13 - Testa o cuore

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CIRO

Lei, diventata la padrona dei miei pensieri, giorno e notte, diventandone un tormento.

Lei è sempre lì, e non posso farci nulla, ha deciso di rimanere impressa. Non passano neanche cinque minuti - che provo a toglierla dalla testa - ma invano, appare di nuovo.

«Hai...sentito Viola» mi chiede Edoardo, sorseggiando la Coca Cola dal bicchiere, distogliendomi dai pensieri su Penelope.

È passata una settimana e ancora non si è fatta sentire. Ne ho anche abbastanza di aspettare una sua chiamata o un suo messaggio, direi anche che sta esagerando.

Tutto questo mi ha fatto riflettere, e tra noi non può funzionare. Non può funzionare, poiché Penelope domina la mia mente, e per Viola i miei sentimenti sono cambiati. Non penso che potremo tornare come una volta.

«No...» sospiro «è come sparita nel nulla, inghiottita. E tra noi non può più funzionare» spiego, spegnendo la sigaretta nel posacenere.

«È per la ragazza che fai così, vero?» domanda, aspettandosi che io sia sincero.

«Tra me e Viola le cose stanno cambiando, e con Penelope è...».

«Penelope è tua nemica, non ricordi?» mi fa notare.

«Una volta lo era...ora non più».

«Che vuol dire non più» chiede, mimando le virgolette, alle ultime parole.

«Significa che ho stretto una tregua, e penso di aver fatto bene» spiego «ormai è nella mia testa, sto impazzendo» aggiungo.

«Ti piace e ammettilo» dice, dandomi una leggera spinta, ma si ricompone dopo averlo guardato male.

«Ora vado, ho delle cose da fare» dico, prendendo il cellulare e il pacchetto di sigarette.

PENELOPE

Non mi ero mai concessa di ricominciare a vivere e non mi ero mai concessa di...innamorarmi. In tutto questo tempo sono stata prigioniera del dolore.

Ma questi sono una parte dei pensieri che mi invadono la mente, l'altra invece è la tregua tra me e Ciro. Abbiamo passato un piacevole pomeriggio insieme qualche giorno fa, e non faccio altro che pensare solo a questo, rendendomi poco concentrata su ciò che devo fare.

Come è possibile che un ragazzo possa invadere la mia mente senza il mio comando? Come è possibile che non riesca a smettere di pensare a lui, come. La risposta è che lui apparirebbe ancora, ancora e ancora.

Il fatto della tregua non mi convince, certo, sono contenta, ma se dovesse poi presentarsi una situazione scomoda e dovessimo ricominciare a litigare? Bene, io mi sentirei stupida, stupida perché mi sono innamorata di lui, peggio ancora ha la ragazza. Che poi che la rossa non mi sembra tanto pacifica, ma questa è la realtà.

Andiamo, non posso pretendere che Ciro Ricci si innamori di me. Vorrei solo che ci fosse stato un'altro ragazzo e tutto sarebbe più semplice.

Sbuffo chiudendo il libro bruscamente e posandolo sul tavolino di vetro, un azione che a Taylor non è sfuggita.

«Ehm...tutto bene Penelope? Perché sai non penso che un libro meriti di essere trattato così male» dice, togliendosi gli occhiali e mettendo dei fogli da parte.

«Si, scusami...ora lo rimetto al suo posto» replico, alzandomi dal divano, facendo il giro e posandolo in mezzo ad altri libri, ritornando a sedermi appoggiandomi sullo schienale del divano.

«Ti vedo strana, è successo qualcosa?» domanda.

Lei è l'unica che può sapere di Ciro e me, e so che posso avere la sua fiducia. Non posso parlarne con le ragazze, non posso parlarne con nessuno a parte Taylor.

DINASTIE || Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora