Parte 3 [Fine]

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Schermo nero. Click. Luce. Louis apparve sullo schermo, figura intera per una volta, con i suoi strettissimi jeans neri e una maglia rossa aderente. Era in camera sua, il sorriso sulle labbra.

«Bene, benvenuti!» Batté le mani eccitato. Era chiaro che fosse di buon umore. Oggi porteremo a termine la sfida lanciata da Mr. Malik, che per chi non lo sa consiste in esibirsi per un pubblico. Potrebbe considerarsi barare, ma avevo preparato un monologo per la classe e lo ricordavo ancora quasi tutto, quindi ho deciso di interpretare quello e avrò il miglior pubblico di sempre. Inoltre è stato tutto preparato di fretta e non ho un bel costume da farvi vedere, spero che il mio innegabile talento sia abbastanza.»

Ridacchiò e si strinse nelle spalle, «Aw, bene. Farò ciò che posso. Quindi, andiamo! Ci vediamo tra poco!»

Schermo nero. Click. Luce. Cambio scena. Stavolta Louis si trovava al centro di una famigliare stanza d'ospedale. Tutte le  lenzuola erano state tirate via dai quattro letti, per far vedere i loro occupanti. Tre di quelli erano anziani, si sentiva in sottofondo il rumore insistente dei macchinari per il cuore. L'ultimo era Stanley Lucas, che occupava il letto all'estrema destra, ancora pallido e smunto ma con un gran sorriso sulle labbra.

Improvvisamente, l'espressione di Louis si fece severa e il solito atteggiamento, aperto e vivace, cambiò drasticamente in uno che suggeriva forza. Sembrava grande, e quando schiuse le labbra per parlare, le parole riecheggiarono prepotenti sulle quattro pareti.

«Pazientate fino alla fine,» iniziò. «Romani, compatrioti, e cittadini! Ascoltate la mia causa e rimanete in silenzio per poter udire: credetemi sul mio onre; ed abbiate rispetto per il mio onore, affinché possiate credere: giudicatemi nella vostra saggezza, ed acuite il vostro ingegno di modo da giudicare al meglio.»

Come aveva detto, gli era stato chiesto di scegliere un monologo da rappresentare di fronte alla sua classe. Aveva deciso per il monologo di Bruto Atto 3 Scena 2 dal Giulio Cesare, un'opera di Shakespeare. Era il suo preferito, dopo quello di Mercutio in Romeo e Giulietta. Quando Zayn gli aveva suggerito di esibirsi per un pubblico, beh, gli era sembrato opportuno presentarsi con qualcosa di già provato invece che imparare un pezzo completamente nuovo.

Intensificò il tono di voce, mantenendo l'atteggiamento grave e di potere, cercando di guadagnarsi le lealtà di quei Romani immaginari davanti a lui. Il monologo durava 3 minuti, più o meno, a seconda di chi e come veniva rappresentato, che superava di molto il minimo di due minuti che gli aveva chiesto Zayn.

«Con questo concludo -ho ucciso il mio migliore amico per il bene di Roma, che io stesso venga colpito con questo pugnale quando il paese deciderà della mia morte.» Louis finì il monologo, rimanendo fermo per alcuni secondi, prima di fare un inchino, indicando la fine della stanza. I tre uomini applaudirono, e Stan e Hannah gridarono in sottofondo.

Si mosse per la stanza durante il discorso, ma per il finale era tornato al centro di essa, dove fece un inchino. Sistemò la frangetta e la maglia, entrambi movimenti non necessari, e si girò verso la telecamera alzando il pollice.

«Era il monologo di Bruto dal Giulio Cesare, atto 3 scena 2. Stan l'aveva già visto, vero amico?» gli chiese, lanciandosi un'occhiata alle spalle.

Stan annuì, sorridendo, «Sì!»

«Vorrei ringraziare Mr. Rowling, Mr. Young e Mr. Patel per essere stati un pubblico magnifico,» disse indicando gli altri tre signori nella stanza, che salutarono rivolti alla telecamera.

«Hey!» si intromise Stan, esagerando il disappunto.

«E grazie anche a te, Stan,» aggiunse, alzando gli occhi al cielo.

Speechless - Larry AU [Italian Traslation]Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu