Capitolo 4

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Il Capitano.

"Il vento, il sole e il mare: La Trinità del Dio dei marinai."

-Bernard Moitiesser-

In un lampo di secondo, il proiettile schizzò fuori dalla canna della rivoltella del pirata colpendo il capo delle guardia cittadina in piena fronte, lì dove si aprì un foro perfetto.

L'uomo cadde all'indietro privo di vita e Rebeca urlò per quell'orrore nel momento stesso in cui un secondo proiettile proveniente dalla parte opposta, ed esplose nel cranio dell'altro scagnozzo in un fuoco incrociato.
Questo seguì il corpo del superiore a terra, lasciando così spazio alla figura che gli era comparsa alle spalle e che l'aveva ammazzato senza alcun remore infamatamente da dietro.

Il terzo, l'ultimo rimasto, cadde in ginocchio alzando le braccia in resa e iniziando a sudare a freddo, quando il nuovo arrivato gli appoggiò la canna della pistola sulla fronte scendendo piano fino alla bocca.
Era un bel ragazzo dai tratti somatici facilmente riconoscibili. E grazie a quelli e all'abbigliamento inconfondibile, Rebeca capì al volo che si trattasse di un membro della flotta del Cigno Nero.
Portava pochi orecchini ma numerosi anelli e un particolare cerchietto al naso. Aveva i capelli bruni, lisci e un po' scompigliati per la brezza e il sudore. Le braccia abbronzate e scoperte, a causa dalla blusa senza maniche e del gilet nero dai bottini colore oro. Sulla spalla fieramente spiccava il tatuaggio di riconoscimento.

«Hai sentito cosa ha detto il mio compare» Domandò, ficcandogli la canna della pistola tra i denti.
A quello sguardo divertito nel giocare con la sua preda e quella follia intravista nelle iridi colo acqua marina, la guardia non potendo parlare acconsentì con il capo, facendo ben attenzione a non far partire il colpo con qualche movimento brusco.
Quel pirata aveva degli occhi stupendi tanto quanto malvagi.

«Bene bamboccio, fila via e riferiscilo ai tuoi superiori del cazzo» Ringhiò calciando via la pistola che l'uomo aveva gettato in terra, prima di lasciarlo rialzare e correre a gambe levate.
Il tipo soddisfatto, sputò sul terreno voltandosi verso il suo rapitore.

«E con questa siamo a cinque Jungkook» Disse avvicinandosi.

«Eh? Ma sei ubriaco per caso? Guarda che ce l'avevo sotto tiro!» Rispose il corvino per le rime, infoiato tutto d'un tratto.

Rebeca lo guardò sconvolta da quel cambio repentino d'umore. Avevano appena ucciso due uomini a sangue freddo, eppure sembravano due bambini pronti a bisticciare come se nulla fosse.

«No moccioso, vedi di far bene ammenda di tutte le volte che ho salvato il tuo culo e pagami da bere una volta per tutte!» S'infuocò lo sconosciuto facendo scontrare la fronte contro quella di Jungkook.
«Taehyung, vuoi fare a botte per caso?!»Rispose, finendo faccia a faccia con il pirata.

«Emh..scusate ma non mi sembra veramente il caso di..»Provò a dire la ragazza, rimanendo però fulminata dallo sguardo minaccioso di quel Taehyung.

«Ma cosa cazzo state facendo voi due imbecilli?!»

Un calcio perfettamente mirato alla schiena di quest'ultimo lo fece volare a terra e piegare per il dolore. Jungkook tutto d'un tratto sembrava paralizzato dall'arrivo della donna che li travolse come un uragano.

«Vi ricordo che avete una missione da svolgere, e l'unica cosa che siete stati capaci di fare è far fuori due mezze calzette e spaventare una ragazza a morte!» sbraitò ai due, facendo tremare a Rebeca le gambe.
Quella che la stava spaventando in realtà più di tutti, era lei.
L'aveva riconosciuta subito, era proprio la donna che poco prima aveva visto combattere con i pugnali e massacrare mezza guardia cittadina.
Alta, dalla capigliatura bruna e boccoli folti tagliati in un caschetto, i lineamenti femminili ma pungenti, e l'avrebbe perfettamente scambiata per una caucasica se i suoi occhi non avessero avuto quella piccola inclinatura agli angoli, donandole una bellezza mozzafiato da sangue misto.

𝕿𝖍𝖊 𝕮𝖍𝖗𝖔𝖓𝖎𝖈𝖑𝖊𝖘 𝖔𝖋 𝕭𝖑𝖆𝖈𝖐 𝕾𝖜𝖆𝖓~𝐕𝐎𝐋. 𝐈  ✔Where stories live. Discover now