51- Le strade si dividono

686 44 20
                                    

Il mattino seguente mi svegliai.
Mi rimbombavano in testa le parole che dissi a Piton la sera prima..
Cercai di non pensarci troppo e mi preparai molto in anticipo per le lezioni. Mi diressi verso la classe di Difesa Contro Le Arti Oscure e non appena entrai notai che ero la prima ad essere arrivata.
Presi posto e appoggiai la testa sul banco immersa nei miei pensieri.
Qualche istante dopo arrivò anche Lupin, che ovviamente mi notò: "Giorgia, cosa ci fai già qui? La lezione inizierà tra 20 minuti circa.."
-"Lo so, ma nelle mie stanze ero sola e mi annoiavo.. La mente vagava troppo ecco"
Dopo aver detto ciò lasciai cadere nuovamente la mia testa sul banco.
Mi si avvicinò un po' confuso e continuò:
"Ehi ehi, qualcosa non va?"
-"No.. Nulla"
-"Mh, ho la sensazione che c'entri il nostro carissimo professore di pozioni, giusto?"
Sbuffai e gli diedi le spalle, ma lui continuò imperterrito: "Ah Giorgia.. Lascialo perdere, è molto più grande di te, è un tuo professore e si sta sicuramente prendendo gioco di
te! Sono sicuro al 100% che i suoi sentimenti non sono uguali ai tuoi.."
Rimasi voltata e abbassai lo guardo:
"In realtà.. Sto male perché sono stata io a ferirlo ieri sera, ho detto una cosa che non pensavo"
-"Cosa?"
-"Non.. Non è affar suo professore, mi scusi"
Lupin si allontanò sospirando e andò a sedersi alla cattedra attendendo l'arrivo degli alunni per poter iniziare.
Tutti arrivarono e, una volta terminata la lezione, presi tutte le mie cose e mi diressi a passo lento e pesante nell'aula di pozioni per la lezione con Piton.
I miei amici notarono il mio stato d'animo
scosso, specialmente Draco.
Continuava a domandarmi cos'avessi, ma io mi limitavo soltanto a rispondere con un cenno di negazione fatto con il capo.
Draco mi invitò a sedersi accanto a lui a lezione, in modo da potermi rallegrare, io accettai.
Arrivammo in aula e ci sedemmo vicini come da accordo. Piton entrò in classe e diede una rapida occhiata a tutti noi.
Si soffermò su me e Draco, così lo guardammo anche noi.
"No!" esclamò.
"Voi 2 vicini no, non voglio rischiare di impazzire continuando a sgridarvi e sentire bisbigli durante la lezione"
Draco si limitò ad abbassare lo sguardo, io mi alzai in piedi.
In quel momento avevo gli occhi di tutti addosso, arrossì dalla timidezza, ma mi feci coraggio e guardai Piton negli occhi.
Lui ricambiò lo sguardo con aria di sfida.
Iniziai a parlare molto lentamente e con una voce un po' bassa: "Io da qui non mi sposto, mi dispiace professore"
-"Ah no Abatino? Beh.. Mi sembra che qui chi detta le regole sia io, non tu. Quindi poche storie e vieni a sederti qui in primo banco da sola"
-"No."
Mi sedetti nuovamente e tutti mi guardarono sorpresi dalle mie risposte secche. Piton iniziò ad irritarsi ma cercò di mantenere la calma: "Senti piccola insolente..."
Si avvicinò lentamente al mio banco e continuò: "Se non ti sposti tu.. Ti farò spostare io con le cattive"
-"Pft, vuole picchiarmi?"
Piton fece di "no" con la testa, ma la rabbia gli si leggeva in faccia.
Si abbassò di più per raggiungere la mia altezza con la sua faccia, reggendosi con le mani sul banco.
Continuai a guardarlo negli occhi, non so con che coraggio.
Lui rimase in silenzio a guardarmi e tutta la classe rimase in silenzio ad aspettare che uno di noi due si decisesse a fare qualcosa.
Piton sospirò lentamente: "Alle 8 nel mio ufficio, lei stasera salterà la cena."
Si alzò e si allontanò intento a iniziare la lezione. Draco intervenne: "Lei non può private un'alunna della cena professore!"
Piton alzò la bacchetta in aria, tutti lo guardammo senza capire, dopodiché la sventolò e scaraventò tutti i banchi contro un muro, facendoli in mille pezzi.
Io deglutì e lo guardai terrorizzata e con il cuore che mi batteva forte.
Tutti rimasero in silenzio a guardarlo terrorizzati. Dopo aver fatto ciò, Piton si rifiutò di fare lezione, lasciando l'aula, ma prima di farlo mi lanciò un rapido sguardo.
Quello sguardo.. Sapevo che non significava niente di buono.
Mia Smith cercò di seguirlo ma Piton le chiuse letteralmente la porta in faccia.
Non appena Piton si allontanò abbastanza la classe iniziò ad esultare, poiché la lezione di pozioni non avrebbe avuto luogo. Uscì dall'aula e corsi dietro a Piton cercando di capire cosa stava succedendo.
Gli andai letteralmente addosso per la foga di seguirlo e caddi a terra.
Lui si voltò e mi guardò in silenzio alzando un sopracciglio.
Io mi alzai di scatto, spolverandomi nervosamente la divisa: "Professore.. Perché è andato via?"
-"Non è affar tuo."
Abbassai lo sguardo: "Mi preoccupo per lei e.. Lei mi tratta così?"
-"Ah si preoccupa per me signorina Abatino? Non mi sembra che ieri sera lo abbia fatto."
-"Perché dice questo?"
Cercò di ricordarmi le parole che gli avevo detto imitandomi.
Lo guardai per un istante: "Prima cosa, io non parlo così! Seconda cosa, non.. lo pensavo davvero."
Si voltò e andò via.
Cercai di fermarlo ma ad un tratto venne comunicato un avviso dalla professoressa McGranitt: "Attenzione: Tutti gli studenti e i professori sono pregati di recarsi in Sala Grande, grazie"
Piton si recò lì a passo veloce ed in pochi istanti i corridoi si riempirono di alunni che si dirigevano verso la Sala Grande.
Mi ci recai anche io e Silente ci pregò di sederci, dopodiché sussurrò qualcosa a Piton all'orecchio, che andò subito dopo davanti all'entrata per i professori.
Silente disse: "Bene! Cari alunni, sono felice che siate accorsi immediatamente dopo la comunicazione della professoressa McGranitt.. Ora vi svelerò il motivo per il quale siete tutti stati convocati qui, professori compresi.
Avremo il piacere di avere una nuova insegnante ad Hogwarts.
Sarà la nuova assistente del professor Piton.. Cari alunni, vi presento Miss Amanda Bones.."
Tutti gli alunni applaudirono, a me invece la situazione puzzava un po'.
Vidi Lupin in un'espressione preoccupata, ma lo ignorai e applaudì anche io.
Una giovane donna dal bell'aspetto, con capelli lunghi e neri come la pece, occhi altrettanto neri e vestita totalmente di nero, attraversò la porta riservata ai professori e, accompagnata da Piton, raggiunse Silente.
Amanda fece un sorriso a tutti noi alunni.
Piton le fece il baciamano e tornò a sedersi al suo posto.
Silente lasciò la parola ad Amanda, che si avvicinò al microfono: "Salve a tutti, da come avete già potuto sentire, io sono la professoressa Amanda Bones e sosterrò il professor Piton durante le sue lezioni, facendole da assistente.. Qualcuno di voi ha qualche domanda da porre?"
Si intravide una mano tra gli alunni, era Neville Paciock.
La professoressa Amanda gli fece cenno col capo e Neville pose la sua domanda:
"Mi scusi, lei di che casa è?"
-"Corvonero caro"
Neville fece un sorriso imbarazzato e si ammutolì.
Successivamente altri studenti alzarono le mani e porsero altre domande simili ad Amanda.
La situazione mi puzzava sempre di più, così alzai la mano anche io.
Non appena lo feci Piton alzò lo sguardo e si mise seduto composto, come per ascoltare ciò che avevo da domandare.
Fiera di avere sia l'attenzione di Piton, che quella di Amanda, porsi la mia domanda:
"Scusi professoressa se mi permetto, ma come mai il professor Piton ha avuto bisogno di un'assistente? Nel senso.. Non è abbastanza bravo da gestire delle teste di legno da solo? Cos'è, ha paura di non farcela?"
