ARI LEVINSON

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Odi quando Ari fuma in casa, ma odi ancora di più quando fuma dopo aver fatto sesso. Ti riempie le tende di fumo e non puoi più baciarlo perché ha quel saporaccio in bocca.

"Ari, la sigaretta"

"Pensavo dormissi!"

Spegne subito la sigaretta, per fortuna, ti lascia un bacio su una spalla prima di alzarsi dal letto. Il suo corpo nudo è uno spettacolino niente male, ma purtroppo si riveste subito. Si infila dei jeans ed una camicia di flanella, va da qualche parte?

"Che fai? Niente doccia?"

Ti alzi dal letto e lo raggiungi, Ari ti circonda i fianchi con le braccia per poi tempestarti di baci il collo ed il viso.

"Devo lavorare, te l'ho già detto mi sembra"

Capisci al volo che cosa intende per lavorare. Intende andare in qualche paese in guerra per aiutare le persone a scappare. Luoghi pericolosi dove bombardano ed uccidono le persone alla luce del sole.

"No, non l'hai fatto. Sei sempre il solito, Ari, davvero non capisco come tu possa fregartene ogni volta!"

Lo vedi alzare gli occhi al cielo e questa cosa ti fa imbestialire. Afferri il tuo pigiama dal pavimento e te lo infili sotto il suo sguardo attento. Ari incrocia le bracci al petto ed aspetta che tu sia meno incazzata, ma nemmeno immagina il livello della tua rabbia.

"Hai una moglie e due figli, questo significa che prima di prendere delle decisioni devi parlarne con me, come faccio io con te. Sei davvero una testa di cazzo!"

"È il mio lavoro, che cosa dovrei fare? Forse stare ad una fottuta scrivania è la tua passione, il tuo sogno nel cassetto, ma a me si atrofizzano i muscoli. Io non sono fatto per stare qui!"

"Io ho scelto di rimanere ad una scrivania perché mi hai messa incinta, e mi hai sposata. Amavo il mio lavoro sul campo, ma adesso ci sono i bambini, non hai più vent'anni Ari e non sei più da solo!"

Siete così arrabbiati che non vi accorgete di star urlando, vi risvegliate quando vedete uno dei gemelli sulla porta che vi fissa. Ari lo prende in braccio ed esce dalla stanza, senza nemmeno rivolgerti uno sguardo. Ti fai una doccia fredda per sbollire la rabbia, indossi dei jeans ed una maglietta semplice e leghi i capelli in una treccia. Ari sta preparando L colazione ai gemelli, hanno sei anni e sono pieni di energie. Non vi sentono mai litigare, ma alle volte è inevitabile. Ari spesso si comporta da egoista, non vede i sacrifici che hai fatto per il matrimonio e per i bambini. Prima eri una donna piena di energie, viaggiavi per il mondo e aiutavi dove potevi aiutare. Poi Ari ti ha conquistata e ti ha messa incinta e la tua vita è cambiata. Non potevi più viaggiare e sei stata rilegata ad una scrivania, poi sei andata in maternità e poi ti sei licenziata perché avevi i bambini da accudire e la casa.

"Porto io i bambini a scuola"

"Non hai un viaggio da fare?"

Non riesci proprio ad essere felice per lui. È pericoloso, e passeranno giorni prima che si farà sentire. Sei terrorizzata dal pensiero che possa succedergli qualcosa, e di rimanere sola a crescere due bambini. Ma lui questo non lo capisce, è accecato dal suo egoismo.

"È sulla strada per l'aeroporto"

"Bene allora buon viaggio"

Ti dispiace trattarlo così, potrebbero passare giorni o settimane prima di risentirlo e probabilmente te ne pentirai di non averlo salutato come si deve, ma in questo momento sei troppo arrabbiata. Ari si avvicina per abbracciarti ti lascia un bacio sul collo ma tu lo spingi via.

"Amore andiamo, non respingermi"

"Ci stai mollando ancora, Ari, avevi promesso che saresti rimasto con noi e invece alla prima occasione scappi!"

"È solo per l'estate, a settembre sarò di nuovo qui"

Lo spingi dal petto finché non indietreggia. Ari sembra furioso, in realtà è solo triste. Odia farti soffrire o deluderti, la tua espressione triste è peggio di un pugno in faccia. Ma il lavoro è lavoro e quelle persone hanno bisogno di lui.

"Ti amo, anche se pensi che non sia così, tu e i bambini siete la mia vita"

"E allora stai con noi"

Ti si spezza la voce e gli occhi ti si riempiono di lacrime. Ari non può partire sapendo che stai così male, così sposta il viaggio di un giorno. Porta i bambini a scuola poi torna da te, anche se tu sei chiusa in camera. Rimane lì ad aspettare finché tu non esci pronta ad affrontarlo. Alla fine vi salutate con un lungo bacio ed un abbraccio carico di emozioni.

Spazio Autrice
Mi sono appena accorta che ieri non l'ho pubblicato!! Perdonatemi, credevo di averlo fatto, comunque stamattina aggiorno anche quello di oggi. Spero vi piaccia. xx Eni.

Immagina Chris Evans Where stories live. Discover now