Lele

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1..2...3, solo numeri quantificati sulle dita di una mano. Quale unità di misura riuscirà mai a renderli così grandi? O abbastanza per noi?
3 anni.
3 anni che continuo a notare il suo rosso disperso nel resto dei bianchi. Conoscerlo non sembrerà un aggiornamento, può apparire normale a molti. Un semplice ragazzo bruno, dal sorriso perfetto e le energie risplendenti. Solo che l'amore è difficile da spiegare, così come ciò che lui rappresenta per me. Mi viene ripetuto ogni giorno da gente esterna di cui solo l'estetica è fattore di giudizio come lui non sia abbastanza per me. Ma è esattamente questo che mi fa impazzire. Due opposti, due destini, due livelli diversi, due fuochi ardenti per strade non indifferenti che trovano un incontro. Il tempo è quantificato in numeri, in calcoli, ore, minuti e secondi quali non torneranno mai indietro, eppure i momenti con lui sembrano essersi semplicemente fermati. Il progresso è infimo confronto quel ricordo risalente a 3 anni fa. O quella sera in spiaggia l'anno scorso, dove parlammo e parlammo; a quando le parole presero il volo insieme alle onde e si innalzarono in polveroni, che solo ciò non erano.
Lele, sei un perfetto mix di emozioni.
Mi hai fatto passare dalla gelosia più ardua, dal sentire di essere mangiati all'interno per poterti avere, all'amore più dolce e innocuo di una mano appoggiata a un'altra.

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