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I due ragazzi erano giunti al villaggio il quinto giorno di dicembre.

Erano arrivati trascinandosi dietro dolore e angoscia, e avevano scosso tutti gli abitanti quando si erano palesati alle porte del centro abitato alla disperata ricerca di aiuto. Sembravano venire da molto lontano e avevano entrambi il volto di chi aveva conosciuto la crudeltà di cui Mazral era capace.

Nessuno sapeva nulla di loro e, proprio per questo, le voci non tardarono a circolare. C'era chi sosteneva che fossero due soldati reali in borghese, chi ribatteva dicendo che probabilmente si trattava di due delinquenti, chi suggeriva che forse erano solo due viaggiatori diretti verso la capitale. Qualunque cosa fossero, niente ebbe più importanza quando si sparse la voce dell'unica verità che contava. E a quel punto, fu come se il loro arrivo fosse stato voluto dagli dèi e scritto nelle pagine indelebili del destino di Mazral.

I due ragazzi sembravano coetanei, forse fin troppo giovani per ciò che il mondo aveva riservato loro, ma abbastanza grandi da aver imparato le dure leggi della vita. Il ragazzo dai capelli castani si faceva chiamare Thomas e alcuni al villaggio sostenevano di averlo visto muovere le pedine del mazke come se nel corso della sua esistenza avesse conosciuto solo quel gioco. L'altro ragazzo aveva i capelli come il grano e portava il nome di Newt. Il giovane dai capelli castani aveva pronunciato quel nome con una cieca disperazione fin dal primo momento in cui erano giunti al villaggio. Il ragazzo dai capelli biondi era ferito e aveva la pelle dello stesso colore della neve che si era adagiata a terra poche ore prima. Era debole e in fin di vita. Non avrebbe dovuto sopravvivere alla notte. Invece in qualche modo ci riuscì.

Il ragazzo dai capelli castani non volle lasciarlo nemmeno per un secondo. Rimase seduto accanto a lui fino al sorgere del sole, alternando momenti in cui pregava gli dèi ad altri in cui si raggomitolava sul tavolo contro il corpo dell'altro ragazzo. La sua espressione era mutata rispetto a quando era tramontano il sole. E fu proprio quando questo sorse di nuovo che il ragazzo dai capelli biondi dischiuse gli occhi e con una mano sfiorò i capelli scuri dell'altro, che se ne stava con la testa poggiata sul tavolo.

I due ragazzi si guardarono negli occhi alle prime luci del giorno. Il ragazzo dai capelli castani osservò l'altro come se stesse assistendo al miracolo della pioggia nel deserto, e cominciò a piangere mentre stringeva il suo viso tra le mani. Il ragazzo dai capelli biondi tentò di asciugargli le lacrime che gli rigavano il volto e gli rivolse un sorriso caldo. I due ragazzi pronunciarono l'uno il nome dell'altro, entrambi increduli nel potersi guardare e sfiorare ancora una volta. Qualunque fosse il loro legame, era chiaro come il sole che i loro destini e le loro anime fossero uniti indissolubilmente.

Il ragazzo dai capelli biondi tornò in salute con la stessa velocità con cui un temporale estivo arriva e si allontana. Rami lo visitò nello sconcerto non appena lo avvertirono del suo risveglio. Nonostante la ferita alla spalla, il ragazzo dai capelli biondi sembrava perfettamente in salute e, in qualche modo, era come se il veleno avesse deciso di ritirarsi dal suo corpo e svanire senza lasciare traccia. Il medico del villaggio non sapeva come spiegarsi ciò a cui stava assistendo, ma fu molto restio a dare un nome a ciò che era accaduto. Al villaggio però si era già sparsa la voce e la parola miracolo cominciò a passare da una bocca all'altra. Tutti sembravano sconvolti e increduli. Tutti eccetto il ragazzo dai capelli castani, che aveva uno strano velo di malinconia negli occhi.

