𝟭𝟰

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📍Just Cavalli Milano
Restaurant & Club

Mohamed

Scendo rapidamente dalla mia moto, e dopo essermi sfilato il casco mi accendo una sigaretta avendo un estremo bisogno di nicotina.
Faccio un lungo tiro e faccio uscire il fumo, con la speranza che i miei pensieri facciano la stessa cosa.

-Finalmente sei arrivato, in ritardo come sempre.- mi rimprovera Amine salutandomi con una pacca amichevole sulla spalla.

Ricambio il saluto del mio amico e ci incamminiamo dentro al locale, io di malavoglia.
Mi guardo intorno e vedo ragazzi scatenati che bevono miscugli di alcol  e chissà che cos'altro come se non ci fosse un domani, e mi chiedo perché io non riesca a vivermela come loro.

-Ho sentito che stasera ci saranno quelli.- mi dice marcando l'ultima parola dando per scontato a chi si riferisce.

Poi mi passa un bicchiere e butto tutto giù senza chiedermi che cosa sia.
Sento la gola bruciare e dopo aver posato il bicchiere vado a salutare i miei amici, seduti in un tavolo appartato infondo al locale.

-Bella Mohamed.-

Saluto tutti i ragazzi iniziando a parlare del più e del meno, fin quando vedo lo sguardo di Mattia spostarsi improvvisamente verso l'entrata.

-Sono arrivati. E c'è anche lei.-

Seguo il suo sguardo e vedo finalmente a chi si riferisce: la mia Lisa.
Andrea le tiene stretta la mano, e la vedo far fatica a seguire il suo passo svelto.
Indossa un vestito rosso che fa risaltare le sue curve da paura, sprecate per un coglione come Andrea.

-È diversa da quando sta con quello. Non può essere la ragazza che conosciamo.- enuncia Sami riferendosi a Lisa, scuotendo la testa innervosito da tutta questa situazione, insostenibile per me.

-Mi sa che devo fare due chiacchere con il ragazzino.- dico senza aspettare una loro risposta, avvicinandomi ad Andrea approfittando della momentanea lontananza di Lisa.

Gli tocco la spalla facendolo girare verso di me, così da guardarlo fisso negli occhi da cazzone che si ritrova. Forse sono un po' troppo stronzo.

-Ti stai divertendo, Arrigoni?- gli domando prendendogli dalle mani il suo cocktail biancastro, facendo un sorso provocandolo.

Lo vedo agitarsi e sorrido compiaciuto. Sono riuscito nel mio intento.

-Cosa ci fai in questo posto? Non mi sembra che sia adatto a te e ai tuoi amici.- mi risponde aggiustandosi la maglietta bianca nervoso.

-Invece tu non dovresti essere a vendere la tua roba scadente?- gli domando continuando a provocare, cosa che mi riesce bene.

-Cosa ne sai tu della mia roba?
Anche se fosse? A te cosa cambia?- mi domanda fronteggiandomi.

-Ciò che riguarda Lisa riguarda anche me.- rispondo facendo sfiorare le nostre fronti minacciosamente.

-Lisa ormai è roba mia. Sei arrivato troppo tardi.- dice convinto delle sue parole.

Ridicolo.

Annuisco facendogli credere che ha vinto questo gioco. Senza sapere che in realtà ho appena cominciato.
Gli lancio un'ultima occhiata disgustata e senza salutare gli altri mi avvio verso l'uscita, con l'intenzione di andarmene via da questo posto troppo stretto per me.

-Dove credi di andare senza salutarmi?-

Mi giro lentamente sentendo quella voce angelica attraversare ogni parte del mio corpo, mandandolo a puttane.

Lisa è davanti a me con le braccia incrociate, che mastica una delle sue solite gomme.

-Non volevo rovinare la tua serata intima con Andrea.- le dico fingendomi indifferente alla sua domanda.

-Come vuoi, Mohamed. Passa una buona serata.- mi dice facendomi un occhiolino divertito, per poi allontanarsi come un fulmine.

Evidentemente mi basta solo questo per andare fuori di testa.

Solo lei.

Quello che non posso avere.

Lisa ; 𝗦𝗶𝗺𝗯𝗮 𝗟𝗮 𝗥𝘂𝗲Место, где живут истории. Откройте их для себя