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Buon mercoledì.
Un nuovo capitolo.
Questo svela qualche mistero nel rapporto tra questi ragazzi.
È ancora un capitolo di passaggio, forse l'ultimo o forse no.
Lo scopriremo andando avanti.
Aspetto sempre le vostre opinioni.
A sabato per il prossimo aggiornamento.
Buona lettura.


Due sere prima.

Caleb sembrava una furia.
Una volta fuori dalla sua capanna iniziò a correre verso i confini della terra di mezzo, in cerca del suo amico.
E mentre usciva dal villaggio il destino mise sul suo cammino l'Alfa reale.
Omax notò subito Caleb perché il suo animale stava travolgendo tutto ciò che incontrava sul suo cammino.
Ne arrestò i passi un attimo prima che il ragazzo sparisse tra la fitta boscaglia.
"Che succede?" chiese, parandosi dinnanzi a lui.
Caleb era in difficoltà.
Che cosa doveva fare?
Andare da Craig e parlargli dei suoi sospetti?
O provare a chiedere alla persona più saggia del villaggio?
La scelta poteva sembrare scontata, ma parlare con Omax avrebbe messo Sammy in una situazione estremamente complessa.
Non che dirlo a Craig avrebbe reso le cose più facili al ragazzo.
Si trovava proprio in una situazione di merda.
Inizialmente provò a dissimulare,  a trovare una scusa.
Disse che aveva avuto una discussione con Manir,  infondo non stava mentendo.
Ma Omax conosceva molto bene tutti i membri del suo branco e sembrava sempre fiutare l'odore delle bugie o, come in quel caso, delle mezze verità.
Aveva finto di crederci e aveva invitato Caleb a seguirlo nella sua capanna.
Una volta arrivati lì Omax si era inginocchiato davanti al fuoco e lo aveva ravvivato aggiungendo due pezzetti di legno di ciliegio.
Non appena questi pezzetti presero ad ardere nell'aria si sprigionò un meraviglioso odore dolciastro.
Omax sorrise compiaciuto, si mise seduto sui talloni e chiuse gli occhi, come era solito fare prima di parlare.
Caleb si mosse a disagio, sistemò meglio le gambe  incrociandole e attese.
Sapeva già cosa stava per succedere, non era stupido.
Lo aveva capito sin da subito che l'Alfa reale non aveva creduto del tutto alle sue parole.
Omax interruppe i suoi pensieri "Posso offrirti qualcosa?"
Caleb avrebbe volentieri bevuto un bicchiere di sidro per distendere i suoi nervi tesissimi,  ma scosse comunque la testa in segno di negazione.
Doveva restare lucido, non poteva permettersi passi falsi, non in quella situazione, non ora che dipendeva tutto dalla sua decisione di parlare o meno e soprattutto dalla scelta con chi farlo.
Omax sorrise annuendo e tornò a chiudere gli occhi.
Caleb era consapevole che lo stava facendo di proposito, voleva costringerlo a parlare di sua sponte, ma Caleb era deciso a non cedere.
Chiuse anch'egli gli occhi, incrociando le braccia al petto.
Come se Omax avesse potuto vederlo anche con gli occhi chiusi, né aprì uno e sorrise vedendo l'altro assumere quella posizione.
Non mi arrenderò ai tuoi tentativi di circonvenzione.
"Hai dimenticato che posso leggere la mente?"
Caleb si maledisse per quella disattenzione e sbuffò aprendo gli occhi.
"Vuoi dirmi cosa succede davvero o vuoi che lo scopra da solo? Tanto lo sai bene anche tu che non c'è nulla che io non scopra".
Caleb lo sapeva, ne era consapevole,  ogni cosa che succedeva nel branco sarebbe arrivato a Omax.
Qualsiasi cosa.
Ma lui sentiva che dirlo prima all'Alfa reale era un tradimento nei confronti del suo migliore amico.
"Non lo tradiresti".
"Odio questo potere dell'Alfa reale".
"Pensa a quando lo acquisirà il tuo amico insieme al comando" sogghignò divertito.
Le guance di Caleb divennero bordeaux al solo pensare che Craig avrebbe scoperto ogni suo recondito desiderio.
In presenza del suo migliore amico non avrebbe più potuto avere pensieri impuri su Manir.
Non avrebbe più potuto pensare a ciò che avrebbe voluto fargli o addirittura a ciò che gli aveva già fatto.
Sarebbe stato imbarazzante, soprattutto perché Craig era il fratello del suo compagno.
Ora che rifletteva su quell'aspetto del loro legame, si sentiva ancora più combattuto.
Che cosa doveva fare?
Qual'era il modo più giusto per aiutare il suo amico senza mettere Sammy alle strette e il branco in pericolo?
"Ogni tua scelta avrà qualche ripercussione negativa".
Ma come diavolo faceva quell'uomo, era così snervante trovarsi di fronte a qualcuno che riesce a leggere ogni tuo dubbio o incertezza.
"Ascoltami Caleb" Omax aveva assunto un'espressione estremamente seria "da quello che ho capito, ciò che ti tormenta riguarda Craig e il suo Omega".
