Capitolo 34

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-Non so dove vada la mia strada, ma cammino meglio quando la mia mano stringe la tua.
(Alfred de Musset)

Ieri ci siamo divertiti come dei matti e stamattina sono sfinita, infatti quando guardo l'orario dalla sveglia noto che sono le 12.34 del mattino.

Non penso che dovevo fare chissà cosa questa mattina, quindi non mi preoccupo più di tanto.

Sorrido e affondo la testa nel cuscino. E' così morbido e profumato, profuma di Nash.

O mamma, lo sento da tutte le parti, sorrido e mi giro dal lato opposto.

"O mio Dio", quasi urlo.

Mi ritrovo il mio ragazzo affianco a me che mi guarda.

"Cavoli non penso di essere così brutto", sorride e mi bacia.

Che tenero.

"Buongiorno", sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Buongiorno a te. Sai, avrei bisogno di un risveglio del genere tutte le mattine" ridacchio alzandomi dal letto.

"Ma dove vai?" mugugna lui trascinandomi di nuovo nel letto.

"E' tardi, mia madre darà di matto e se ti trova qui ancora di più", dico accovacciata al suo petto, mentre mi carezza i capelli.

E' una sensazione così bella, resterei qui ore e ore senza mai stancarmi, ispiro tutto il suo profumo e mi sembra di essere in paradiso, è così magnificamente perfetto.

Inizia a squillare il mio telefono e Nash alza gli occhi al cielo.

"Madonna 'sto telefono, non lo puoi silenziare", sbuffa lui.

Io mi alzo sorridendo e prendo il telefono vedendo chi è.

Trevor.

Cosa? Non mi chiama mai, deve essere successo qualcosa.

"Pronto", rispondo titubante.

"Caroline, Nash è con te?"

Traggo un sospiro di sollievo. Ovvio Nash.

"Si ora te lo passo" rispondo sollevata.

Lancio il telefono a Nash che risponde subito.

"Chi è la persona che rompe le palle alla mia ragazza, mentre lei è impegnata con me?" domanda lui sempre molto delicato.

Sento Trevor che risponde, ma non riesco a capire ciò che gli dice e Nash acconsente sbrigativamente come a voler chiudere la telefonata al più presto e così avviene.

"Ho scordato la partita, devo giocare", annuncia lui.

Ovviamente e io sarò costretta ad andare per vederli.

"Tu vieni a vedere. Su passiamo da casa mia, mi cambio e andiamo", dice alzandosi dal letto.

"Aspetta prima mi devo cambiare", rispondo prendendo dall'armadio una gonna bianca con dei fiorellini neri e un top bianco.

Vado in bagno e mi aggiusto un po'. Mi lavo il volto e i denti e poi mi sciolgo le trecce così che i miei capelli sono tutti ondulati. Infilo la gonna e chiudo la zip sul fianco, per poi mettere il top che va stretto sul petto così da risalire un pochetto.

Metto gli orecchini e i miei bracciali, infilo l'orologio e la collana già la portavo come anche il mio anello. Metto un filo di mascara sugli occhi e un po' di correttore sotto gli occhi così da coprire le occhiaie e dopo di che stendo un velo di rossetto nude sulle labbra.

That true love starts with friendshipDonde viven las historias. Descúbrelo ahora