I due ragazzi rimasero al villaggio altri due giorni. Il ragazzo dai capelli biondi voleva ripartire subito, ma Rami e il suo compagno di viaggio insistettero affinché riposasse e recuperasse del tutto le forze. Anche se il pericolo poteva dirsi scampato, nessuno riteneva saggio rimettersi subito in viaggio.

Nei due giorni successivi, i più curiosi si avvicinarono all'abitazione in cui i ragazzi erano stati ospitati, forse per poter scorgere con i loro occhi quegli insoliti stranieri. Tenevano tra le dita le raffigurazioni degli dèi più importanti di Mazral. La mattina in cui i ragazzi ripartirono, la più anziana del villaggio li intercettò prima che se ne andassero e sorrise loro mentre apriva e chiudeva a scatti il palmo della mano destra, mostrando tutte e cinque le dita. Il ragazzo dai capelli biondi la osservò senza capire, ma non per questo evitò di rivolgerle un sorriso. Il ragazzo dai capelli castani invece sembrò comprendere alla perfezione.

Brenda osservò i due ragazzi dall'uscio della casa che lei e Jorge condividevano. Mentre si allontanavano dal centro abitato camminando fianco a fianco, lei si ricordò delle parole che il ragazzo dai capelli castani le aveva rivolto prima di partire.

«Non è stato un miracolo, vero?» gli aveva chiesto lontana dall'altro ragazzo. «Tu sai cos'è successo. Non si è ripreso solo perché gli dèi hanno voluto così, dico bene?»

«Gli dèi hanno sempre le loro ragioni, Brenda» aveva risposto lui senza guardarla. «E qualunque siano, non sta a noi metterle in discussione. Chiamalo miracolo o con il nome che vuoi, non ha importanza. L'unica cosa che conta è che lui sia vivo e che stia bene.»

"Spero che tu sappia cosa stai facendo, Thomas Edzov" pensò mentre i suoi occhi erano ancora fissi sulle figure dei due ragazzi ormai lontane.

Non ebbe bisogno di voltarsi per sapere che Jorge era comparso al suo fianco e stava guardando nella sua stessa direzione. Quell'omone delle regioni meridionali di Mazral non avrebbe mai potuto sorprenderla. Lo conosceva da troppi anni, ma il tempo non sarebbe mai stato abbastanza per ringraziarlo adeguatamente per ciò che aveva fatto per lei. Se non si trovava in strada a patire il freddo e la fame dopo aver perso la sua famiglia, era soltanto grazie a lui. Jorge l'aveva accolta e l'aveva portata con sé come se fosse sua figlia e forse, in un certo senso, lo era davvero.

«Ne hanno impiccato un altro» disse lui, amareggiato.

«Dove?»

«A Zvenir. A pochi giorni di cammino da qui.»

«Un altro malcapitato che ha trovato la sua fine in questo modo. Vorrei sapere cosa ci guadagnano nel fingersi l'erede degli Zvezden.»

«Venerazione? Non lo sapremo mai.»

La ragazza gli lanciò un'occhiata e in un attimo la preoccupazione dell'uomo divenne anche la sua. Quando tornò a guardare davanti a sé, i due ragazzi erano ormai svaniti all'orizzonte.

«Dobbiamo aiutarli.»

«Lo faremo, Brenda.» Jorge sfiorò con un dito le cicatrici sull'avambraccio destro, dove un tempo la sua pelle era macchiata dal tatuaggio a forma di stella, poi rientrò in casa, seguito dalla sua inseparabile compagna di avventure.

I due ragazzi lasciarono il villaggio l'ottavo giorno di dicembre. Nessuno sapeva da dove provenissero né dove fossero diretti, ma di una cosa sembravano tutti certi: ciò che era accaduto era stato predetto e voluto dagli dèi.

I due ragazzi erano arrivati trascinandosi dietro dolore e angoscia ma, quando se ne andarono, ciò che lasciarono al villaggio era l'indomabile speranza che tutto stava per cambiare. 

Quando viene Dicembre || NewtmasTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang