Capitolo 6 - Il chitarrista pt.2

626 36 27
                                    

Il suono del cellulare di Eddie rovinò quel momento di intimità che si era creato tra i due. Il ragazzo sbuffò, maledicendo dentro di se chiunque lo avesse chiamato, mentre si alzava e rispondeva al batterista della propria band. Steve aprí gli occhi e si voltò verso di lui guardando Eddie che andava su e giù per la stanza, restando nella stessa posizione di prima. Sentiva i capelli scompigliati e il suo corpo era ancora caldo per le emozioni di pochissimo tempo prima, ma ascoltando Eddie parlare si rese conto che avrebbe dovuto farne a meno per quella sera, era già giunta l'ora di andare. Non accettava che il tempo passasse così in fretta quando era in sua compagnia.

"Harrington, dobbiamo andare! Cerchiamo qualcosa da mangiare per strada okay?"
Eddie si chiedeva quanto tempo fosse passato, eppure gli sembrava giusto qualche minuto e invece da presto erano quasi in ritardo. Cercò gli stivali e se li mise aspettando che anche Steve mettesse le proprie scarpe, poi prese la chitarra mettendola a tracolla.
"Va bene! Hai già in mente cosa mangiare?"
"Non saprei... un panino al volo? Ci fermiamo al chiosco per strada!"
Propose Eddie mentre chiudeva la porta della roulette e si infilava le chiavi in tasca, nel mentre Steve aveva già aperto e acceso la macchina.
"Perfetto! Mi va bene tutto Munson! Era solo per sapere!"
Lo guardò appena salì in macchina a sua volta e lo vide avvicinarsi al suo volto, diventò rosso non capendo cosa volesse fare mentre tentennava nel partire o meno. Le mani di Eddie si allungarono a sistemare i capelli di Steve e poi abbozzò un sorriso.

"Eri più spettinato del solito..."
Anche Steve sorrise e roteò gli occhi divertito appena Eddie si allacciò la cintura tornando comodo.
"Chissà di chi è la colpa, eh?"
"Sicuramente non mia! E poi hai iniziato te fino a prova contraria!"
Ridacchiò piano, e dopo aver messo la chitarra nei sedili posteriori, sospirò appena come se avesse realizzato solo in quel momento che avrebbe dovuto suonare davanti a così tanta gente.
"Cosa era quel sospiro che mi ha raggelato il sangue?"
"Scusami... inizio ad avere un po' di ansia, è sempre così quando suono davanti a tanta gente... l'adrenalina e le luci del palco... sembra tutto così assurdo e irreale!"
Gli occhi di Eddie si erano illuminati mentre ne parlava, nella sua testa c'era impressa quella scena che lo metteva così tanto di buon umore come in agitazione.
"Vorrei dirti che me lo immagino ma... non sono mai stato neanche ad un concerto quindi..."
"Dobbiamo decisamente rimediare, Harrington!"

Prese una matita nera per gli occhi dalla tasca e mentre Steve guidava, cercava di mettersela senza accecarsi.
"Munson... non credo sia una buona idea, sai?"
"Sssh! Non mi distrarre o darò la colpa a te!"
Steve roteò gli occhi per la seconda volta senza rispondere, non voleva avere l'occhio di Eddie nella coscienza. Si fermò davanti al chiosco e vedendo il ragazzo ancora intento a truccarsi, decise di andare a prendere lui i panini. Al suo ritorno Eddie aveva appena finito e stava rimettendo al posto la matita, poi lo guardò.
"Harrington... posso metterla anche a te?"
Steve gli porse il panino ma ritirò la mano sentendo la sua domanda. Era titubante e non voleva di certo perdere un occhio, però il volto di Eddie supplicante ed emozionato dalla cosa gli impediva di dire di no.
"Promettimi solo... che dopo riuscirò ancora a vederci!"
"Promesso!"
Steve era riuscito a malapena a finire la frase ed Eddie si era già tutto sporto verso di lui.
"Apri l'occhio e guarda in alto! Così.."
Gli fece vedere come doveva stare e Steve ubbidiente lo fece, appena sentì quel leggero solletico si spostò all'indietro e venne subito seguito dal ragazzo.
"A.. aspetta aspetta! Fa solletico!"
L'occhio iniziava a lacrimargli, Eddie appoggiò la mano libera sulla gamba di Steve per tenersi, data la posizione scomoda e sempre più nel sedile dell'altro ragazzo. Steve arrossì realizzando quanto fossero nuovamente vicini, così si decise ad aprire l'occhio e a sopportare un po', ne valeva la pena alla fine.

"Ecco fatto!"
Eddie si sporse un altro po' e gli diede un bacetto sul naso appena ebbe finito. Tornò poi al suo posto con le guance un po' rosse e lanciò uno sguardo a Steve che aveva ancora i panini in mano e lo sguardo immobile davanti a se, era come fossilizzato.
"Tutto bene?"
"Si! Si certo!!"
Gli porse il panino e cercò di non pensare a che effetto gli facesse quel ragazzo, notò Eddie sorridere e sbuffò appena.
"Che c'è?"
Chiese Eddie sentendolo e capendo che era rivolto a lui.
"Ti odio cazzo!"
"Oh... molto carino da parte tua, Harrington! Cioè non che non lo avessi già realizzato eh!"
"No... maledizione Munson! Non capisci proprio niente!"
Il riccio ridacchiò sentendolo.
"Adoro il tuo modo di dire che ti piace la mia compagnia!"
Il broncio di Steve lasciò spazio ad un sorriso e senza pensarci due volte si sporse verso Eddie e lo abbracciò, forse riusciva a farsi capire meglio a gesti.
Eddie rimase spiazzato, piacevolmente sorpreso e con il cuore che gli batteva forte. Ricambiò la stretta con la mano libera e gli sfiorò la schiena appoggiando il volto contro la sua spalla. Steve aveva un buon profumo, ed Eddie avrebbe voluto restare tra le sue braccia per sempre, ma sfortunatamente il ragazzo si spostò più rosso di prima sul volto. Nessuno dei due disse niente e si limitarono a mangiare i propri panini, per poi partire alla volta del locale in cui Eddie avrebbe suonato con la propria band.

Musica per l'anima || SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora