É 𝖈𝖔𝖑𝖕𝖆 𝖘𝖚𝖆 𝖘𝖊 𝖘𝖔𝖓𝖔 𝖈𝖔𝖘ì - 1

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Salve. Primo capitolo, spero via piaccia :) Per ora non so con che ritmo pubblicherò i capitoli. E niente vi lascio al capitolo, buona lettura.

-I countryhumans non sono parenti tra loro, ma si chiamano con questi nome per "convenzione", o perché vi hanno un legame profondo, per esempio come Reich con la Prussia, che lo chiama 'nonno' in tedesco

-In genere i countryhumans sono immortali, ma vengono uccisi se colpiti al cuore o se decapitati. Le ferite guariscono più velocemente rispetto agli umani

TW: tortura e smut (+18)

Pov: Third Reich

Mi sveglio come al solito prima dell'alba, guardo la mia sveglia: sono le 5:00 del mattino. Oggi è il grande giorno per attuare il piano a cui sto lavorando da quasi 6 anni: uccidere mio fratello Weimar, come mi ha ordinato Großvater Prussia, per prendere il potere, visto che sarebbe destinato a lui. Weimar non mi è mai piaciuto: tra noi due è lui il preferito di vather, parlano insieme di politica mentre io vengo criticato perché dipingo, anche se penso che abbandonerò quella strada, dato che sono stato rifiutato all' Accademia delle Belle Arti di Vienna, un po' di anni fa, per ben 2 volte. 

Esco dal letto, metto un maglione beige, una camicia bianca e dei pantaloni neri con una cintura. Vado nel bagno collegato alla mia stanza e mi guardo allo specchio, dopo qualche secondo riesco a scorgere un'ombra che poggia la mano sulla mia spalla: ha un'aspetto familiare, è molto simile a me, ma è come una nube nera e porta un sorriso molto inquietante. Comincia a parlare "Ne varrà la pena, saprai governare per certo meglio di lui. Porterai il Grande Impero Tedesco al suo massimo splendore". Mi guardo negli occhi allo specchio con uno sguardo determinato. Questo "spirito" mi perseguita da un po' di tempo, si chiama Nazi ed è una sottospecie di consigliere, in pratica mi dice se fare o meno qualcosa. Sorrido a Nazi "Cominciamo". Frugo tra i cassetti e prendo un coltello, lo osservo facendo passare il mio indice lungo il perimetro della lama, dalla parte non tagliente. Non vedo l'ora di vederlo perdere litri e litri di sangue~.

 A quest'ora nella villa non c'è nessuno in giro, tranne mio fratello che gira per i corridoi. Apro la porta lentamente per non fare alcun rumore, percorro il corridoio davanti alla mia stanza e arrivo in quello in cui c'è Weimar: è fermo davanti alle grandi finestre che danno sul giardino, a vederlo così sembrerebbe un qualsiasi bravo ragazzo, così innocente, ma in realtà so benissimo che mi odia nel profondo, come vather. Mi avvicino piano senza farmi notare, finalmente questo giorno è arrivato. Sono dietro di lui, mi avvicino e gli sussurro all'orecchio "Ci vediamo all'inferno, Bruder", per poi tappargli la bocca con la mano sinistra e trafiggergli il coltello dritto nel petto, per colpirgli il cuore. Urla nella mia mano ma pochi secondi dopo le sue grida si affievoliscono e piano piano si accascia a terra. 

Guardo il suo corpo inerte sul pavimento, che spettacolo meraviglioso. Nazi mi si avvicina dietro e mi sussurra "Ricordi tutto il dolore che ti ha portato? É colpa sua e di tuo padre se ti tagli. É sempre stato lui il preferito di vather, ti guardava dal basso verso l'alto come se fossi un estraneo, una 'persona' che non merita di vivere" mentre ridacchia. Ci penso e un dolore mi colpisce al petto: è solo colpa sua se sono così. Preso da un'attacco di rabbia comincio a pugnalarlo ininterrottamente allo stomaco, al torace, alle braccia e a tutto il corpo, sfogando tutta quella rabbia che non ho mai potuto tirare fuori. Dopo 49 pugnalate Nazi mi ferma "Va bene così, è meglio non fare troppo rumore, o qualcuno potrebbe scoprirti". 

Prendo Weimar per le braccia e lo trascino per la casa portandolo fuori in giardino, dove lo seziono per poi trasferire il corpo in una sacca, successivamente lo butto nel fiume vicino al bosco nei pressi della casa e guardo mio fratello viaggiare secondo la corrente del corso d'acqua, che porterà a un lago di media dimensione. Guardo il mio orologio da taschino, sono le 6:00. Devo muovermi a tornare in casa, rimettermi a letto e fare finta di dormire. Corro dentro casa, vado in camera, mi metto a letto dopo essermi spogliato e faccio finta di dormire. 

𝕴𝖑 𝖌𝖎𝖚𝖉𝖎𝖈𝖊 è 𝖑𝖆 𝖒𝖎𝖆 𝖈𝖔𝖘𝖈𝖎𝖊𝖓𝖟𝖆Where stories live. Discover now