Piton si alzò in piedi: "Non è affar.."
-"No mi scusi, ma io la domanda non l'ho fatta a lei, ma alla professoressa Amanda!"
Silente si voltò di spalle per non dare a vedere la sua risatina, Lupin si grattò la testa imbarazzato, anche lui immerso in un sorrisino.
Tutta la sala sprofondò in un silenzio quasi assordante.
Amanda si schiarì la voce e, sforzandosi di sorridere, rispose: "Cara.. Qual'è il tuo nome?"
-"Non si risponde ad una domanda con una domanda, visto che sosterrà il professor Piton nell'impresa impossibile di gestire dei ragazzini e ragazzine ed io ne faccio parte, lo scoprirà da sola il mio nome"
Amanda sospirò e strinse le labbra, come se si fosse innervosita, io le sorrisi soddisfatta.
Non mi piaceva tutto ciò che stava accadendo, avevo un brutto presentimento...
La riunione si concluse e Amanda ringraziò tutti andandosi a sedere.
Silente disse solo: "La signorina Abatino, nel mio ufficio" e andò via anche lui.
Tutti uscimmo ed io mi recai nell'ufficio di Silente.
Una volta arrivata, iniziai subito: "Si lo so, ho sbagliato, non dovevo porle quella domanda.."
-"Nono cara, siediti per favore"
Mi sedetti un po' confusa e Silente continuò: "La penso esattamente come te.. Però è mio dovere avvertirti di alcune cosette"
-"Sono tutta orecchi, mi dica"
-"Preparati psicologicamente ed emotivamente, ok?"
Alzai un sopracciglio guardandolo e lui terminò dicendomi: "Altro non posso dirti, posso solo avvertirti di questo ok?"
Annuì un pochino confusa, Silente schioccò le dita e io mi ritrovai in corridoio. Rimasi un attimo spaesata, ma non appena mi ripresi iniziai a camminare per recarmi nelle mie stanze.
Camminando incontrai un ragazzo, di bell'aspetto, alto, capelli e occhi castani, che mi sorrise.
Io gli sorrisi a mia volta, ma non appena voltò l'angolo, tornò indietro:
"Ehy, ciao"
-"Umh ciao, ci conosciamo?"
-"No, piacere Oliver" mi porse la mano
-"Piacere Oliver, il mio nome è Giorgia"
-"Sai Giorgia, mi è piaciuto ciò che hai detto alla riunione in Sala Grande, hai fegato!"
-"Grazie, è solo ciò che pensavo.."
-"Spero che Silente non ti abbia sgridata per questo"
-"Nono, emh.. Mi aveva convocata per un altro motivo"
Ci guardammo un attimo in silenzio, io interruppi quel silenzio e dissi: "Bene Oliver, vedo che sei Grifondoro"
-"Si emh, è un problema o possiamo essere amici lo stesso?"
-"Ma che problema! Non sono Malfoy"
Oliver rise ed io aggiunsi: "È un mio amico molto stretto eh, però a volte riconosco che è esagerato"
Rimasi a chiacchierare con lui per circa una mezz'ora. Dopodiché lo liquidai e mi ritirai nelle mie stanze cercando di dormire.
Il mattino seguente mi recai a lezione di pozioni.. La prima lezione con Amanda.
Arrivai in classe e non c'era ancora nessuno, solo Piton.
Entrai: "Buongiorno.."
Lui alzò di scatto lo sguardo: "Abatino.. Sei tu.."
Mi sedetti al banco: "Wow, la sua perfetta assistente è in ritardo!"
Piton si alzò e sbraitò: "Non osare parlar male di lei"
Sgranai gli occhi e il mio sguardo si incupì. Lui fece un ghigno e si sedette.
Io rimasi in silenzio a riflettere e dopodichè arrivarono i miei compagni e Amanda. Oliver si sedette vicino a me e mi sorrise, ricambiai il sorriso e Piton ci guardò: "Bene bene Abatino, abbiamo un nuovo amico mh?"
-"Non è affar suo"
Piton aggrottò le sopracciglia, così Amanda si mise in mezzo: "Dunque il tuo cognome è Abatino.. Ti chiami Giorgia Abatino giusto?"
