Felix
Mi sono sempre ritenuto una persona buona e invece quella sera ho capito di essere un pezzo di merda.
Perché solo un egoista avrebbe internamente, anche in piccola parte, gioito aprendo la porta trovandosi lui.
Sono le due di notte e mi chiedo chi sia a bussarmi a quest'ora e con così tanta insistenza.
La casa è buia e le luci sono spente, ero già a letto da un po' ma questo non sembra interessare a colui che sta quasi buttando giù il videocitofono, come se dalla mia risposta al campanello ne valesse la sua vita. Quasi mi blocco alla vista del piccolo schermino che nella penombra mi rende difficile capire chi sia, eppure i miei occhi e il mio cuore l'hanno riconosciuto. Quello è Hyunjin. A notte fonda. Fuori casa mia.
"Scusami Felix, non sapevo dove altro andare" mi dice entrando in casa, il viso sconvolto e rigato dalle lacrime ormai asciutte, ma ancora visibili.
"Tranquillo, ehi che succede?" lo faccio accomodare e lo invito a sedersi, sembra turbato e mi chiedo se abbia guidato in queste condizioni.Una risata amara lascia le sue labbra, poi mi guarda con gli occhi spenti e pronuncia quella frase che per anni durante l'università avrei voluto sentirmi dire, se solo avessi saputo che l'avrebbe ridotto così però non l'avrei mai desiderato.
"Lee Know mi ha lasciato"
Una sola frase, cinque parole eppure un peso insostenibile.
Dirlo ad alta voce deve essere stato per lui un ritorno alla realtà, perché lacrime silenziose ricominciano a cadergli dagli occhi. La postura s'ingobbisce, la sua figura si rannicchia tanto da farmi credere di poterlo sorreggere in una mia sola mano.
Istintivamente lo raggiungo e lo abbraccio, solo ora noto l'abito elegante, i capelli che probabilmente erano perfettamente raccolti perché, anche ora che continua a passarci, le mani dentro continuano a mantenere l'ombra della piega passata.
"Calmati Hyunjin, qualsiasi cosa sia successa stasera sono sicuro che non è così"
Lui mi guarda, non mi parla. Sta soppesando internamente se vale la pena o no aprirsi. Nei suoi occhi lo sconforto, la delusione, la disillusione.
"Non volevo piombare a casa tua in piena notte, ma Felix sei l'unico di cui mi fido... sei il mio migliore amico, posso restare qui stanotte?"
E fingendo che queste parole non mi abbiano pugnalato dritte al cuore annuisco abbandonando l'abbraccio in cui eravamo stretti con l'intento di andare a prendergli delle coperte per farlo accomodare sul divano.
Quello che non sapevo è quella notte nessuno dei due avrebbe dormito.
Dopo avergli preparato una camomilla e avergli dato uno dei miei pigiami, Hyunjin calmatosi e anche un po' orientatosi alla realtà trovò in sé il coraggio di raccontarmi tutto. Della proposta, del rifiuto e delle due ore in macchina a tutta velocità che aveva percorso per venire a casa mia perché l'idea di tornare al suo appartamento lo soffocava.
Quella sera imparai cosa significasse davvero amare qualcuno, perché se avessi potuto avrei strappato tutto il dolore da lui prendendolo io.
Ma imparai anche cosa significasse l'invidia, perché per la prima volta nella mia vita desiderai essere qualcun altro, desiderai essere Lee Know e avere la capacità di rendere felice Hyunjin solo con le mie azioni, solo con una parola che il mio amico non ebbe l'audacia di pronunciare.
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Waiting for us - Hyunlix
FanfictionQuesta è la storia di un amore che ha saputo aspettare. Spin- off della coppia secondaria creatasi nella mia precedente storia "Quello che non si vede - Minsung" Se non l'avete letta, vi consiglio la lettura per comprendere a pieno cosa succederà qu...