CAPITOLO 26 - Resa dei Conti

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Dopo una notte insonne, come ormai era d'abitudine Daya trascorse la giornata insieme al medico di corte in cerca di erbe e piante medicinali nel bosco. Era nervosa e aveva paura.

Erano stati fuori tutto il giorno e non mancava molto al tramonto quando rientrarono al castello. C'era fermento nel cortile e Daya capì subito che gli uomini di Blackhalm dovevano essere arrivati. Cavalli stanchi e affamati mangiavano nelle stalle e un frenetico andirivieni della servitù indicava che erano in corso i preparativi per il banchetto. Daya si andò velocemente a dare una rinfrescata e a cambiarsi e poi, malvolentieri, si avviò verso la Grande Sala. Il forte vociare lasciava intendere che la maggior parte degli invitati fosse già tutta lì e, per fortuna di Data, nell'istante in cui entrò nella sala anche la servitù con le prime pietanze faceva il suo ingresso causando scompiglio generale mentre ognuno dei presenti prendeva il proprio posto. Fu soltanto quando Daya si sedette di fianco al signor Lachlan che si rese contò che la sedia accanto alla sua, fra lei e re Filip, era vuota. Per un istante spero di essere stata baciata dalla sorta. Poi, lo vide.

I soldati sedevano al centro della sala, a una specie di tavolo d'onore, e si distinguevano facilmente dal resto degli invitati per le capigliature spettinate e per l'avidità con la quale bevevano dai loro boccali e il volume al quale parlavano. Robert era in piedi vicino al loro tavolo, si unì a un ultimo brindisi e poi si avviò al tavolo della famiglia reale che, a pochi metri dalla tavolata dei suoi compagni, era disposta in un'unica fila che guardava l'intera sala. Aveva l'aspetto stanco, i capelli più lunghi e i lineamenti più duri di come li ricordava. Nel momento in cui lasciò i compagni per dirigersi al suo posto, il suo volto cambiò radicalmente e il sorriso stanco e soddisfatto si trasformò in una maschera di rabbia. Daya sentì il suo cuore accelerare talmente forte che temeva che sarebbe scoppiato! Quando Robert sedette di fianco a lei, i suoi nervi erano così tesi che pensava che non avrebbero retto quando Robert le avesse detto qualcosa. E invece, non le rivolse la parola. Era evidente che era furioso. Si servì da mangiare e anche Daya fece lo stesso: eppure non avrebbe potuto ingoiare nemmeno uno spillo. Prese a sminuzzare nervosamente le patate e il pezzo di carne che si era messa nel piatto nella speranza di rilasciare un po' di quella tensione che temeva che altrimenti l'avrebbe fatta impazzire.

Il resto della serata trascorse in allegria per tutti tranne che per lei e per Robert. Nessuno dei due rivolse la parola all'altro per tutta la cena, quando re Filip cercava di avviare una conversazione prima con l'uno poi con l'altra, entrambi rispondevano a monosillabi. Robert era chiaramente arrabbiato anche con il padre, Daya invece aveva paura e, al tempo stesso, sentiva un odio viscerale per quell'uomo che sedeva al suo fianco e che la disprezzava tanto. Non era certo migliore di lei! Aveva chiaramente dimostrato di non avere il benché minimo interesse nei suoi confronti, nemmeno quel poco necessario a trovare un istante nel quale scrivere poche righe sulla vita a Blackhalm. Che diritto aveva ora di comportarsi da marito tradito e umiliato quando marito, per lei, non era mai stato?

Lo detestava con tutto il cuore e non vedeva l'ora che scomparisse dalla sua vista. E quel momento, per sua fortuna, non tardò ad arrivare: non appena i primi invitati cominciare ad alzarsi in piedi e gironzolare fra i tavoli, Robert raggiunse i suoi soldati. Poco dopo, anche Daya si congedò dal re e si ritirò nelle sue stanze. Tremava al pensiero del momento in cui quell'uomo sarebbe entrato nella sua stanza, la paura che la porta si aprisse la divorava, eppure il torpore dell'alcol e l'astio nei confronti del marito le diedero quel poco di coraggio necessario per coricarsi e credere che, qualsiasi cosa fosse successa, l'avrebbe superata e si sarebbe poi dimenticata di lui una volta che se ne fosse tornato a Blackhalm.

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Fu con grande sollievo e stupore che la mattina successiva Daya si svegliò e si rese conto che Robert non era venuto nelle sue stanze e quando scese per la colazione Robert non c'era e nemmeno per il pranzo si fece vivo. Era al campo d'addestramento e in giro a reperire i materiali che di lì a tre giorni avrebbero dovuto portare a Blackhalm. Soltanto per cena si unì al banchetto serale ma, come il giorno precedente, non rivolse la parola a Daya e alla prima occasione si unì al resto degli invitati con i quali bevve allegramente.

La vita oltre le stelleWhere stories live. Discover now