2: Episodio 16

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"Come due fratelli"  


Quando Hongjoong riaprì gli occhi la mattina successiva, non si aspettava di vedere Joyce accanto a sé. Dormiva ancora; stesa sopra le coperte con i vestiti della sera precedente e stretta al suo braccio. Era assurdo pensare come fosse cambiato tutto nel giro di pochi minuti: un attimo prima la stava riempiendo di baci e quello dopo era seduto sul pavimento con un Seonghwa mal ridotto tra le braccia.

Hongjoong:- Seonghwa...- si tirò su svegliando Joyce che, ancora mezza addormentata lo fermò:- Non ti alzare di colpo-
Hongjoong:- Devo andare in ospedale-
Joyce:- Resta qui un altro po', ti prometto che andremo subito-
Hongjoong si lasciò andare di nuovo sul materasso, lei non perse tempo ad appoggiargli una mano sul petto e accoccolarsi un po'
Joyce:- Non è da solo, ho chiamato i suoi genitori-
Hongjoong annuì, passandosi una mano tra i capelli per poi posarla su quella della ragazza:- Ieri ho dato i numeri, mi dispiace. Non sono stato affatto d'aiuto-
Joyce:- Va tutto bene, nessuno ti chiedeva di essere lucido in un momento simile-
Hongjoong:- E che ho avuto paura...-
Joyce lo invitò a stringersi a lei:- Lo so. Ho avuto paura anche io- iniziò ad accarezzargli i capelli nella speranza di farlo sentire un po' meglio prima di mettere piede in ospedale e vedere il suo migliore amico steso in un letto bianco.


Yunho:- Cazzo... Che male!- aveva un emicrania spaventosa, si ricordava a tratti ciò che era successo la sera prima.
Chissà come stava Seonghwa. Nonostante non avesse affatto compreso le dinamiche o come fosse stato ridotto in quello stato, era preoccupato: chissà se centravano quei tipi vestiti di bianco... li stessi che avevano rapito Mingi, inseguito tutti alla fabbrica e attirato lui e Lilian in quel posto stranissimo sotto terra.
In quel casino, si erano scordati di raccontarlo ad Hongjoong, ma non era il momento per farlo; quel poveretto era già pieno di pensieri, preoccupato in modo spaventoso e forse già fiondato in ospedale. 

Yunho si mise seduto cercando di fare mente locale sui buchi della sua memoria: si ricordava di Mingi, dell'essere andato alla festa, di aver giocato a vari giochi idioti, di aver bevuto un po' troppo e poi... quel tipo che ci provava con Lilian. Lo aveva allontanato poco gentilmente perché era geloso. Sì lo ammetteva: era geloso, dannatamente geloso e ubriaco. 

Si ricordava che fosse uscito, ma non cosa si fosse detto con Lilian; la sua memoria riprendeva quando l'aveva seduta sulla moto e un brivido gli corse giù lungo la schiena
Yunho:- Oh cavolo...- strinse gli occhi buttandosi nuovamente sul materasso ricordando molto bene cosa avevano fatto e le sensazioni che aveva provato standosene attaccato a lei.
Si malediva, ma nello stesso tempo si ringraziava: era stato così bello godersi i suoi baci, darglieli a sua volta e il suo corpo incominciò a reagire allo stesso modo della sera prima.
Quei dannati pantaloni! Erano così scomodi!
Velocemente li sbottonò nella speranza di alleviare il suo fastidio al basso ventre.

Yunho frustrato si portò una mano sulla fronte tirandosi indietro i capelli:- Non farti strane idee non lo farò-
Coscienza:-Lo vedremmo idiota. Lo sai che lui è più forte di te, ma soprattutto comanda più di me. Quindi arrenditi, non combatterlo, sai bene che non serve a molto- si sentiva un pervertito, ma la sua mente tornava sempre a quei baci, a quella sensazione di piacere e sollievo. Si sentiva bene tra le sue braccia, come se avesse finalmente trovato un posto sicuro dove rifugiarsi.

Coscienza:- Dai fallo, non lo saprà nessuno. Sarà un segreto tra me e te lo prometto- chiuse gli occhi rilassandosi un po' nella speranza che quell'eccitazione passasse da sola, ma pareva solo aumentare.
Lasciò scivolare le mani nei pantaloni dando ascolto al suo corpo che ne aveva un disperato bisogno.

|The Real| Season 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora