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Adoravo quel piccolo bar sulla spiaggia,non era molto visitato per questo era molto silenzioso. È il posto ideale per rifugiarsi tra i propri pensieri e rimetterli in ordine,pensare alle scelte prese o agli errori commessi,rendersi conto se si potrebbe cambiare qualcosa nella propria vita oppure va bene tutto così come è. Recentemente ho capito una cosa molto importante,che forse non potrà essere accettata da tutti,tantomeno dai miei genitori,ma ho capito il mio orientamento sessuale. Più che capito,ho accettato il mio orientamento sessuale,questo perché sentivo già attrazione per i ragazzi già all'età di 12 anni. Quando andavo alle medie, c'era questo ragazzino della mia classe che era molto carino,e iniziai a pensarlo frequentemente. Inizialmente pensai che fosse solo perché volevo fare amicizia con lui,ma col tempo che diventammo amici volevo sempre stare con  lui,toccarlo,accarezzarlo,stringerlo in un abbraccio,e desideravo la sensazione di avere le sue labbra posate sulle mie.E questo successe,Daniel,mi baciò rubandomi così il mio primo bacio. Fu un bacio molto delicato,casto, perché eravamo ancora due ragazzini alle prime esperienze con i baci ma vedere che anche lui sentiva le stesse sensazioni mi fece pensare che fosse una cosa normale provarle. Il peggio arrivò quando tornai a casa,quel giorno avevo ospiti a cena e me ne ero totalmente dimenticato. Dovetti subire la ramanzina di mia madre,e quando finì andai spedito in camera mia per fare una doccia e rendermi quantomeno presentabile agli occhi dei miei parenti. Sapevo che per loro non fossi mai abbastanza,i parenti di mio padre erano una vera e propria tortura per me,non mi accettavano solo perché mio padre divorziò dal primo matrimonio e sposò mia madre. Difatti con Saverio,il figlio di mio padre avuto dal precedente matrimonio,ci passavamo 8 di differenza ed è stato proprio come un fratello maggiore per me. È stato il mio migliore amico,compagno di giochi,confidente e fratello migliore che potessi desiderare,non ha mai avuto invidia nei miei confronti o in quelli di Daniele,il più piccolo della casa. Ha 7 anni  ed è una piccola peste,un piccolo urgano pronto a distruggere tutto ma nonostante ciò ho sempre avuto la premura di proteggerlo dal mondo e da nostro padre. Quel giorno,che all'ora Daniele aveva solo 2 anni,successe davvero il finimondo e per questo chiusi definitamente il mio rapporto con i miei genitori. In questi ultimi anni parlavo con loro quando era necessario,limitando il mio discorso il più possibile in modo tale da finirlo il più presto possibile. Quando arrivarono i miei cosiddetti parenti,aspettavo solo Saverio per poter passare quella tortura insieme a lui, perché lui la rendeva più piacevole e sapeva come farmi passare al meglio il tempo. Finalmente arrivò e prima che potesse salutare cordialmente gli ospiti,mi spedí subito tra le sue braccia quasi come se fossi una piccola scimmietta. Era abituato a queste improvvise scenate d'affetto,difatti non ne era particolarmente sorpreso

<ei campione,come stai?> disse il fratello maggiore

<tutto bene fratellone,lei chi è?> dissi indicando una bellissima ragazza,con lunghi capelli biondi e due bellissimi occhi verdi luccicanti

<tu devi essere Mattia vero?> disse la ragazza

<si sono io,piacere di conoscerti> dissi il più educatamente possibile

<piacere mio Mattia,io sono Federica e sono...>

<la mia ragazza> continuò il maggiore

<sul serio?!> dissi stupito

<è bellissima vero> disse il maggiore

<è davvero stupenda, è strano che stia con uno come te > dissi per prenderlo in giro

<ma come ti permetti piccolo nanerottolo> disse con un tono finto offeso

<ragazzi ma che ci fate qui fuori?entrate dai> disse mia madre

<buonasera signora> salutó cordialmente la ragazza

<tu devi essere Federica,giusto?> disse mia madre con un finto sorriso

<si,sono io>

<mi fa piacere conoscerti,prego accomodati pure in soggiorno . La cena sarà pronta tra una mezz'oretta> disse sempre col suo solito finto sorriso

<posso aiutarla? > si offrì

<tranquilla cara,queste ricette sono in piccolo segreto di famiglia> disse mia madre

<certo signora,vado da Saverio>

<certo cara,vai pure>

E appena la ragazza se ne andò,si voltò verso di me e mi disse

<vedi questa ragazza matti?>

Io annuí,non capendo dove volesse andare a parare

<non ti dovrai mai fidanzare con ragazze del genere> disse

<e perché?> dissi confuso

<ragazze come queste vogliono solo i tuoi soldi,visto che grazie a papà economicamente stiamo bene, arpie come queste si avvicinano solo per il denaro> disse con cattiveria

<ma se mettiamo il caso potessero piacermi anche i maschi,a te andrebbe bene?>dissi titubante

Mia madre rise,rise con gusto e onestamente non capivo quale fosse la parte divertente della mia domanda

<bella questa battuta amore, è impossibile che ti possano piacere anche i maschi>

<e perché?>

<non è normale!> disse stupita

Ed io ero solo un ragazzino di 12 anni confuso che aveva baciato per la prima volta un ragazzino che gli piaceva,e fu per questo che queste  parole mi segnarono particolarmente.Per questo iniziai a pensare crescendo,che quello che sentivo e provavo per i maschi non fosse normale ma solo una malattia.

*spazio autrice*
eii,scusate se è un po' lungo come capitolo. Ci tenevo a precisare che è tutto frutto della mia immaginazione e nessun fatto è reale,detto questo fatemi sapere cosa ne pensate

amare non è sbagliato Where stories live. Discover now