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Quella sera dunque,mi sedetti a tavola sotto lo sguardo schifato dei miei parenti. Non capirò mai perché tutto questo odio gratuito solo nei miei confronti,forse perché mio fratello si chiama Daniele in onore di mio zio Daniele,fratello di mio padre venuto a mancare qualche giorno prima della sua nascita e mio padre allora,per onorare la sua morte decise di chiamare mio fratello Daniele. I miei presunti nonni erano felici di questo,e così mio fratello diventò uno dei preferiti della famiglia al contrario di me,che avevo un comune nome e soprattutto ero il figlio del secondo matrimonio di mio padre. Sono felice che mio fratello venga trattato meglio di me,almeno può sentirsi a suo agio con loro e ben voluto ma non capirò mai questa differenza, dopotutto siamo entrambi figli avuti dal secondo matrimonio di mio padre e fare questa differenza non aveva tanto senso. Quella sera passammo i primi 10 minuti in un totale silenzio di tomba,sperai che la serata potesse passare così ma evidentemente i miei parenti non erano della stessa idea.

<allora Mattia,come è andata a scuola?> disse mia nonna con quel suo tono disinteressato

<abbastanza bene,ho preso 8 di inglese> dissi fiero guardando mia madre,che a sua volta mi guardò sorridente

<solo 8?Giovanni ha preso 10 in italiano>

E sti gran cavoli avrei voluto risponderle,ma essere maleducato con loro significava discutere con mio padre e ricevere una punizione non molto bella. Giovanni era mio cugino da parte di mio padre,poco più grande di me di un anno,e ogni volta venivo messo a confronto con lui. Volevano esaltarlo e elogiarlo in qualsiasi cosa,pur le cose più banali dovevo fare vedere che lui spiccasse meglio di me e che io fossi solo un fallito

<potevi fare di più Mattia> disse duro mio padre

<scusa papà> dissi

<8 però non mi sembra un brutto voto> parlò Saverio

<non è un brutto voto,ma mediocre si> parlò mia nonna

<Saverio non ti preoccupare> parlai in modo tale da fermarlo,sennò si sarebbe accesa una discussione ed era l'ultima cosa che volevo

<accendiamo la televisione dai> disse mia madre per rompere quel silenzio assordante

ultime notizie, aggressione omofoba a Venezia. A quanto pare sarebbero stati aggrediti due ragazzi per essersi dati un tenero bacio in pubblico,i ragazzi sarebbero stati fortemente picchiati e insultati fortemente. Sono però fuori pericolo e riportano solo qualche frattura,gli aggressori sono scappati subito dopo aver visto le forze dell'ordine. Per altre informazioni seguiteci,buon proseguimento di serata

Mia madre accese la televisione e cliccò il canale del telegiornale,era raro che seguissimo il telegiornale ma quel giorno siccome l'atmosfera era già abbastanza tesa,mia mamma decise di optare per qualcosa per poter smozzare l'atmosfera creata. Fu un grosso errore,quella serata peggiorò ulteriormente e da lì ho perso ogni forma di rapporto con tutti i miei familiari e genitori

<finalmente hanno fatto qualcosa per questi esseri> parlò mia nonna

<esatto, queste persone sono un abominio e meritano questo> parlò mia zia

<l'omosessualità è una malattia,bisogna essere curata> parlò mia madre

<magari andando in chiesa e chiedendo perdono a Dio si può curare> disse mio padre

<ma che razza di persone siete? Dire certe cose davanti a dei bambini poi,vi rinfresco io le vostre vecchie menti che non sono più in grado di assimilare l'intelligenza. L'omosessualità non è una malattia,ognuno ama chi vuole senza il rischio di essere deriso o picchiato. Ci si innamora della persona  non del sesso> disse mio fratello Saverio

<figliolo non essere scortese, e poi l'omosessuale- insomma quella roba che hai detto tu, è una malattia. Non puoi amare persone del tuo stesso sesso> parlò mio padre

<ma che diavolo dici?> disse infuriato Saverio

<disciplina quando ti rivolgi a me!disse mio padre altrettanto agitato>

<disciplina un cazzo,sei così chiuso mentalmente che non capisci che ormai non siamo più del medioevo. Ognuno può amare chi cazzo vuole,senza il bisogno di essere giudicato da un essere senza cervello come te> disse Saverio

<esci da questa casa,ora immediatamente> disse mio padre

<con grandissimo piacere,tu anzi voi,non mi rivedrete mai più. Non ho alcuna intenzione di stare con gente come voi,con degli omofobi che non capiscono un cazzo dell'amore tra persone. Verrò qui solo per prendere Matti e Dani e portarli a casa mia per stare insieme ma non metterò mai più piede in questa casa. Addio> disse infine

<Saverio,noi ci rivedremo vero?> parlai titubante

<certo Matti,vengo a prendere sia te che Dani,così ci divertiremo insieme> disse accarezzando i miei capelli

<ti voglio bene fratellone> dissi abbracciandolo

<anche io piccolo nanerottolo, ciao piccola peste> disse salutando con una carezza il piccolo Daniele

Dopo che Saverio se ne andò,andai in salotto per sedermi a tavolo e finire quella cena anche se non avevo tanto appetito

<che idiota ho cresciuto come figlio> disse mio padre

<non parlare così di Saverio> dissi a denti stretti

<ne parlo come voglio, è mio figlio ne ho tutto il diritto>

<assolutamente no,non hai il diritto di parlare male di lui in sua assenza. Soprattutto se ha detto qualcosa di intelligente> dissi

<sei solo un piccolo moccioso in fase di crescita,non capisci niente del mondo>

<vuoi sapere una cosa papà?Oggi ho dato il mio primo bacio ad un ragazzo e ne sono fiero> dissi con fierezza,anche se quella fierezza fu spezzata un'attimo dopo

<cosa hai fatto?!> dissero all'unisono mia nonna e mia zia

<ho baciato un mio compagno di classe, problemi?>

<grossi problemi!> disse mia mamma

<perché?> dissi

<perché ora si spargerà la voce in tutto il paese che ho il figlio gay,oh Gesù perché mi hai fatto questo?Il figlio del grande avvocato Zenzola è frocio,che ho fatto per meritare questo?> parlò mio padre disperato

<papà io-> cercai di dire ma fui interrotto da lui

<papà niente! sei il disonore della nostra famiglia,dovresti solo vergognarti> disse deluso

<ma l'amore è tra persone ,come ha detto Saverio,non tra-

<basta non voglio più sentirti,fila in camera tua> disse

<papà ma->

<sei in punizione,non andrai più fuori con i tuoi amici il pomeriggio al parchetto. Così eviti di vedere pure quel ragazzino che hai baciato anche il pomeriggio,visto che necessariamente devi vederlo a scuola>

<papà per favore,accettami così come sono> dissi sull'orlo di fare uscire le lacrime, che però trattenni per non dimostrarmi debole ai suoi occhi

<niente affatto, sei un mostro sia per me che per il resto della famiglia. Ora fila in camera tua>

Ed io ubbidì,andai in camera mia e iniziai a piangere silenziosamente per non farmi sgamare

*spazio autrice*
eiii,un capitolo un po' più lunghetto. Fatemi sapere cosa ne pensate

amare non è sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora