e l'altro gli diede un bacio sulla guancia.

«Forza, è ora di entrare novellino.»

Izuku lo guardò male e a piccoli passi cominciò a camminare, entrando insieme a lui dentro l'azienda. Sentì subito gli occhi di tutti addosso, ovviamente lo fissavano a causa di Katsuki che girava con il corpo spalmato contro il suo. Arrossì di nuovo e cercò di non farci caso, per la prima volta il biondo lo stava trattando come il suo ragazzo. Nessuno osava domandare, ma al tempo stesso lanciavano occhiate incuriosite e quasi gelose.

«Questo è tuo, mi sono scordato di dartelo in macchina prima.» Bakugou tirò fuori dalla tasca una tessera «Non perderlo, serve per passare oltre le sbarre e accedere in aree riservate.»
Izuku lo prese in mano e annuì «Assolutamente.»
«Avanti, provalo.»

Midoriya guardò il piccolo schermo colorato di rosso che divenne subito verde appena ci strisciò sopra la tessera con il suo nome, cognome e foto. Le sbarre si aprirono e con sguardo euforico ci passò attraverso raggiungendo il piccolo atrio da cui si aprivano due divari. Da un lato girando l'angolo si trovava la caffetteria, mentre dall'altro l'ascensore.

Bakugou spuntò alle sue spalle e gli prese la mano intrecciando le loro dita. Probabilmente non gli importava degli altri dato che si comportava con nonchalance. Però è bello, in realtà non me lo aspettavo. Sorrise sentendo il cuore battere un po' più veloce, e insieme a lui camminò verso l'ascensore dove spinse il pulsante al lato del muro. Due o tre persone si fermarono dietro di loro, ed Izuku aumentò la presa sulla mano di Katsuki. Okay, forse aveva ragione, un po' teso lo sono.

«Buongiorno Signorino Bakugou.»

Una voce femminile interruppe il silenzio e il biondo si girò togliendosi gli occhiali da sole, che infilò nella camicia. Izuku lo vide alzare un sopracciglio, gli occhi cremisi seri e duri, per nulla simili a quando guardavano lui. Quindi è uno sguardo tutto mio? Incuriosito si girò seguendo la stessa direzione, e vide una donna di circa trent'anni che sorrideva. I capelli lunghi e neri a incorniciarle il viso magro, un paio di iridi scure e le labbra rosee. Indossava un completo elegante con una camicetta coperta da una giacca blu notte che si intonava alla gonna che arrivava fino a sotto il ginocchio. Ma questa chi è?

«Izumi, vivace già di prima mattina?» rispose Bakugou quasi scocciato.

Izumi? Izuku, Izumi. Aspetta. Per qualche ragione a lui estranea cominciò a vedere con sospetto quella donna, che all'apparenza non gli aveva fatto nulla di male. Si rese improvvisamente conto della sua bellezza, del fisico snello e formoso, del viso provocante ma allo stesso tempo delicato, curato. Perché mi irrita?

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Место, где живут истории. Откройте их для себя