|Capitolo 49 Biglietti|

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All Might 's pov
"Non avevi detto che il One for All si poteva trasferire solo per ingerimento di DNA?" Chiese l'occhialuto.
"Si, ma con lei è diverso, lei è mia figlia" gli spiegai.
"Tua- ma non è possibile, non è mai successo prima" disse incredulo.
"Infatti non so come sia potuto accadere, ma è successo" dissi serio.
"E ha qualche effetto collaterale o il suo quirck è indebolito?" Chiese.
"No, per adesso è tutto a posto, ma anche lei ha avuto uan ferita interna e non sappiamo come possa reagire il suo corpo e il suo potere. È comunque troppo esile per il One for All, dice di essersi allenata molto prima di usarlo senza ferirsi" spiegai tutto al mio amico.
"Lui una ferita come la tua?" Chiese guardandola da lontano.
"Si, non proprio uguale, ma è pur sempre interna, ho paura per lei" risposi.
"Posso-" lo interruppi subito, sapevo cosa voleva fare.
"N-no, come non avrei voluto saperlo io, di sicuro non vorrà saperlo lei" riflettei a sangue freddo.
"Ne sei sicuro? Solo per stare un po' più tranquilli" disse preoccupandosi.
"Senti Sasaki, so che le tue intenzioni sono buone, ma le tue previsioni donano tutto, meno che tranquillità. Avevi predetto che sarei morto e invece a salvarmi è stata mia figlia" dissi serio.
"Che nella mia previsione era la causa della tua morte" mi rispose.
"Ma non è andata così" ribattei io.
"Ti ricordo che sono poche le volte nel quale il mio quirck ha fatto cilecca" rispose.
"E se sbagliasse anche questa volta? Mi faresti sono preoccupare" dissi io.
"Fa come vuoi amico, se ci ripensi sono al tavolo di lá tra i tuoi colleghi" disse dandomi uan pacca sulla spalla. Mi ricongiunsi con Mokiro che guardava ancora nostra figlia volteggiare con il suo accompagnatore. Ancora non ci credo che sia Bakugo il suo ragazzo. Non lo avrei mai immaginato, ma non mi dispiace. Forse gioverà anche a lui questa relazione. Mi sentii una mano sulla spalla. Siro.
"Sai Toshinori. Quel ragazzo mi ha aperto gli occhi" disse piano.
"Cosa vuoi?" Chiese schietta Mokiro. Non ha mai avuti buoni rapporti con la con la sua famiglia.
"Seppellisci l'ascia di guerra Mokiro" si intromise la madre di Mokiro.
"Lo farò quando voi romperete la vostra" disse aggiustandosi un velo del vestito.
"Quel ragazzino insolente, ci ha fatto pensare." Rispose Giroki (la nonna)
"Detto questo non vuol dire che approviamo a pieno la vostra relazione e T/n" specificò Siro.
"Allora cosa vuol dire?" Chiese rabbiosa Mokiro.
"Che potremmo provarci" rispose la madre roteando gli occhi al cielo. Presi iniziativa per conto mio, non volevo tirarla per le lunghe e non volevo che si intersecasse un'altro litigio. Presi con sicurezza la mani di Siro alzandola un po'.
"Per me va bene, così. Avete riflettuto e state provando a cambiare. È ammirevole" dissi piano le ultime parole. Siro abbozzò un sorriso, mentre mamma e figlia si lanciavano sguardo furenti. Erano state a stuzzicarsi a vicenda per tutto il tempo e sembrava quasi che qualunque cosa si intromettesse nello sguardo dell'una o dell'altra sarebbe esploso in poco meno di 5 secondi. Io mi allontanai gentilmente e andai verso i miei colleghi.
"HAHA Shouta my friend stai scherzando vero?" Chiese Present Mic
"No, direi proprio di no" rispose il corvino.
"Come va? Vi state divertendo?" Chiesi calmo.
"A dire il vero stavamo discutendo dei voti delle griglie di valutazione" mi rispose Aizawa.
"Mi ha costretto dicendomi che poi saremmo andati a prendere qualcosa al bar del ristorante" mi bisbigliò Yamada.
"Ti sento" affermò Aizawa.
Rimasi a parlare un po' con Cementos e con il preside.
Stavo parlando con MidNight e Ectoplasm, quando sento la voce al microfono cambiare.
"Grazie per essere venuti tutti qui, volevo dire qualche parola, per i miei genitori. Volevo scusarmi per la mia costante impulsività. Quando ho scoperto tutto, credevo di odiarvi, entrambi. Non volevo più vedervi e solo a pensarci mi viene un nodo in gola. Il fatto costante di non sentirmi all'altezza era sempre dentro di me, ma lo avete scongiurato poco a poco. Siete tornati insieme e mi avete dimostrato, che un amore se vero può arrivare in capo al mondo. Detto questo vi auguro tanti altri anni fi gioia e magari chi lo sa, un giorno una bella casetta da pensionati in campagna a guardare il tramonto insieme." Si fermò ironica. Gli invitati si misero a ridere e i miei colleghi a scherzare. Mentre io mi ero leggermente divertito a quella battutina.
"In ogni caso, sono sicura che saranno giorni, mesi e anni indimenticabili e che non lascerete mai indietro. Voglio che viviate ciò che in passato non avete potuto vivere per questo come mio regalo, vi ho regalato dei biglietti per un volo per Kamakura più un mese di vacanza in Hotel" disse felice.
"Burca" esclamò Yamanda.
"Mic i termini" lo sfridó Aizawa.
"Kamakura?" Chiesi incerto.
"Non conosci, una delle località balneari, più conosciute e cercate del Giappone?! Vivi sotto una pietra" affermò MidNight.
"È probabile a questo punto" dissi io grattandomi la nuca.
"Le sarà costato un'occhio della testa" disse Aizawa. Mia figlia venne verso di me.
"Allora questi sono i biglietti e il vip pass dell'Hotel" disse lei passandomi due buste da bigliettino d'auguri.
"Ma ti sarà costata, un sacco" dissi io.
"NAAAAH ho una conoscenza lì, molto affidabile, non preoccupatevi e godetevi la vacanza. Partite domani alle 6.20" disse lei.
"Certo che vuoi togliertelo di mezzo proprio subito il tuo vecchio" scherzó Bakugo.
"Che intendi?" Chiese al bionda.
"Niente, lascia stare" disse ridendo.

Un Porcospino col ciclo (Bakugo x Reader) Where stories live. Discover now