Il giorno stesso sognai il mio ipotetico ritorno da Manson e Twiggy, anche se sapevo bene che i miei genitori non mi avrebbero lasciata uscire per i tre mesi successivi. Ero quasi pentita di essermene andata ed avevo paura che Brian ci fosse rimasto male e che, per vendicarsi, avrebbe trovato il mio indirizzo via Twiggy ed avrebbe parlato ai miei; passarono poche settimane, a differenza delle mie previsioni, prima che i miei mi lasciasssero di nuovo libera di uscire. Per prima cosa mi incontrai in un pub con Natasha ed Emily e gli raccontai tutto quello che mi era capitato, alché loro rimasero scioccate dal mio comportamento: sapevano per certo che io avrei passato tutta la vita con Brian, se avessi potuto, ma non sapevano della mia paura di stravolgere il mondo;
E così, dopo esserci scolate due o tre birre (a 16 anni) facemmo un giro per il centro, tra le luci dei pochi bar ancora aperti e quelle delle vetrine dei negozi chiusi. La luna risplendeva sulle finestre delle case e sul piccolo lago nel parco; noi tre: Natasha, Emily ed io, Audry, ci sedemmo in una delle scomode ed economiche panchine che la nostra povera città ci offriva, chiacchierando di argomenti già precedentemente discussi, fino a che i miei occhi non scorsero una figura familiare. Credevo che fosse veramente lui, ma, no, non lo era, era solo un ragazzo poco più grande di me, con i capelli lunghi, ma non abbastanza secco per poter essere lui e vestito con quegli orribili abiti che andavano di moda allora.
Ero in completa crisi, da una parte volevo rivederlo e da un'altra avevo paura, di cosa non so, ma ero terrorizzata;
e con questi pensieri cominciammo ad incamminarci verso casa, continuando a parlare di libri e musica, fino a quando non arrivammo davanti alla palazzina dove abitavano Emily e Natasha e, una volta salutate per bene, ripresi il sentiero da sola.
Mi sentivo quasi sbronza e, senza pensare che stavo in una strada di città cominciai ad urlare :"The beautiful people the beautiful people, it's all relative to the size of your steeple, you can't see the forest for the trees and you can't smell your own shit on your knees"
Quando ripresi coscienza (per quanta ne potessi avere in quei tempi) notai una signora con il figlio, che tornavano da una festa di compleanno, guardarmi sbalorditi e quasi indignati, perché, probabilmente, avevano capito quello che stavo dicendo.
Come si può immaginare, appena svoltai l'angolo, cambiai canzone e cantanto Antichrist Superstar mi fermai in una discoteca, piuttosto vuota per essere un venerdì sera.
Mi sedetti al bancone e ordinai una birra, guardandomi intorno notai la faccia inquietante di Stephen Bier fissarmi.
Andai verso di lui e poggiandogli una mano sulla spalla dissi:
-Che ci fai quì Gacy?-
-Stavo per farti la stessa domanda Audry, una ragazza giovane come te a quest'ora di notte non dovrebbe girovagare in questi locali.-
-Taci-
-Cristo, Brian aveva ragione, sei una bomba...-
Okay... le ultime parole non mi erano entrate bene nel cervello e lo guardai interrogativa
-Brian che???-
-Ha detto che sei maledettamente sexy,ineffetti é vero...-
Mi guardai qualche secondo e ineffetti notai che ero piuttosto carina con la minigonna di pelle, le calze rosse e un top nero con sopra il chiodo.
Anche se non ero pienamente d'accordo con le affermazioni di Pogo, gli misi le braccia al collo e comiciai a baciarlo, ero decisamente moooolto ubriaca, se fissi stata pienamente cosciente non lo avrei neanche toccato Stephen, non che mi facesse schifo, ma non é che debba baciare tutti i componenti della band...
Gacy mi attaccó al muro, cominciando a mettermi le mani sui fianchi, poi, appena ci staccammo, notai che il locale era vuoto e il propietario ci stava fissando.
-Giovani, io chiudo, non c'é nessuno sta sera.-
Pogo gli si avvicinò
-Bastardo, che ti costa tenere aperto??-
Il propietario, senza dire una parola ci cacciò fuori dal locale, beccandosi gli insulti di Stephen, evidentemente arrabiato.Scusate per eventuali errori, ho scirtto questo capitolo ieri alle 2 di notte. :)
