17- Sokovia

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Arrivai alle coordinate prestabilite, Sokovia, ma gli altri non c'erano. L'ultima delle basi dell'Hydra ovvero la più importante comandata dal barone Strucker che conduceva esperimenti agli umani con lo scettro di Loki. Un enorme fortezza interamente in pietra circondata dalla neve mi incuriosiva, entrai. C'erano due guardie armate all'interno come sentinelle. Li sorpresi alle spalle e li uccisi lentamente senza fare rumore. Presi una delle loro uniformi per confondermi ed entrai in una stanza dove non c'era nessuno, o così credevo... vidi lo scettro e successivamente sentii una presenza che si avvicinava alle mie spalle. Quando fu vicina abbastanza mi girai e la fermai.

y/n- chiedi aiuto e sei morta

x- fallo andiamo! non avrai mai il coraggio

y/n- i tuoi colleghi che erano all'entrata non direbbero lo stesso... 

x- non li conoscevo

Disse mentre cercava di allontanarsi dalla mia presa, una scia di colore rosso uscì dalle sue mani e mi colpì facendomi indietreggiare. 

y/n- è tutto quello che hai? Ho combattuto contro un dio, una ragazzina impaurita non mi intimorisce

x- dovrebbe

y/n- va bene ragazzina come desideri! Fammi vedere di cosa sei capace!

Un ragazzo molto veloce si avvicinò alla ragazza e cercò di arrivare a me, ma lei lo fermò. La guardai confusa... mi aspettavo una battaglia contro un velocista, ma non ci fu. La mia visione si oscuriamoci e non riuscii più a capire nulla. Stavo sudando, la mia pelle iniziò a trapelare sudore. Il mio respirò diventò sempre più pesante e riuscii a vedere solo gli occhi della streghetta diventare da rossi a verdi. Mi poggiai sulla scrivania tenendo una mano sulla fronte. Stava provando ad entrare nella mia testa... all'inizio pensai che non ci stesse riuscendo, ma quando alzai lo sguardo i due ragazzi non c'erano più. L'ambiente nel quale mi trovavo prima cambiò. Ero in un posto familiare. Casa mia. C'erano i miei genitori e una piccola me. Erano inginocchiati entrambi mentre mi guardavano e mi tenevano una mano ciascuno, ricordai quella notte. Era quella nella quale morirono loro. Iniziai a piangere e loro stavano parlando con la me bambina, le loro parole, le loro voci erano lontane. L'atmosfera in un secondo diventò irrespirabile e loro mi stavano puntando il dito contro e il loro labiale diceva "è solo colpa tua". Chiusi gli occhi e mi ritrovai al loro funerale. Ero sola. C'ero io e le loro bare. Uscì la mano della mamma dal terreno sottostante, la riconobbi dall'anello. Mi svegliai da quella visione, per terra, la ragazza mi si avvicinò e disse "scusa". Non riuscì ad aiutarmi per alzarmi perché intervennero gli Avengers e mi trovarono lì in stato di shock. Continuavo a vedere sempre quelle scene. Non facevo caso a nulla. I suoni... sembrava di stare sott'acqua. L'unica cosa che riuscii a sibilare fu "prendete lo scettro" vidi Stark prenderlo e Clint mi aiutò ad alzare e mi portò sul jet dove Nat mi abbracciò. 

Nat- Cosa le è successo?

Clint- Non lo so, ma lo scoprirò abbi cura di lei

Nat- sempre

Mi fece sedere sul sedile del jet e mi addormentai.

Mi risvegliai in un letto di una camera che non conoscevo, mi faceva male la testa, all'inizio non ricordavo niente dopo ebbi dei flashback. Vidi la ragazza e il ragazzo nella base dell'idra e Clint... l'unica cosa che non volevo ricordare era il sogno... più un incubo. Mi sedetti sul letto e appena provai ad alzarmi iniziò a girarmi la testa, sentii la porta aprirsi e dei passi che si avvicinavano frettolosamente verso di me, una mano che mi aiutava a ripormi sul letto. 

Steve- devi riposare

y/n- chi sei tu per darmi ordini?

Steve- è un consiglio, non voglio che ti faccia male

y/n- ora ti interessi di me? Dove sei stato quando ero nei momenti più bui?

Steve- y/n ascoltami...

Lo interruppi e continuai

y/n- il problema e l'errore più grande della mia vita è stato conoscere te e fidarmi. Io c'ero quando avevi bisogno di chiarimenti o consigli su come gestire qualunque cosa! Ma tu dov'eri quando io ne avevo bisogno? Quella giorno nella palestra avevo bisogno del mio migliore amico, dello Steve comprensivo e gentile, ma ti sei comportato da schifo. E non basta che mi hai gridato contro di essere un egoista, che sono e lo ammetto, ma non mi hai parlato fino ad oggi. Quindi risparmia ossigeno al posto di fare i discorsi da super eroe. Lascia luglio essere luglio e agosto essere agosto. 

Steve- mi dispiace... non lo rifarei mai

y/n- sono solo parole...

Mi guardò e abbassò il capo fece un sospiro e andò via. Una lacrima scese sulla guancia, ma la asciugai e provai nuovamente ad alzarmi, ci riuscii e scesi per le scale. Al tavolo seduti c'era Natasha e attorno a lei Clint, Tony, Steve, Bruce e Fury. Si girarono tutti a guardarmi e mi fecero un piccolo sorriso.

y/n- dove siamo?

Clint- casa mia

y/n- ah... i ragazzi che erano lì dentro..

Fury- Wanda e Pietro Maximoff

y/n- Fratelli?

Natasha- Gemelli

y/n- uhm... buono a sapersi...

Mi avvicinai al tavolo dove c'erano alcune cartelle sparse e presi quella di Wanda

y/n- cosa sapete su di loro?

Dalle spalle sentii i tacchi e una voce che conoscevo spiegare chi fossero

Maria- orfani a 10 anni quando una granata distrusse il loro palazzo. La Sokovia ha avuto una storia difficile... non è un posto incantevole, ma è vicina a molti posti incantevoli

y/n- le loro abilità?

Maria- lui ha un metabolismo più evoluto e una omeostasi termica potenziata. Abilità di lei, comunicazione neuro elettrica telecinesi manipolazione mentale

y/n- ma non dirmi

L'agente Hill vide la faccia confusa di Steve e cercò di rendere il ragionamento più comprensibile

Maria- in poche parole lui è veloce...

y/n- e lei inquietante... chiaro. Li rivedremo ancora.

Fury- concordo

Maria- si sono offerti volontari per gli esperimenti di Strucker... da pazzi

Steve- giusto.. da pazzi permettere a uno scienziato tedesco esperimenti su di te per proteggere il proprio paese

Maria- non siamo in guerra capitano

y/n- loro sì

Steve- mi hai tolto le parole di bocca

Maria- è bello vederti Black!- e mi abbracciò

y/n- sarebbe stato meglio in un altra situazione, ma è sempre un piacere abbracciarti




Angels could be bad // Bucky BarnesWhere stories live. Discover now