Speciale Seroroki

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[Questo capitolo è uno speciale che mostra la quotidianità di Sero e Todoroki ora che, passati sedici anni, vivono insieme come coppia ufficiale. Ne farò uno sia per la Kirikami, sia per Ren e Natsuki.]

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[Pov Todoroki]

Il bicolore si sporse sul bancone stringendo tra le mani lo straccio, pulendone la superficie. Aveva aperto quel bar con anni di sudore, lasciando perdere lo studio dell'economia imposto da suo padre. Al contrario, Sero lavorava per una importante azienda, che a suo dire, lo rendeva più affascinante visto il completo elegante che era costretto ad indossare durante il giorno. Todoroki sorrise abbassando lo sguardo. Di tanto in tanto gli capitava di pensare alla sua vita, prima di vedere il corvino. Credere di amare Midoriya, mettere sotto sopra la loro amicizia, per poi realizzare che non si trattava di amore. Quell'amore incondizionato, quell'amore in grado di bruciare la pelle con un singolo sguardo o un leggero tocco delle dita. Quell'amore che, solo Sero, riusciva a fargli provare.

Ricordava ancora il loro viaggio a Tokyo. Il modo in cui Sero aveva cancellato le lacrime dal suo viso, il modo in cui lo aveva baciato dolcemente accanto al Rainbow Bridge, illuminato da tante piccole luci colorate che si riflettevano sulla superficie dell'acqua.

Le guance di Shouto si scaldarono un poco, e lui scosse il capo finendo di pulire il bancone del bar. I suoi dipendenti si trovavano già fuori, mancava solo di alzare le sedie sui tavolini e chiudere l'ingresso con la chiave. Appoggiò lo straccio sulla spalla girando intorno al bancone, e cominciò ad afferrare le gambe delle sedie alzandole, e posandole al contrario sulla superficie in legno dei tavoli. Strano che Sero non è venuto, forse è andato direttamente a casa? Vivevano insieme da nove anni, in una villa a due piani con la piscina.

Per scelta ancora non parlavano di matrimonio o di figli, e a Todoroki andava bene. Entrambi facevano un lavoro troppo impegnativo, e si bastavano a vicenda. Arrivare a casa la sera, abbracciarsi, baciarsi, cenare per poi addormentarsi sul divano a causa della troppa stanchezza. Una quotidianità che poteva sembrare noiosa, ma che in realtà rappresentava tutto.

Todoroki abbassò le mani, e un paio di braccia si strinsero intorno alla sua vita facendolo sobbalzare per la paura. Appena riconobbe il suo profumo però, si rilassò, voltando il capo nella sua direzione. Gli occhi di Sero si incatenarono ai suoi, e notò le sue labbra sottili piegarsi in un ampio sorriso.

«Scusami, sono in ritardo Amore.» disse Sero lasciandogli un bacio sul collo.

Todoroki arrossì, la pelle divenne d'oca e strinse tra le mani lo straccio giocandoci. Nonostante gli anni, ancora riusciva ad imbarazzarlo con il suo tono grave e le sue attenzioni.

«Credevo fossi andato direttamente a casa, io ho quasi finito.» rispose Shouto, che provò a muoversi in avanti.

Sentì le braccia muscolose del corvino tenerlo più saldamente, e la sua schiena venne spinta contro il petto dell'altro. I capelli di Todoroki lunghi fino alle spalle legati in una coda vennero spostati un poco a causa del respiro di Sero.

«Dove pensi di andare? Non mi hai ancora dato il bacio del giorno.» disse simulando la voce di un bambino.
«Oi, non ti è bastato quello che ti ho dato stamattina prima del lavoro?» domandò Shouto ancora rosso in viso.
«Mh. Ne vorrei un altro, uno di quelli che mi ridanno energia dopo il lavoro.» ammise.

Sero lo girò con le braccia, Todoroki si ritrovò il suo viso a pochi centimetri di distanza, così mise le mani sulle sue spalle toccandogli i ciuffi color petrolio. Spostò le iridi bicolore sul suo collo, coperto in parte da un tatuaggio che spariva sotto il colletto della camicia, ma che sapeva perfettamente il modo in cui si allungava fino a raggiungere il centro della sua schiena. Un serpente che si univa ad un altro un poco più piccolo. L'aveva fatto per loro, il simbolo del suo amore impresso sulla pelle. Indelebile.

«Non guardarmi così, lo sai che a starti tutto il giorno lontano poi mi manchi.» Sero piegò il capo di lato mettendo su il broncio.
«Puzzi di fumo, lo sai?» Shouto mise una mano sulla sua bocca spingendogli la testa all'indietro «Lo sai che lo odio, Hanta.»

Il corvino lo prese di peso per le gambe appoggiandolo sul bancone, poi si infilò in mezzo tenendo le dita strette sulle sue cosce. Todoroki sentì il cuore salirgli in gola e lo guardò storto a causa dello spavento.

«Cosa pensi di fare?» domandò.
«Non puoi fare una eccezione e baciarmi lo stesso? Lo sai che quando esco dal lavoro ho bisogno di una sigaretta, o non ce la faccio.» borbottò.

Grande e grosso, ma alla fine piagnucolava come un bambino.

«Nah. Se vuoi un bacio andiamo a casa. E comunque oggi pomeriggio sono venuti Midoriya e Bakugou. Lo sai che suo figlio Natsuki ha il ragazzo? Lui ha dato di matto.» ammise cambiando argomento.
Sero rise «Posso immaginarlo. Quando hai un figlio le cose che tu stesso hai fatto alla sua età, ti sembrano orribili però fatte da loro.» alzò un braccio accarezzandogli la guancia, il suo pollice toccò il bordo della voglia vicino all'occhio azzurro «Stavo pensando...che sarebbe bello. No? Avere un figlio nostro.»
Todoroki sbatté le palpebre un paio di volte «Credevo...credevo tu non ne volessi. Insomma...»
«Era così, ma sento sempre i nostri amici parlare di quanto è bello e di quanto ti rende orgoglioso avere dei figli da crescere. E poi non siamo ancora così vecchi da dire che ormai è tardi, no?»

Shouto sentì il suo cuore perdere un battito, e spostò lo sguardo altrove senza sapere bene cosa dire. Non aveva mai preso in considerazione una cosa simile, non sul serio almeno. Un po' lo spaventava. L'esempio della famiglia perfetta non esisteva nella sua mente, la madre malata, il padre violento ed aggressivo. Era stato cresciuto infatti da sua sorella e dai suoi fratelli, tutti più grandi di lui. Ne sarei in grado?

«Non lo so, Hanta. Non credo di essere tagliato per questo.» ammise.
«Che stai dicendo? Guardati. Gestisci questo posto con le tue forze, ti ho visto interagire con i bambini e spesso hai aiutato Midoriya o Denki con i loro figli anche da più piccoli. Saresti perfetto.» rispose il corvino sorridendo dolcemente.
«Ne sei sicuro?»
«Sicurissimo, Amore.»

Shouto si sporse in avanti e decise di non soffermarsi sull'odore di fumo presente sulla pelle di Sero. Lo baciò passandogli una mano tra i capelli, e sorrise.

«Allora saremo una famiglia.»

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Spazio Autrice :

Ecco uno speciale tutto per voi. Il prossimo sarà su Kirishima e Denki, quindi preparatevi. Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate 🤍.

Bakudeku [Omegaverse] •Chained•Where stories live. Discover now