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[!] Leggete lo spazio autrice sotto. [!]

martedì 20 giugno.

Le gambe mi tremavano solo al pensiero di quel ragazzo, ma io DOVEVO andare da lui quel martedì, dovevo vederlo e dovevo chiedergli spiegazioni, a costo di fare una figuraccia.

Mi mangiavo le unghie mentre pensavo ad un modo per comunicare con lui piu a lungo, senza far spazientire le persone che aspettavano da minuti il loro benedetto panino.
Affianco a me c'era Clary che camminava nervosa verso il fast food.
Era curiosa quanto me, e non si sarebbe lasciata sfuggire nemmeno una minima parola della conversazione tra me e Calum, sempre se ce ne fosse stata una.

Continuavo a strisciare le suole delle scarpe nere sull'asfalto bollente, e rallentavo sempre di piu il passo, mentre il cuore pulsava forte nella cassa toracica.

Nessuno mi aveva mai fatto quel fottuto effetto.

Inspirai ossigeno e girai lo sguardo verso la mia amica, che, a differenza mia, camminava a passo deciso.
Quando svoltammo l'angolo, mi trovai davanti l'insegna luminosa del locale.

Eravamo arrivate, e da fuori la porta trasparente potevo gia percepire lo sguardo caldo del ragazzo, che bruciava tanto quanto il sole di giugno.

Mi feci coraggio e appena misi piede in quel posto, notai quei capelli scuri e morbidi.
Aveva un sorriso che avrebbe fatto sciogliere anche la ragazza col cuore piu freddo di tutti.

"Mettiamoci qui, c'è meno fila." M'indicò Clary verso la cassa di una donna di mezza età.

"Preferisco quest'altra, veramente." Puntai i piedi a terra e le sorrisi.

A volte era così ritardata.

Continuavo a mangiare le mie unghie pitturate di nero, mentre disperatamente cercavo lo sguardo di Calum.
E se non avesse voluto parlare con me?
Se lui e Michael mi stavano solamente prendendo in giro?
Non potevo piu vivere nel dubbio, e quelle domande mi convinsero sempre di piu a parlare con il mio cespuglio di capelli.

"Buongiorno."
Alzai gli occhi e notai che adesso toccava a me ordinare,
anche se tutto cio che volevo in quel momento non era una semplice scatola di mcnuggets.

"Ciao." Gli sorrisi timidamente cercando di nascondere il rossore evidente sulle mie gote.

Presi il portafoglio e cercai una banconota, mentre imprecavo mentalmente perchè, come al solito, non riuscivo a trovarne una.
Come sempre avrei dovuto dirgli cosa ordinare, ma quando notai il pacchetto di crocchette di pollo sul bancone, il mio cuore perse qualche battito per un secondo.

Guardai Calum, che con un sorrisetto mi porgeva le salse con l'altra mano.

Lui sapeva cosa avrei ordinato.
Sapeva cosa IO, Cath Berns, avevo preso per settimane intere in quel cazzo di mcdonalds, e piu ci pensavo piu sentivo le gambe cedermi da un momento all'altro.

Gli porsi i soldi e si fece uscire dalla gola una sonora risata.
Che risata.
Lo guardai per l'ultima volta e mi diressi verso Clary.
Stava gia seduta ad un tavolo ad abbuffarsi di patatine.
Le feci un sorriso a 32 denti, e per un momento non capì il perchè.
Le indicai il capellone e lei ricambiò il sorriso.
L'ho detto io che era ritardata.

CIAO BONAZZE
allora non accoltellatemi se questo capitolo è corto,
ma è un "introduzione" al prossimo che sarà a dir poco urleggiante (si puo dire?)
vabbe comunque, volevo informarvi che sono anche su instagram e snapchat,
se volete scrivetemi o aggiungetemi,
vi ame ⭐️ becks

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