Epilogo

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C'è qualcosa di intrinseco in noi che ci spinge a vedere, per la maggior parte delle volte, il bicchiere mezzo vuoto. Ma l'altra metà c'è. È lì. Ed aspetta solo di essere vista. Mentre andavo contro tutti e tutto, ho creduto per un breve istante di gettare la spugna, di mollare, di non farcela. Sono caduta. Proprio come quando il Sole cala e non ha più la voglia di rialzarsi, vuole solo riposare e starsene lì, dietro la Luna, celato nella notte. Anche io volevo riposare, ad un certo punto mi ero stancata di J.C. e mi ero stancata di stare appresso agli indizi. Mi sono accorta che era difficile, molto difficile, pensando che probabilmente era impossibile, che era pericoloso, che era troppo grande tutto quello. Qualcosa però poi dentro di me si è fatto strada, una guida, un sesto senso, una forza, chiamatelo come volete. Ha eliminato il divieto che ostacolava la mia strada. Ha eliminato le paure, i timori, i dubbi e li ha trasformati in fiduciosa speranza. Così mi sono detta che non potevo arrendermi, non dovevo farlo, non potevo farlo. Mi sono urlata "alzati" e mi sono rimessa in piedi. Non è stato facile, anzi! Era proprio quel momento in cui non ero pronta. Il culmine della sfida. Mi aspettava un salto nel vuoto e non volevo saltare, d'altronde chi è mai pronto per l'ignoto. Però poi ho capito che proprio quello lì era il momento giusto, il momento perfetto, il momento di crederci, di credere disperatamente in ciò che stavo facendo, di andare a fondo. Di prendere la cosiddetta parte del bicchiere mezzo pieno. E nel mentre...nel mentre in cui remavo contro corrente... è successo qualcosa, qualcuno! Sono stata travolta. Presa da un turbine di emozioni. Contro voglia un tornado mi ha afferrato nel suo vento violento. Incastrata nella sua stretta presa. Era impetuoso, non chiedeva, trascinava. Poi ho capito che dovevo solo assecondarlo, dovevo farmi trasportare anche se controcorrente. D'altronde anche gli aerei decollano controvento. Questo tornando si chiamava Dylan Cardiff.
Non aveva porte aperte, non gliene avevo lasciata nemmeno mezza. Le avevo chiuse tutte con la diffidenza. Eppure, nonostante ciò era riuscito ad entrarmi nello stomaco. Mi chiedevo sempre:- "Come hai fatto? Non ti ho dato la chiave ma hai forzato la serratura, non ti ho dato il permesso e in punta di piedi hai avanzato lo stesso. Ti sei dileguato nei miei pensieri, ti sei infiltrato nel mio cuore"
Alla fine l'ho capito. Le emozioni non chiedono permesso, i sorrisi non ti bussano alla porta, gli abbracci sono fatti per essere dati. Entrano e basta. Si chiama amore, questo sesto senso, il senso delle cose, del multiverso. Ed era proprio quello il sale della vita.

𝑰𝒍 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒍𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒊𝒏𝒅𝒊𝒛𝒊 🕯️Where stories live. Discover now