«Ora e per sempre, lascia che sia io.»
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Ad undici anni di distanza, Matilda realizza di essere ancora smarrita nello stesso, maledetto, labirinto.
Dopo essere fuggita dalla famiglia che l'ha costretta a...
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Dopo aver trascorso l'intera giornata precedente in giro per le varie librerie di Memphis in compagnia di Jonny, decisi che avrei dedicato la mia mattinata alla scrittura. Non mi ero svegliata particolarmente di buon umore, ma il tempo passato con Jonny cominciava a dare i suoi frutti ed ero determinata a concedermi il mio nuovo inizio.
Fuori c'era il sole, i raggi filtravano flebili attraverso le tende candide, ma il meteo prevedeva precipitazioni in tarda mattinata, per cui feci un bagno caldo, indossai una tuta comoda, raccolsi i capelli in una coda alta e, dopo aver recuperato il portatile dalla valigia, scesi in cucina attirata dal profumo di french toast che impregnava l'aria. Sorrisi tra me e me, apprezzando silenziosamente quel profumo familiare che tanto mi era mancato dopo il trasloco di Jonny negli Stati Uniti. Lo vidi impegnato ai fornelli, era così concentrato che neppure mi sentì arrivare. Posai il computer sul tavolo in noce e, dopo averlo avviato, mi avvicinai a Jonny di soppiatto.
«'Giorno.» Canticchiai al suo orecchio avvolgendo le braccia attorno alla sua vita, lui sollevò un braccio e mi attirò accanto a sé in un semi-abbraccio, lasciando un dolce bacio sulla mia testa.
«'Giorno, bambina.» Sorrise capovolgendo il toast nella padella, e una vampata di burro ed essenza di vaniglia si insinuó nelle mie narici.
«Vuoi che prenda la frutta dal frigo?» domandai. Non mi aveva detto dove fosse, né se ci fosse, ma ricordavo quanto amasse i toast con fragole e mirtilli, così dedussi che li avrei trovati in frigo.
«Uh-huh, magari,» mi rivolse un sorriso, «dovrebbe esserci una scodella con—»
«fragole e mirtilli?» lo interruppi terminando la sua frase, Jonny annuì ed io tornai da lui con la frutta per completare la nostra colazione. «Hai già fatto il caffè?»
«È a tavola,» indicó alla cieca alle sue spalle, ed io mi voltai notando solo ora le tazze fumanti accanto al mio portatile che, poco prima, non avevo visto. Quando andammo a sederci, Jonny lanciò uno sguardo allo schermo del PC. «Sei riuscita a scrivere qualcosa?»
«non ancora,» feci spallucce, «conto di riuscirci, però.» Aggiunsi addentando il mio french toast, lo zucchero a velo si sciolse sulla mia lingua istantaneamente e mugolai alla piacevole sensazione, ma tornai in me prima di riprendere a parlare. «Vorrei anche sentire Lia e i bambini, saranno già rientrati da scuola a quest'ora. Tu invece, che programmi hai?»