5. Scarlett

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Trovate la traduzione di alcune frasi/parole alla fine del capitolo.
Buona lettura<3

Ansiosa.
Così mi sentivo dopo essere svanita davanti agli occhi dei tre demoni in persona. L'ora di scendere giù, per presentarmi di nuovo sotto lo sguardo del trio, giunse troppo in fretta.
Sorrisi estremamente compiaciuta nel vedere la mia figura riflessa nello specchio.

Il mio corpo, modellato al punto giusto, era rivestito da un abito argento che arrivava fino a metà coscia; le gambe toniche e snelle risultavano più slanciate grazie al supporto dei sandali col tacco neri, i quali avevano dei fili che si intrecciavano tra loro fino a sotto il ginocchio. Il seno proporzionato era evidenziato dallo scollo a cuore del vestito.

Sull'osso sporgente della clavicola sinistra era tatuata la scritta: 'erótík er kynlíf ef það er gert með ást', alla quale ero particolarmente legata perché solo in quelle parole potevo dire addio al mio passato e un benvenuto a ciò che sarebbe stato il mio presente.

Decisi di non truccarmi in maniera eccessiva per non sembrare volgare. Così, applicai sulle ciglia un mascara volumizzante che risaltava maggiormente la lunghezza di esse, l'eyliner, invece, affinava i lineamenti dell'occhio, il rossetto rosa antico era spalmato sulle mie labbra carnose ed infine l'illuminante brillava sulle gote rosee.

I capelli, estremamente lisci e pettinati, erano raccolti in una coda alta che mi arrivava quasi alla fine della schiena. Finalmente ero pronta. Una volta afferrata la mia pochette YSL intonata al colore dei sandali, scesi giù ma non c'era anima viva. Avanzai verso il salotto e l'unico rumore che rimbombava tra le pareti ininterrottamente era quello dei miei tacchi alti.

Appena giunsi sulla soglia della cucina i miei piedi restarono inchiodati sulla superficie del pavimento. I miei occhi, invece, erano incantati sulla figura imponente e sensuale davanti alla mia vista.

Ethan era lì..
Poggiato sul bancone, lo stesso sul quale mi aveva bloccata una settimana prima.

Le braccia forti e venose lo sostenevano in tutta il suo fascino selvaggio e accattivante da far impazzire. Riuscivo a scorgere, grazie alla scollatura della sua camicia nera, la pelle ambrata del petto scultoreo.
Una fitta di pura eccitazione mi colpì il basso ventre. Mi succedeva spesso quando incontravo dei ragazzi che erano capaci di indurmi a pensare cose indecenti; ma, con lui quei pensieri sfioravano ogni limite, stranamente.

Un pantalone dalla stoffa elegante gli fasciava le gambe lunghe e muscolose al punto giusto. Mi piaceva immaginarlo sopra di me, con i miei capezzoli bagnati di lui contro il suo petto, mentre le mie gambe erano avvolte attorno al suo bacino e lui affondava dentro di me senza pudore con spinte decise e forti.

Mi sentii scoperta di ogni emozione e di ogni indumento quando ritornai alla realtà e vidi nello sguardo di Ethan una scintilla di malizia che prima ad ora non avevo mai avuto l'occasione di sorprendergli sul volto. Aveva capito perfettamente a cosa fossero rivolti i miei pensieri.. Perché mi stava guardando come se quelle fantasie avrebbe voluto realizzarle anche lui.. con il mio corpo.

Ma un momento.. Lui cosa ci faceva li? E gli altri dov'erano? Deglutii imbarazzata e abbassai lo sguardo per un momento, poi lo rialzai per non fargli capire il mio disagio.

Mi schiarii la gola e provai a farfugliare qualcosa. "Kevin? Dov'è..?" domandai grattandomi nervosamente il pollice con l'indice dietro la schiena.

Lui schiuse le labbra e in quel momento avrei voluto solo averle addosso. Sul collo, sulle spalle, sulla pancia, sulle gambe e poi lì.. sulla parte più sensibile, dove a pochi avevo concesso di accedere.

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