𝗧𝗲 𝗹𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼

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Finalmente eravamo tornate a casa. Erano circa le 18:00, così iniziai a preparare la cena.

Maria avanzò verso di me dopo essersi cambiata e mi mise una mano sulla spalla.

"Perché non fai cucinare me?" chiese ironica.

"Lo sai che sei negata" replicai ridendo.

"Può darsi" e mi diede una pacca mettendosi a sedere.

**

Eravamo sul divano guardando la televisione.
Mise la sua mano sulla mia e sorrise anche se con il volto verso la TV.

"Scusami, sono molto stanca, credo che andrò a letto" e mi alzai dirigendomi a passo svelto verso la camera da letto.

-

Sabrina se n'era andata di là all'improvviso dicendo che era stanca. Comportamento strano da parte sua, avevo paura che qualcosa andava storto ma decisi di restare seduta sul divano. Il timore che non stesse bene combatteva con il pensiero che fossi troppo invadente e paranoica.
Non sapevo che fare.
"Sicuramente è stanca" disse una parte di me
"Vai da lei" sussurrava l'altra.

Mi alzai dopo 5 minuti per vedere se fosse tutto a posto.
Quando mi avvicinai alla porta però fui colpita da un suono.
Un pianto, per essere precisi.

"Sabrina" entrai in camera preoccupata.
La donna dai capelli castani se ne stava rannicchiata sul letto piangendo.

"Sto bene, vattene"

Il fatto che fosse tutto il contrario era evidente. Mi sedetti di fianco a lei e iniziai a carezzarle la testa.

"Sabri ti prego dimmi cosa succede. Ho sbagliato qualcosa io?"

Nessuna risposta.

"Sabrina ti supplico" una lacrima minacciò di uscire dal mio occhio.

"Ho paura" sussurrò dopo un po' singhiozzando.

"Ho paura" ripetè.

L'abbracciai. Come per proteggerla dal mondo. Dal male. Dalla tristezza. Dalla rabbia. Da tutto.
Volevo proteggerla.

"Paura di non essere mai abbastanza" concluse poi.

"Sabri, tu sei oltre l' abbastanza. E so che ci saranno milioni di momenti come questi, lo so, perfettamente. Però voglio che tu, da questa tua paura, ne tragga fuori una forza immensa. Perché tu sei una donna forte. Sei più che abbastanza, Sabrina. Ed io ti amerò per sempre ogni giorno di più per la donna che tu sei, non per quella che vorresti essere. "

"Me lo prometti?" chiese asciugandosi le lacrime.

"Te lo prometto"

**

"Dobbiamo sbrigarci Mary, abbiamo una puntata da registrare" dissi alla bionda che si stava vestendo.

"Lo so. Forza, andiamo" rispose prendendo le chiavi.

Dopo vari minuti di viaggio arrivammo agli studi.

"Oh, guarda! Ce sta Gerry là. 'Nnamo daje" esclamai.

"Pronte per stasera?" chiese.

"E ce o chiedi? È da secoli che non trascorriamo del tempo tutti insieme!"
risposi per tutte e due.

**

Questa puntata è stata un po' disastrosa. Un tizio si è arrabbiato perché non l'hanno fatto passare.
Che odio 'sta gente. E pora Maria che è dovuta stare un' ora a tranquillizzarlo.
Hanno dovuto far entrare la scuderia perché questo qua parlava a macchinetta senza permettere a nessuno di interromperlo.

**

Si erano fatte le 21:00, io e Maria eravamo fuori casa a congelarci aspettando che Rudy venisse a prenderci.

Finalmente vedemmo la sua Audi.

"Alla buon'ora ao" dissi entrando in macchina

"Scusate, mi si è fatto tardi"

"Ma guardate che dovevamo stare lì per le 21:30, non è morto nessuno eh, tranquilli" intervenne Maria.

Io e Rudy in coro intonammo un "Ah"

Così ci avviammo verso casa di Teo e successivamente verso quella di Gerry.

"Oh, adesso siamo al completo!" esclamò Rudy.

"E parti!" esclamai.

Quando arrivammo mi accorsi che c'era anche della musica e devo dire che la cosa mi ha fatto molto piacere.
Scendemmo dall'auto di Rudy ed entrammo nel locale.
Era abbastanza pieno, ma non eccessivamente.
C'ero venuta una volta, ma anni fa, ed era diverso, però ricordo che si mangiava bene.

Ci sedemmo al nostro tavolo ed iniziammo a dare un'occhiata al menù.

Dopo vari minuti composti da consigli ed idee ordinammo.

"Sono davvero felice di stare qui con voi stasera" disse Teo.

"Anche io" rispose Maria.

Ci furono mormorii di assenso da parte di tutti.

Nel mentre dell'attesa partì una conversazione. All'inizio non partecipai tanto, ma ad un certo punto sentii il mio nome vicino a quello di Maria e la questione iniziò ad interessarmi.
Fu Rudy a parlare:

"Voi due è da due giorni che fate casa-studi insieme, che ci dovete dire?" chiese con un sorrisetto.

"C'è una risposta che vorresti sentire, precisamente?" chiesi.

"Può darsi, si." replicò incalzato.

Io e Maria ci guardammo, io in cerca di una risposta nei suoi occhi, ma questa non mi fu mai arrivata.

"Beh, ecco... Io e Maria..." iniziai

"Io e Sabrina stiamo cercando di passare tanto tempo insieme perché era da molto che non ne trascorrevamo" continuò lei.

"Si.. esatto" affermai.

"Mhmh" borbottò Rudy.

Teo e Gerry erano presi dall'argomento, ma il responsabile dei pettegolezzi nel gruppo era Rudy, così lo lasciarono investigare senza intromettersi.

La cena arrivò in tempo per non far continuare Rudy a parlare, fortunatamente.

**

Partì una musica da discoteca, e noi, avendo finito di mangiare, ci alzammo per andare a ballare. O almeno questo facemmo io e Maria.

C'era uno stretto contatto tra i nostri corpi che si muovevano a ritmo. Un bellissimo contatto. E scattò il bacio.
Era inarrestabile farlo. Inarrestabile.

Come se nulla fosse successo continuammo a ballare, il mio corpo che sfiorava quello di Maria e viceversa.
E ripartì il bacio, stavolta molto più intenso e duraturo. Un bacio pieno di passione e di affetto allo stesso tempo. Le nostre labbra non volevano più staccarsi. E così non fecero finché non dovemmo staccarci a prendere fiato.






♡︎ The Name of Love || De FerilliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora