The PRESENT is MALE and FEMALE

180 26 75
                                    

"Per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti a una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta
che vi guarda l'anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori,
ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza
e suona l'amore
e quando vi nasconde il dolore
e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano
per aiutarla
quando Lei crolla
sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno
della vostra compassione.
Ha bisogno che voi
vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate
che il cuore calmi il battito,
che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare
tranquillo
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi sù
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove, Signori,
non la strapperete mai."

(William Shakespeare - William Jean Bertozzo)
"In piedi, Signori, davanti a una
Donna"

Qualcuno adesso potrebbe chiedersi:
ma che ci fa una poesia di un uomo in un libro dedicato alle donne?

Innanzitutto, Shakespeare non è un uomo qualsiasi, considerando le sue opere teatrali e letterarie, famose in tutto il mondo, ma anche la modernità dei suoi pensieri, che non sembrano risalenti al 1500.

In questo secolo, nonostante i periodi d'oro del Rinascimento e dell'età elisabettiana, le donne, nobili o povere che fossero, non godevano degli stessi diritti degli uomini, erano ancora relegate alle quattro mura delle loro case, dove badavano alla famiglia e alle faccende considerate "femminili" e avevano la pelle più bianca della porcellana (quando non era insanguinata e ferita da "mariti" violenti).

Le donne libere, come piratesse e intellettuali, c'erano, ma in piccola quantità. Le prime dovevano vestirsi, puzzare, combattere e comandare come un uomo (sembra divertente, ma era un lavoraccio); le seconde, per avere successo, dovevano essere protette da famiglie nobili, potevano sognarsi una vera e propria autonomia e sentivano battute cariche di pregiudizi sulle bocche di molti...

... ma non di tutti.

In quel periodo c'erano anche uomini con una mente più aperta, che oltre a studiare dai libri imparavano qualcosa anche dalla realtà che li circondava e non avevano paura di raccontare come stavano davvero le cose.

Shakespeare è uno di loro (scrivo al presente perché è un esempio molto attuale). In tanti lo conoscono solo per opere teatrali come "Romeo e Giulietta", "Amleto" e "Sogno d'una notte di mezza estate", ma è necessario anche scoprire il suo lato poetico, in cui rientrano componimenti dedicati alle donne e alla loro forza.

Per comprenderlo meglio, basta leggere anche "Gli occhi della mia donna non sono come il sole". Tramite similitudini semplici tra elementi naturali e alcune parti del corpo femminile, il messaggio di questa poesia è spiegato in modo chiaro e netto: anche se una donna invecchia o non è bella, l'amore per lei non diminuisce e il legame tra lei e il suo amato resta sempre lo stesso.

L'elogio di Shakespeare alle donne si capisce anche nella poesia precedente, dove usa la lettera maiuscola sia per "Signori" che per "Donna", sottolineando la parità di entrambi i sessi, sottolinea non solo la violenza fisica con cui gli uomini rovinano le donne, ma anche quella "culturale", perché le hanno lasciate nell'ignoranza e hanno tappato loro la bocca e scrive anche che ogni donna non ha bisogno di compassione o di pietà, perché riesce comunque a rialzarsi e lottare a testa alta, senza avere per forza bisogno di un amore o cose simili.

PoeticaWhere stories live. Discover now