Caleb annuì,  era inutile mentire o dissimulare, non sarebbe servito a nulla.
"Allora dobbiamo fare la cosa meno pericolosa per tutti. Hai scoperto chi è il suo compagno?"
Caleb negò "ho solo un sospetto".
"Vuoi dirmi chi è?"
Caleb sospirò affranto,  non gli restava che raccontare ad Omax ogni cosa, era inutile perseverare nel suo silenzio.
Sperava solo non ci sarebbero state ripercussioni per il povero Sammy.
"Ora che sai ciò che sta succedendo cosa farai?" domandò preoccupato,  una volta concluso il suo racconto.
Il vecchio Omax prese un profondo respiro, chiuse gli occhi tornando nel suo silenzio iniziale.
Attese così diversi minuti, poi riaprì gli occhi e guardò Caleb, gli sorrise dolcemente.
"È mezzanotte" mormorò.
Caleb lo guardò confuso.
"Non sono più l'Alfa reale, non spettano più a me queste decisioni".
"Ma non c'è stata ancora la proclamazione" mormorò ancora senza capire.
"Caleb.  Non sono più il capobranco,  il mio mandato scade a 72 ore dalla proclamazione del nuovo capobranco. Ora sono un membro come gli altri e non posso decidere di emarginare nessuno".
Omax stava parlando della confessione che riguardava Sammy e l'uso dei soppressori.
Gli stava dicendo che non avrebbe preso alcun provvedimento e Caleb non poteva che esserne felice.
Unì le mani davanti al viso e si inchinò davanti al miglior capo che quel branco avesse mai avuto fino a quel momento.
"Io.....non so cosa dire".
Era contento per Sammy,  non si sarebbe mai perdonato se lo avesse costretto all'esilio.
Ed era contento anche per Craig, se Sammy fosse stato davvero il suo compagno, non lo avrebbe privato della sua presenza.
"Dobbiamo farli incontrare" affermò Omax interrompendo i suoi pensieri.
"Dobbiamo capire se Sammy è davvero l'Omega di Craig, solo così potremo prendere una decisione sul da farsi".
"Cosa succederà quando si incontreranno?"
"Questo non possiamo saperlo,  dobbiamo agire passo dopo passo".
"Se Sammy è l'Omega di Craig , lui vorrà reclamare i suoi diritti, lo sai come è fatto".
Omax annuì pensieroso.
Farli incontrare nella loro forma umana, se Sammy era davvero il compagno di Craig, avrebbe reso le cose estremamente complesse.
Sammy prendeva i soppressori e questo gli dava la possibilità di non sentirsi vincolato dal legame con il suo compagno e ciò avrebbe fatto impazzire Craig che non avrebbe accettato la facoltà di scegliere del ragazzo.
Era davvero una situazione difficile da gestire.
"L'unico modo sarà farli incontrare nella loro forma animale. Craig non sentirà il suo odore e questo ci darà la conferma che vogliamo".
"E Sammy? Cosa succederà con lui?"
"Beh lui saprà di avere davanti il suo Alfa. Il nostro compito sarà parlargli bene di Craig e convincerlo che è un bravo Alfa".
"Non sarà facile,  lo sai anche tu. Da quando è successa quella cosa a....."
"Shhhhhhh. Non lo dire per favore".
Omax si sentiva terribilmente in colpa per ciò che era successo a Castor,  non era stato in grado di proteggerlo e avrebbe portato per sempre sulle spalle il peso della sua morte.
Anche sé la responsabilità non era sua, perché lui aveva provato a salvarlo accordandogli il permesso dell'uso dei soppressori, sentiva che non aveva fatto tutto ciò che avrebbe potuto.
Caleb si rese conto che quel ricordo era una ferita ancora aperta e che faceva ancora maledettamente male e si maledisse di aver aperto il discorso con Omax.
Gli occhi di entrambi erano divenuti lucidi, il suicidio  di Castor era stato un dolore per l'intero branco e nessuno lo avrebbe mai superato.
Una fine così straziante per un ragazzo così giovane solo perché aveva trovato sul suo cammino il peggiore Alfa che esisteva sulla terra.
Se solo Omax e gli altri membri del branco, in primis Sammy, avessero saputo dov'era Troy, lo avrebbero scovato e ucciso.
Ma quel bastardo era sparito nel nulla.
Nessuno lo aveva più visto, aveva lasciato anche il comando del suo branco.
L'unica consolazione era che aver provocato la morte del suo compagno gli aveva inflitto una sofferenza tale da farlo soffrire per il resto dei suoi giorni.
"Ho deciso!" tuonò improvvisamente Omax, mettendo fine a quei ricordi dolorosi.
"Organizzerò una finta riunione tra due sere, quando Craig sarà di ronda,  eviterò di farlo partecipare ma farò presenziare Sammy, poi chiederò al ragazzo di andare a cercare Craig per me. Noi saremo lì, nei dintorni nel caso dovesse succedere qualcosa e speriamo che la Dea Luna ci assista".
Caleb annuì acconsentendo a quel piano nella speranza che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

L'Alfa e la sua AnimaWhere stories live. Discover now