Preparazione

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Scendo dal treno seguita dagli altri ragazzi, ci hanno messi in fila da due per farci entrare nel grande palazzo di vetro dove verremo preparati per la grande e sfarzosa sfilata.
Tutto come nei precedenti Hunger Games solo che questa volta combatteremo per la nostra sopravvivenza da soli, senza un compagno, senza alleati.
La sfilata sarà solo per metterci in mostra prima di mandarci a morire perchè, come ha sottolineato Peeta quando eravamo in treno poco fa, noi non avremmo sponsor ne nessun aiuto esterno.
In breve, combatteremo per il loro divertimento, per farli sentire realizzati, dopo anni di soprusi e violenze subite a causa del presidente Snow.

Alzo lo sguardo da terra e l'unica cosa che vedo sono un paio di occhi verde acqua, non riesco a scorgere il loro proprietario, sono rapita dalle sfumature azzurre, le tonalitá di verde, blu che si succedono, schiarendo man a mano che raggiungono l'iride. Mi sembra di vedere il mare, gli abissi, posso nuotarci dentro e per un attimo sembra quasi di poter sentire l'acqua accarezzarmi  la pelle.
Sono così catturata da questa visione meravigliosa che non mi accorgo di aver raggiunto l'interno dell'edificio, le porte si chiudono dietro di me e vengo bruscamente riportata alla realtà.
Mi guardo attorno ma nessuna delle guardie sembra avere quegli occhi che mi hanno tanto affascinata, colpendomi così nel profondo
:-Giovani tributi, verrete ora scortati nelle varie stanze e preparati per la sfilata di oggi pomeriggio, al contrario dei precedenti Hunger Games voi avrete solo due giorni prima di essere mandati nell'Arena e, in questi giorni, parteciperete alle interviste e alle esercitazioni di gruppo e singole, gli strateghi vi daranno un voto che servirà ai vostri compagni, infatti sceglierete voi se allearvi con i ragazzi coi punteggi più alti o ucciderli per primi.
Bene ora leggerò i vostri nomi e verrete scortati nella stanza dove vi attendondono i team di preparatori...Alexia Norman camera 1, Fracis Gideon camera 2, Alyssa Crane camera 3...-
Continua ad elencare una donna sulla sessantina che non riconosco, due uomini mi prendono dalle braccia e mi portano nella stanza, chiudendo la porta dietro di me
:-Ciao...- Sussurro guardando le due donne che mi aspettano una volta dentro , una di loro ha circa una trentina d'anni,sfoggia  una folta chioma di capelli rossi e uno sguardo triste e spento , l'altra è più anziana coi capelli completamente bianchi e piccole rughe attorno agli occhi stanchi
:-Siediti, noi ti acconceremo i capelli e ti truccheremo, al vestito ci penseranno gli stilisti-
Dice sbrigativa la più anziana, prendendo i miei folti capelli biondi, quasi bianchi, tra le mani.
Nel frattempo l'altra donna comincia a spogliarmi, pulendomi con una spugna vecchia e logora, lasciando la sporcizia cadere a terra.
Ho la pelle bianchissima, ora che sono finalmente pulita e dopo la ceretta e la crema mi sento finalmente simile a quando abitavo a Capitol City.
La donna anziana, nel frattempo, ha acconciato i miei capelli in una lunga treccia che arriva fino alla vita
:-Ti sistemiamo con un po di trucco e poi possiamo chiamare gli stilisti-
Dicono con freddezza entrambe, non mi guardando nemmeno negli occhi mentre cominciano a mettere del trucco sul mio viso.
Una volta che hanno finito escono dalla stanza e vengono sostituite da due giovani ragazze che tengono tra le mani un meraviglioso abito azzurro che si intona coi miei occhi color ghiaccio.
Mi aiutano ad indossarlo in modo svogliato, non sono felici di fare questo lavoro, si legge attraverso i loro sguardi tristi e velati d'angoscia.
Dopo avermi aiutata ad indossare anche le scarpe escono e mi lasciano da sola coi miei mille pensieri.

Non posso credere che sto per andare incontro alla morte o alla totale perdizione di quella che sono.
Ho solo due giorni prima di finire in quella maledettissima Arena. Chiudo gli occhi mentre le lacrime combattono per scendere sul mio volto, nonostante io non voglia.

Quando ho preso abbastanza tempo, mi alzo, andando davanti allo specchio : fatico a riconoscermi, agghindata di abiti color ghiaccio e coi miei amati capelli biondo/bianchi stretti in una streccia che arriva fino alla vita, sembro una regina di altri tempi, eppure so che, per quanto sia bello l'abito, il trucco, le stanze di questo edificio, mi trovo all'inferno e il mio destino è quello di ardere tra le fiamme, da morta o da viva
:-signorina Crane- Vengo chiamata da qualcuno fuori dalla porta di vetro, la raggiungo e questa si apre, mostrandomi un ragazzo meraviglioso, di circa 16-17 anni.
Ha lunghi capelli biondo rame stretti in una coda, un viso sensuale che farebbe tremare d'invidia qualsiasi artista, dai tratti spigolosi che, se possibile, rendono tutto ancora più bello.
Ha un fisico muscoloso e slanciato, due piccole fossette ai lati delle labbra carnose e gli occhi...Oh...gli occhi sono di un meraviglioso verde acqua, quegli occhi che mi hanno colta impreparata la prima volta che li ho visti, come fanno tutt' ora, non ho mai visto nulla di così estremamente bello.
Vorrei solo allungare la mano e passarla tra i folti capelli ramati, per poi alzarmi in punta di piedi e baciare quelle labbra così invitanti
:-Devo accompagnarti al carro per la sfilata, seguimi-
Dice lui e per un attimo resto imbambolata (okay forse per l'ennesima volta da quando l'ho visto), ha una voce melodiosa, forte e virile ma non mi sorprenderebbe se sapesse cantare .
Per un attimo ho l'immagine di questo ragazzo steso al sole, con l'acqua che sfiora il suo corpo scolpito e lui che intona antichi canti del mare...
:-Ehi, mi dispiace per quello che ti sta succedendo ma devi salire su quel carro o poi sono io a dover pagare il prezzo-
Mi strizza l'occhio e sorride con dolcezza, mostrando quelle piccole fossette che sto cominciando ad adorare
:-Oh...si andiamo, scusa, ero persa tra...-
Lui mi zittisce con un gesto secco della mano, poi sorride ancora
:-Sh non importa, non mi devi nessuna scusa, ora sali su quel carro e spacca tutto- Vengo accompagnata fino ad una grande porta di vetro che si affaccia sulla strada
:-Da qui in poi sta a te...arrivederci dama di ghiaccio- Sorrido a quel curioso nomignolo e apro le porte, mi volto un attimo indietro per ringraziarlo ma lui è già sparito.

Profumava di mare, di aria, di tutto ciò che è ancora bello in questo mondo oramai distrutto.

Respiro.

Le urla assordanti mi fanno venire il mal di stomaco ma proseguo, attraversando le porte, un direzione del mio carro, salgo sopra di esso e mi aggrappo al legno davanti

:-Quando sei pronta dai un cenno- Chiudo gli occhi.
Mi manca il respiro, il mio cuore ha smesso di battere.

Faccio un cenno con la testa.

Il cuore mi pulsa con forza nel petto, il respiro si fa pesante.

È ora di andare.

Gli Hunger Games di Capitol CityWhere stories live. Discover now