Annuì timidamente e lei continuò: "Me lo ha detto ieri sera Severus dopo la riunione"
-"Ah.. Quindi dopo la riunione vi siete visti"
-"Beh si, mi ha gentilmente offerto di dormire nelle sue stanze per il momento"
Sbiancai e guardai Piton, il quale cercava di non incrociare il mio sguardo.
Amanda si sedette su una sedia vicina alla cattedra e Piton iniziò a spiegare.
Cercai di non pensare a ciò che aveva detto Amanda. Ogni tanto Oliver provava a prendermi la mano ed io accettavo.
Ma non appena lo faceva, Piton sbatteva un libro sulla cattedra, faceva cadere penne e inchiostro o addirittura si alzava in piedi facendo rumore con le scarpe.
La lezione terminò, Oliver mi sorrise:
"A domani Giorgia" mi fece un inchino un po' buffo e andò via.
Presi tutte le mie cose e uscì dall'aula.
Mi fermai un istante fuori dalla porta, ma subito dopo andai via.
Mentre percorrevo il corridoio incrociai Mia..
"Giorgia so che ci odiamo, ma non trovo più il mio libro di erbologia, non è che per caso lo hai preso tu?"
-"No Mia, non prendo i libri altrui"
-"Magari lo hai preso per sbaglio, controlla per favore"
Posai la borsa a terra e davanti a lei mi misi a svuotarla: "Guarda, il libro di difesa contro le arti oscure, il mio libro di erbologia, i quaderni con gli appunti, il libro di pozion... Un momento, DOV'È IL MIO LIBRO DI POZIONI?"
Mia alzò gli occhi al cielo: "Sbadata come sei lo avrai dimenticato in classe"
Mi alzai di scatto e corsi verso l'aula di pozioni, Mia mi seguì convinta del fatto che io nascondessi il suo libro di erbologia.
Aprì lentamente la porta: "Prof?"
Non appena lo vidi in atteggiamenti strani con Amanda, socchiusi la porta e li osservai.
Amanda gli accarezzava il viso e lui la gamba, dopo qualche istante si baciarono.
Sentì letteralmente il mio cuore andare in frantumi.. Anche Mia li vide e sussurrò: "Se l'è preso lei, eh no cavolo era mio!"
La ignorai, decisi di fare finta di nulla e bussai. Si staccarono subito, Amanda si allontanò e Piton rispose: "Avanti"
Io entrai, Piton deglutì e Amanda mi salutò: "Scusi professore, ho dimenticato qui il mio libro"
-"Ah si Abatino, te lo avrei riportato io più tardi, dentro ci sono anche delle cose che ti appartengono"
Presi il libro molto lentamente e lo aprì.
Trovai all'interno il disegno che gli feci tempo fa, alcuni bigliettini che gli avevo mandato con il gufo, il bigliettino del suo compleanno e tutti quelli che lanciavo in classe con Draco e che ci sequestrava.
Alzai lo sguardo e lo guardai: "Cosa significa..."
Piton non rispose, Amanda si fece avanti e disse: "Beh.. Cara semplicemente non vuole più avere delle tue bambinate con sè"
-"Non l'ho fatta a lei la domanda professoressa, se così la si può definire"
Amanda fece un'espressione arrabbiata e Piton rimase in silenzio.
Io continuai trattenendo le lacrime:
"Chi tace acconsente professore, quindi io ora, insieme alle mie bambinate, me ne vado.."
Chiusi il libro, lo misi in borsa e mi avviai verso la porta.
Piton rimase immobile, sul volto di Amanda invece si stampò un ghigno.
Uscì e corsi nelle mie stanze, Mia mi vide piangere: "Abatino sentiamo, cos'è successo ora? Ah e.. Dammi il mio libro!"
-"NON HO IL TUO STUPIDO LIBRO SMITH, SE NON HAI CURA DELLE TUE COSE NON È COLPA DEGLI ALTRI!"
Corsi via piangendo e Mia rimase in silenzio e con un sopracciglio alzato.
Mi chiusi nelle mie stanze e piansi per ore ed ore.. Pensai alle parole che aveva detto Silente, lui sapeva di Amanda.
Decisi di alzarmi dal letto e mi recai da lui, con il viso pieno di lacrime e tutto rosso..
-Gio-

Always lateWhere stories live. Discover now