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•Zoe•
il giorno seguente mi svegliai di soprassalto per via del suono della sveglia.
L'avevo puntata intorno alle sette in quanto più tardi, ovvero alle 9:00, avevamo la partenza.
Sbadigliai e, subito dopo averla spenta, provai ad alzarmi dal letto.
Ancora con gli occhi semichiusi andai dritta in bagno per fare una doccia veloce.
Ne avevo proprio bisogno.
Quando finì indossai un jeans e una semplice maglietta rosa.
Sperai di non dimenticare nulla.
Controllai per l'ultima volta la valigia e poi la trascinai lentamente davanti la porta.
Pronto tutto.
Presi un respiro e poi abbandonai la stanza per recarmi all'uscita dove ci attendeva, come sempre, una macchina privata.

Ore 9:00.
Presi posto in aereo ma stavolta mi sedetti con Simon.
Simon «Ehilà, ti avevo mandato alcuni messaggi ieri.»
«Scusa, sono stata impegnata.»
Simon «Ancora lavoro? Dovresti staccare un po'.»
Scossi la testa «No no sono solamente uscita.»
Simon «Uscita? E con "chi"?»
«Con Nicolas, nulla di che.»
Simon «Con quel figo?» rise.
«Simon!» sorrisi.
Simon «Beh, sinceramente me lo farei.» fece un alzata di spalle.
«Sei impossibile.»
Simon «Ma quindi? Che avete fatto?»
«Mi ha portata alla Little Italy e poi abbiamo fatto un giro al mare.»
Simon «E basta?»
«Che altro doveva fare?»
Simon «Non so, qualcosa di più interessante magari.»
«Mh, no abbiamo visitato solo questo. È stata la prima uscita.»
Simon «Avete chiaccherato?»
«Diciamo...parlavo solo io. È un tipo molto chiuso.»
Simon «Ma come, ti chiede di uscire e poi non parla?»
«Forse era in imbarazzo, non lo so.»
Simon «Questi uomini non li capirò mai.» prese un respiro e poi si sistemo meticolosamente il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.

Un'ora dopo atterrammo a Los Angeles e  Simon uscì in fretta per raggiungere la sua valigia dentro la stiva.
Lo raggiunsi e notai che la mia era già stata uscita fuori.
Simon «Ci ho pensato io.»
«Grazie.» sorrisi e poi andammo insieme dentro un auto nera con i vetri opachi.
L'autista mise in moto e cominciammo a percorrere le lunghe e affollate strade di Los Angeles.
Guardai dal finestrino e rimasi ammaliata dal paesaggio «É a dir poco stupendo. Guarda che palazzi...sono enormi.»
Simon «Già, è molto bella come città.»
Rimasi ancora un'altro po' a guardarla attentamente finché, ad un tratto, l'auto si fermò.
Simon «Credo proprio che siamo arrivati. Dai, andiamo.»
Lo seguì e, dopo aver preso le valigie, entrammo dentro l'hotel.
Era davvero lussuoso e accogliente.
Camminai lungo il tappeto rosso che, dall'entrata, mi portò al bancone della reception.
La signora mi rivolse un sorriso cordiale e poi mi diede una card con un numero e una lettera inciso sopra.
Dovevano essere la lettera del corridoio e il numero della mia stanza.
Dopodiché andai dritta verso l'ascensore insieme a Linda che si trovava alle mie spalle.
Linda «Zoe, più tardi abbiamo del lavoro da fare.»
Entrai dentro l'ascensore e Linda fece lo stesso.
«Va bene, verso che ora?»
Linda «Dopo cena i ragazzi avranno un concerto in centro città, quindi dovremmo vederci intorno alle nove. Ti manderò un messaggio.»
Annuì «Va bene. Sarò puntuale.»
Mi informò sugli altri impegni che avevano i ragazzi ovvero le interviste pomeridiane e post-concerto, le conferenze stampa di domani mattina.
La mia testa era un cumulo di informazioni.
Tra poco sarei scoppiata.
Menomale che le porte si aprirono e sgusciai fuori da lì «Linda, ci vediamo stasera.»
La salutai con un gesto della mano e in risposta mi sorrise.
Andai per la mia strada e finalmente arrivai davanti la porta della mia camera.
Presi la card che avevo in tasca e la passai con in gesto veloce vicino al pomello della porta.
Questa si aprì con un scatto e poi la spalancai del tutto.
Rimasi a bocca aperta non appena entrai.
La camera si affacciava su uno splendido panorama della città.
Si vedevano i parchi, le strade, i locali già aperti di prima mattina, i negozi e i palazzi immensi.
Se era un sogno non volevo svegliarmi.
Girai per tutta la camera e notai il letto matrimoniale con le lenzuola di seta bianche, il comodino accanto con una piccola abat-jour e poi il bagno con una grande vasca che poteva essere regolata anche come idromassaggio.
Stupenda!
Presi un respiro e poi andai verso il mo letto lasciandomi candere all'indietro tra le lenzuola profumate.

Le Note del mio CuoreWhere stories live. Discover now