38. Non c'è motivo di aspettare

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"𝐖𝐞 𝐬𝐡𝐚𝐫𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐥𝐚𝐬𝐭 𝐥𝐢𝐧𝐞,
𝐭𝐡𝐞𝐧 𝐰𝐞 𝐝𝐫𝐢𝐧𝐤 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐥𝐥 '𝐭𝐢𝐥 𝐰𝐞 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐭𝐚𝐥𝐤."

In qualsiasi altra circostanza avrei dato di matto

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In qualsiasi altra circostanza avrei dato di matto.

Ero estremamente fortunata che ci fossero Jonny e Lia a darmi una mano, ma preparare Gabriel e Makayla per la festa in maschera si stava rivelando più faticoso del previsto. È per questo che in qualsiasi altra circostanza avrei dato di matto, ma l'idea che di lì a poco avrei rivisto Harry mi teneva bloccata in una bolla di euforia e gioia che in nessun modo sarebbe potuta scoppiare.

Tremavo ininterrottamente da ore, ero grata che ci fosse una giornata tanto impegnativa a distrarmi, perché se mi fossi fermata a pensare ad Harry anche solo per un secondo in più, avrei perso la testa.

Eravamo tutti pronti per la festa in maschera, dove anche Ray ci avrebbe accompagnati. Ero riuscita a mantenere la promessa fatta a Makayla ed ora indossava il vestito da Dorothy che tanto aveva sognato. Certo era un po' freddo, ma avrebbe indossato un cappotto fino al nostro arrivo a scuola.
I suoi capelli biondi erano raccolti in due treccine, decorate da due nastrini rossi, che richiamavano le ballerine glitterate.
Gabriel, invece, aveva deciso di vestirsi da uomo di latta, così da essere in tema con sua sorella e farle compagnia.

Sarebbero stati carinissimi, assieme a Stephen che, per evitare che Makayla si sentisse sola, aveva deciso di vestirsi da spaventapasseri. Sarebbero stati il trio perfetto.

«Nonno! Come sto, ti piace il mio vestito?» Makayla fece un giro su sé stessa e sorrisi, ma la mia mente sostò per una decina di secondi sul modo in cui aveva chiamato Jonny. Sarebbe stato bello farci l'abitudine.

«Bambolina,» sorrise, con gli occhi colmi di amore, «sei bellissima.» Si chinò appena e spalancò le braccia in un invito, Kay gli saltò addosso e lui la sollevò tra le sue braccia.

Sapevo bene quanto la schiena lo stesse martoriando ultimamente, quanto i dolori fossero insopportabili, ma se provavo a dire ai piccoli di fare attenzione, lui mi diceva di non preoccuparmi, perché tenerli in braccio era una delle cose che più amava al mondo e non ci avrebbe rinunciato in nessun caso.

«Grazie! Ti voglio bene.» Kay prese a lasciare una manciata di baci su entrambe le sue guance e lui scoppiò a ridere intenerito, stringendola maggiormente a sé.

Gabriel invece chiacchierava con Lia, non aveva smesso di parlare dal momento in cui aveva aperto occhio quella mattina, ma sia lui che Makayla erano su di giri all'idea di poter finalmente incontrare Harry, era più che comprensibile e non potevo che esserne felice.

Alla festa in maschera ci saremmo andati tutti, era una festa aperta alle famiglie e Jonny e Lia erano parte di quella di Makayla, quindi era giusto che ci fossero anche loro.
Presto saremmo usciti di casa, stavo soltanto aspettando che Ray ci raggiungesse e, per la prima volta, ero certa che non ci avrebbe delusi, ero più che sicura che si sarebbe presentato alla mia porta e sarebbe stato presente in un momento importante per i nostri figli, che lo avrebbe fatto da sobrio.
Mi stava realmente dimostrando di essere cambiato, lo avevano notato anche i bambini, che un padre così presente ed affettuoso fino a quel momento non lo avevano mai avuto.

𝐋𝐞𝐭 𝐈𝐭 𝐁𝐞 𝐌𝐞Where stories live. Discover now