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Quella mattina il sole batteva prepotente riscaldando quella città pugliese dove mi ha accolto quando sono nato, Bari è sempre stata la mia città da quando ho memoria e riviverla almeno una volta l'anno è strepitoso. Mi sono trasferito a Bergamo all'età di 15 anni,per lavoro di mio padre essendo un avvocato e quindi essendo ancora minorenne ero costretto a seguirlo.  Lasciavo Bari fisicamente ma il mio cuore è sempre rimasto qui,in quelle quattro mura di quella scuola di danza che mi ha cresciuto,accolto,fatto sentire il benvenuto sin da tenera età.  Lasciavo Bari fisicamente è vero,ma il cuore lo lasciavo lì insieme a tutti i miei amici e tutti i miei familiari.
Erano appena le 8 del mattino quando decisi di portare a fare una passeggiata al mare la mia cagnolina Nina,quella piccola bestiolina aveva catturato il mio cuore ogni volta che scodinzolava affinché la portassi fuori con il mio musetto dolce e i suoi occhietti dolcissimi. La spiaggia alle 8 del mattino era deserta,vuota,in totale silenzio e pace così presi l'occasione e mi sedetti in quella sabbia ancora non così bollente. Mi sedetti,e iniziai ad ascoltare il suono delle onde di prima mattina,quel leggere venticello che ti scompiglia i capelli,gli uccelli che svolazzavano in quel cielo limpido,pensai davvero di poter rimanere qui per sempre ma purtroppo la mia vita si era trasferita a Bergamo e prima o poi avrei dovuto dire addio a tutto questo bellissimo panorama. D'un tratto i miei pensieri vennero fermati dalla mia cagnolina,che iniziò a giocare con un cane molto più grande di lei, i due cagnolini vennero subito da me e io iniziai a coccolarli e accarezzarli quando alzai di poco lo sguardo e vidi un ragazzo con un sorriso stampato sul volto. Il ragazzo era abbastanza alto,con il viso coronato da lentiggini che assomigliavano a tante stelline raffigurate nel cielo della notte,i capelli ricci color nero corvino,le labbra sottili e e gli occhi di un verde indefinito. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto e non esagero,di corporatura era molto magro ma allo stesso tempo perfetto perché aveva muscoli sui bicipiti.

<ciao e scusa se la mia cana ti ha disturbato> disse il moro,grattandosi la nuca per il leggero imbarazzo. Appena sentí la parola "cana" accennai un sorriso,era uno strambo modo per chiamare la propria cagnolina ma terribilmente tenero

<cana?> domandai curioso

<non mi piace usare il termine "cagne",perciò le chiamo cane>

<è un termine originale> accennai con un sorriso

<grazie,posso sedermi?> domandò dubbioso
E insomma,la sabbia non era di certo mia e quel suo tono dubbioso mi scaldò il cuore

<la sabbia o l'intera spiaggia non è mia,non hai bisogno di un mio permesso per sederti vicino a me>
Il moro accennò un sorriso e si sedette accanto a me

<piacere, Christian> si presentò dopo 2 minuti di totale silenzio,forse dovuto al leggero imbarazzo che si leggeva sui volti di entrambi

<Piacere mio, Mattia> accennai un sorriso e  ricambiai la stretta di mano,ricevendo di tutta risposta un sorriso da parte del corvino

*spazio autrice*
ho voluto provare a scrivere una storia sugli zenzonelli,li seguo da tanto tempo e voglio un bene immenso a entrambi. Fatemi sapere se vi piace,questo è solo l'inizio perché il resto deve ancora avvenire

amare non è sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora