8.

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Mi domando se, ti domandi tu, che cosa faccio quando sono solo io, che cosa faccio quando penso al nome tuo.

- Dai.. voglio ascoltarla.. -
- Ma è inutile.. -
- Dai fammela ascoltare, per favore.. -
- Non fare quella faccia.. -

Lo guardai trattenendo il sorriso smettendo di guardarlo e rimasi stesa al suo fianco, mentre sentì la sua voce cantarmi Quel Filo Che Ci Unisce, la mia canzone preferita.
Questo ragazzo era poeta, amavo ciò che scriveva, e amavo l'idea che tra un po' qualsiasi persona avrebbe ascoltato tutto ciò.

- Ok, adesso basta, devi studiare.. -
- Stiamo studiando da tre ore Nic.. -
- E quindi? Non basta! -

Sbuffai appena guardando il libro di Scienze sul letto, si era offerto per aiutarmi a studiare, eravamo a buon punto, ma non troppo.

Mamma era appena andata a lavoro, dopo che aveva parlato con Niccolò tre ore su come cucinavano in modo uguale la amatriciana.
Soliti discorsi di Mamma e Niccolò ogni volta che si incontravano anche per strada.

Studiammo altri 10 minuti contati, perché i miei occhi erano ormai quasi chiusi, ed ero appena uscita da scuola da più o meno tre ore..
Avevamo pranzato insieme, e non so perché ma da quella sera al parcheggio tra noi due era cambiato qualcosa..

- Chiudo, sono stanca.. -

Lo guardai sorridere mentre teneva tra le mani il suo cellulare, stava scrivendo nelle sue Note, come suo solito.
Mi appoggiai al cuscino leggendo appena:
" E certo adesso è strano non parlarne
Di quella casa che avevamo in mente
Lontano dalla strada in mezzo al verde
Ti ricordi? Avevi sempre freddo
E anche io, ma non te l'ho mai ammesso
Perché la nostra storia è in queste cose
In ciò che non si dice, ma rimane
Ti vorrei
Ti vorrei, ti vorrei, ti vorrei
Ma ti prego com'eri prima
Con la faccia da bambina. "

- Ti piace? -
- come fai? -
- a fare? -
- a scrivere così bene.. -
- Penso ad una persona.. -
- E chi è questa persona ? -
- Tu. -

Lo guardai mettere il blocco schermo al cellulare lasciandolo cadere sul letto e sporgersi verso il mio viso. Avrei voluto dirgli "non ti credo" ma le sue labbra toccarono subito le mie e non fiatai, anzi, sussultai quando la sua mano fredda accarezzò la mia coscia scoperta dalla maglia soltanto che indossavo, come mio solito quando tornavo a casa che dovevo liberarmi dai miei vestiti.

Non si fermò, non lo fece, e non volevo che lo facesse. Alzai appena il collo quando le sue labbra umide baciarono ogni centimetro della mia pelle e notai le sue mani afferrare la stoffa e togliersi la propria maglia, abbassai subito gli occhi al suo petto, pieno di tatuaggi..
ricordo quando l'avevo conosciuto, ne aveva due o tre, e invece adesso ne era stra pieno, ma era sempre così bello..
Il mio preferito era Peter Pan, quel cartone l'avevamo visto insieme non so quante volte.

Allungai le dita sul suo braccio e accarezzai quest'ultimo tatuaggio alzando appena gli occhi ai suoi.
Sapevo dove voleva arrivare, ma io e lui l'amore non l'avevamo mai fatto, né tanto meno sesso.. anche se lo desideravo più di ogni altra cosa c'era sempre qualcosa che mi bloccava..

- Tutto bene? -

Mi chiese cercando il mio sguardo.
Annuì semplicemente e gli sorrisi appena accarezzando ancora il suo braccio..
Aveva una ragazza che lo stava aspettando, ed io ero lì, con lui, nel mio letto.. a casa mia..
Avevamo diviso quel letto insieme tante volte, anche prima che lui conoscesse la ragazza.. ma adesso era tutto diverso, entrambi cresciuti, eppure non volevo far del male ad un'altra donna, ma questo ragazzo trasformava me in cose in cui non ero o che infondo nascondevo di non essere e che solo lui riusciva a far uscire.

Chiusi gli occhi beandomi dei suoi baci e soltanto quando entrambi restammo in intimo lo vidi alzarsi appena, aveva un erezione.. e forse non voleva invadere i miei spazi conoscendomi.

- Nic.. -

Lo guardai girare subito lo sguardo e strinsi la sua mano prima che potesse allontanarsi dalla stanza da letto.
- Sto bene Mia.. -
- Torna qui.. -
- Ma.. -
- Torna qui.. -
Lo guardai tornare al mio fianco e infilarsi sotto le lenzuola al mio fianco, mi tirai appena su dal busto e sorrisi appena guardando i suoi capelli scompigliati..

Mi avvicinai a lui e.. in realtà non lo facevo mai, ma lo feci io stavolta.
Mi avvicinai poggiando le labbra sulle sue portando il mio corpo sul suo, molto più grande del mio, anche se Nic non era un ragazzo enorme.
Ma tutti erano enormi in confronto a me.

Sentì la sua erezione quasi strusciare sul mio pube, morsi subito le labbra sentendo un leggero piacere e poggiai la mano sul letto quando lo vidi quasi soffrire.. aveva bisogno di altro, e io ero ferma lì, con la paura di sbagliare qualcosa, eppure ci stavo provando.
- Scusa.. -
Riuscì a sussurrare a bassa voce mentre lo vidi tirarsi su dal busto e avvolgere subito il mio corpo.
- Hey.. stai tranquilla.. -
Sapeva che lui era l'unico, e sapeva anche che si, ero ancora vergine..

Avvolse le mie gambe al suo bacino e fece in modo che i nostri corpi seduti sul mio letto non avessero distanze.
Allungai le mani sul suo viso che accarezzai spostandogli il ciuffo dagli occhi e lo guardai sorridere, morsi le labbra sorridendo appena e sentì le sue dita arrivare al gancetto del mio reggiseno..
Restó con lo sguardo nel mio e soltanto quando annuì appena sentì le sue dita sbottonare il mio reggiseno nero facendolo cadere sul letto, e prima che potessi arrossire come mio solito fece in modo che il mio petto aderisse col suo come per farmi coprire.

Ecco, erano i piccoli dettagli, era questo che.. mi faceva impazzire di lui.

Niente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora