Adrienne Rich

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"Il momento del cambiamento è l'unica poesia."

(16 Maggio 1929, Baltimora, Maryland - 27 Marzo 2012, Santa Cruz, California)

Pluripremiata, femminista e lesbica: questi aggettivi descrivono perfettamente la vita di Adrienne Rich, che, sebbene oggi non sia molto conosciuta, ha ottenuto vari riconoscimenti letterari sin da ragazza.

Dopo gli studi al Radcliffe College, il suo primo libro, "A Change of World" (1951), è stato selezionato per la Yale Younger Poets Series, ha vinto il National Book Award per "Diving Into the Wreck" (1974), condividendolo con le poetesse statunitensi Audre Lorde e Alice Walker, ed è stata anche finalista per il premio Pulitzer.

Adrienne Rich, però, ha scritto tante poesie per raggiungere traguardi ancora più importanti: la "liberazione delle donne" (preferiva usare questa definizione, perché "la parola 'femminista' potrebbe facilmente diventare una semplice etichetta o causare resistenza nella prossima generazione di donne"), la fine della guerra in Vietnam e il riconoscimento dei diritti dei gay.

Infatti Rich ha pubblicato un libro di saggistica "Of woman born", sul tema della maternità, è stata lesbica e ha avuto una relazione con Michelle Cliff, dopo aver messo su famiglia col primo marito Alfred Conrad.

Grazie alle sue poesie e al suo attivismo, Adrienne Rich è una delle donne che ha sfatato la figura dell'intellettuale chiuso nel suo studio e nella sua mente ed è un Esempio con la E maiuscola che tutti i giovani poeti e attivisti in erba devono seguire e perseguire.

Grazie alle sue poesie e al suo attivismo, Adrienne Rich è una delle donne che ha sfatato la figura dell'intellettuale chiuso nel suo studio e nella sua mente ed è un Esempio con la E maiuscola che tutti i giovani poeti e attivisti in erba devono ...

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(Audre Lorde, Meridel Le Sueur e Adrienne Rich ad Austin durante un laboratorio di scrittura)

"Fenomenologia della rabbia"

"La libertà della pazza integrale
di imbrattare e giocare
con la propria pazzia
di scrivere con le dita affondate in essa
lungo tutta una stanza
che non è, certo, la libertà
che hai tu che cammini a Broadway
di fermarti e voltarti o continuare
10 isolati; 20 isolati
ma sembra invidiabile forse
a una donna in pericolo
avvolta nella placenta del reale
che doveva nutrirla e invece la strangola [...]."

"Da un atlante del mondo difficile"

"So che stai leggendo tardi questa
poesia, prima di lasciare l’ufficio
con l’abbagliante lampada gialla e la finestra nel buio
nell’apatia di un fabbricato sbiadito nella quiete
dopo l’ora di traffico.

So che stai leggendo questa poesia
in piedi nella libreria lontano dall’oceano
in un giorno grigio di primavera, fiocchi sparsi di neve
spinti attraverso enormi spazi di pianure intorno a te.
So che stai leggendo questa poesia
in una stanza dove tanto è accaduto che non puoi sopportare
dove i vestiti giacciono sul letto in cumuli stagnanti
e la valigia aperta parla di fughe
ma non puoi ancora partire.

So che stai leggendo questa poesia
mentre il treno della metropolitana perde velocità e prima di salire
le scale
verso un nuovo tipo d’amore
che la vita non ti ha mai concesso.
So che stai leggendo questa poesia alla luce
del televisore dove immagini mute saltano e scivolano
mentre attendi le notizie sull’intifada.
So che stai leggendo questa poesia in una sala d’attesa
di occhi che s’incontrano sì e no, d’identità con estranei.
So che stai leggendo questa poesia sotto la luce al neon
nel tedio e nella stanchezza dei giovani fuori gioco,
che si mettono fuori gioco quando sono ancora troppo giovani.

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