2. Stelle, collana, amore

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Tra me e Mattia le cose andavano sempre meglio. Ci vedevamo più spesso possibile, cercando di ritagliare almeno tre o quattro giorni alla settimana per incontrarci. Con lui mi trovavo davvero bene: era un ragazzo simpatico, solare, buono e puro, sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri. Era come un sole, il mio sole personale, che scaldava le mie giornate, rendendole meno grigie e monotone.

Erano ormai passati due mesi dal giorno del nostro primo appuntamento, e ci comportavamo come se fossimo una coppia, anche se, di fatto, non lo eravamo. Decisi che una proposta di fidanzamento era necessaria: volevo far sapere a tutti che quel ragazzo fosse occupato, che stesse con me. Quindi decisi di scrivergli.

Ehi Matti, hai impegni per stasera?
[14.36]

E si, forse avrei dovuto dargli più preavviso, ma in quel momento non me ne importò molto, pensando già a dove volessi portarlo.

Matti🤍
Ciao Chri, niente impegni. Ceniamo insieme?
[14.37]

Decisi che non gli avrei rivelato dove lo volevo portare: sarebbe stata una sorpresa.

Certo. Ti vengo a prendere alle 7.🤍
[14.38]

Mi avviai verso la macchina con una meta in mente ben precisa: il fioraio. Come al nostro primo appuntamento, gli avrei regalato un mazzo di rose bianche.

Matti🤍
Okay, a dopo.🤍
[14.38]

Erano ormai quasi le sette, ed io avevo organizzato la sorpresa in ogni minimo dettaglio. Lo avrei portato nel nostro posto, il parco dove ci eravamo scambiati il nostro primo bacio, per poter fare un pic nic insieme e poi gli avrei fatto la
proposta.
Accostai di fronte a casa sua e iniziai a provare ansia, che si calmò subito appena vidi quella testa riccioluta sbucare dalla porta.

Appena entrò nella vettura mi diede un tenero bacio. Gli porsi il mazzo di rose che avevo acquistato e lui sgranò gli occhi.
«Come mai?» Mi chiese dolcemente, sorridendomi.
«Volevo ricordare il nostro primo appuntamento.» Gli dissi, sorridendogli a mia volta.
Lui si avvicinò e mi baciò nuovamente, accarezzandomi i capelli.
«Grazie mille Chri, sono bellissime.»

Una volta arrivati al parco lo vidi confuso, mentre si guardava attorno.
«Che ci facciamo qui?» Mi chiese, circondandomi il collo con le braccia.
«Un pic nic.» Risposi, dandogli un bacio sulla fronte.
«Che bello!» Disse lui, entusiasta.

Mi aiutò a stendere la tovaglia sul prato e iniziammo a tirare fuori il cibo dalla cesta che avevo preparato. Mangiammo tutto, e una volta messo a posto, ci stendemmo su una coperta parecchio grande, che avevo portato per poter osservare le stelle insieme a lui. Mattia mise la testa sul mio petto, ed io iniziai ad accarezzargli i capelli.
Dopo un po' ruppe il silenzio.
«Sai, ho sempre sognato di guardare le stelle con qualcuno. Mi trasmettono qualcosa di magico. Tranquillità si, ma anche molto altro. Mi fanno pensare all'infinito, alla grandezza. E quando penso a queste cose, inevitabilmente il mio cervello mi porta a noi due, al nostro rapporto. Anche se ci frequentiamo da poco, tu per me sei fondamentale.»
Lo guardai sorridendo, per poi rubargli un bacio.

«Anche io penso a noi guardando le stelle,» Gli dissi, catturando la sua attenzione. «Ma penso ancora di più a te quando guardo il sole. Tu per me sei proprio la stella più luminosa dell'universo, e porti sempre luce nelle mie giornate. Senza di te non so come farei davvero, e non voglio nemmeno immaginarlo. Per questo, anche se so che forse è un po' smielato, volevo chiedertelo proprio sotto le stelle.»

«Chiedermi cosa?» Mi disse lui dolcemente, guardandomi con innocenza.
Gli presi una mano tra le mie.
«Matti, vuoi essere il mio ragazzo?» Gli chiesi allora, sperando con tutto il mio cuore che la risposta fosse affermativa.
«Si!» Rispose lui, per poi mettersi sopra di me e baciarmi avidamente.

«Aspetta, aspetta, un'ultima cosa.» Gli dissi io, in modo da potermi mettere seduto e cercare nella tasca dei miei jeans. Ne estrassi una collanina in oro bianco, che come ciondolo aveva una rosa, proprio del medesimo colore. La presi perché mi ricordava lui, la sua purezza, e il sentimento cristallino che provavo per lui.
Vidi i suoi occhi farsi lucidi.
«Chri...è stupenda. Non dovevi. La rosa bianca...»
Quando notai le sue guance riempirsi di lacrime mi premurai di asciugargliele per poi baciare il loro percorso.

C'era qualcosa che non mi stava dicendo.

Quel fiore era importante per lui? E perchè?

Gli allacciai la collanina al collo, stringendolo a me su quella coperta.

Quella notte ci donammo l'un l'altro li, nel luogo del nostro primo bacio, sotto le stelle, cullati dall'atmosfera più magica che potessimo mai desiderare.

Rose bianche [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora