Parte 25 - Il compleanno di Tommaso

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Nicolò era immobile sull'uscio di quella che un tempo era stata casa sua e guardava Serena senza riuscire a dire nulla.
Non si vedevano da quella sera, mesi prima, in cui la loro relazione era finita.
Aveva riflettuto molto se andare o no a quella festa e alla fine aveva deciso che doveva farlo per suo figlio e, messo da parte l'orgoglio, si era presentato lì non appena tutti gli altri erano andati via.
Quando lei gli ha aperto la porta, il suo cuore ha avuto un sussulto. Pensava di averla superata e di poterla vedere senza dare di matto o scoppiare a piangere, ma si sbagliava.

Anche Serena era pietrificata da quell'incontro inaspettato. Quando lui non le aveva più risposto credeva di averlo perso definitivamente, ma ora era lì in piedi davanti casa sua e non sapeva proprio come comportarsi.
"Papà!" ha esclamato il piccolo Tommaso divincolandosi tra le braccia della mamma.
Un'altra crepa ha incrinato il cuore già a pezzi di Nicolò.
Non lo aveva mai sentito parlare, quante altre cose si era perso in quei mesi?
"Papà, papà" ha ripetuto il bimbo agitandosi sempre di più.
Serena, imbarazzata, si è spostata dall'uscio e gli ha fatto cenno di entrare senza però riuscire a parlare. Il biondo ha esitato, ma i gridolini di gioia di suo figlio lo hanno finalmente convinto a seguirla dentro.

Ha posato a terra il pacco che aveva con sé e si è allungato verso Tommaso per poterlo finalmente stringere al petto. "Mi sei mancato così tanto piccolo mio" ha mormorato con un sorriso commosso.
Si è avvicinato per prenderlo in braccio, ma quando le sue dita hanno sfiorato quelle della sua ex un brivido ha attraversato entrambi. Lei si è affrettata a lasciargli il bambino e si è ritratta come se fosse stata punta da una spina.
Era ancora confusa, ma non osava chiedergli come mai fosse lì.

Nicolò era in salotto e giocava con Tommaso facendolo ridere a crepapelle sotto gli occhi attenti della mamma che sedeva in disparte. "Questo è per te, auguri amore mio!" ha esclamato il calciatore porgendo a suo figlio il regalo. Il bambino ha scartato curioso la carta colorata e quando ha trovato nella scatola un pallone da calcio ha cominciato a rincorrerlo per tutto il giardino.
I due hanno giocato assieme fino a tarda sera quando Tommaso, stanco morto, si è addormentato tra le braccia del papà con ancora il sorriso sulle labbra.
Nicolò lo ha portato in cameretta, attento a non svegliarlo e lo ha adagiato delicatamente proprio in quel lettino in cui lo aveva lasciato l'ultima volta. Gli ha accarezzato i capelli scompigliati e dopo avergli dato un bacio sulla fronte ha fatto per andarsene.

"Adesso sparirai dalla sua vita per altri quattro mesi?" ha chiesto Serena comparendo alle sue spalle nel corridoio. Non si erano parlati per tutto il giorno e mentre lui giocava con suo figlio, il cuore le era diventato un groviglio disordinato di emozioni contrastanti. Rivederlo all'improvviso l'aveva notevolmente destabilizzata: in quelle settimane aveva sognato ogni notte di vederlo ritornare, ma quando lui si era presentato alla porta senza neanche guardarla in faccia o rivolgerle parola il mondo le era nuovamente crollato sulle spalle.
Avrebbe voluto dirgli altre migliaia di cose, ma quella le era sembrata l'unica adatta per iniziare una discussione.

Nel sentire la sua voce, il biondo è rimasto pietrificato. Sperava di riuscire ad evitarla, salutare suo figlio e poi fuggire da quella casa il più velocemente possibile senza doverla affrontare, ma si sbagliava.
Si è voltato lentamente e per la prima volta da mesi è riuscito finalmente a guardarla in faccia. "No, non farò di nuovo questo errore" ha risposto secco ingoiando il groppo che gli si era formato in gola.

Quelle parole l'hanno colpita come frecce dirette al cuore. Da quando lui l'aveva lasciata si era sentita in colpa per mesi perché a causa sua loro figlio stava crescendo senza un padre.
"Non ti ho mai impedito di vederlo" ha ribattuto dopo qualche istante di silenzio provando ad impedire alla sua voce di tremare. Lui ha scosso la testa innervosito: "Non sono qui per discutere con te, volevo solo augurargli buon compleanno" ha detto lanciandole un'occhiataccia.
"Non puoi abbandonarlo di nuovo, lui ha bisogno di suo padre. Ti cerca in continuazione e ti vuole bene" ha spiegato Serena sforzandosi di ricacciare indietro le lacrime. Il cuore le batteva forte e le gambe le cedevano, ma nonostante tutto doveva dimostrarsi autoritaria per riuscire a convincerlo.

"Verrò a trovarlo dopo gli allenamenti" ha detto il calciatore profondamente colpito da quelle parole. Non sapeva se lei si fosse inventata tutto solo per convincerlo a tornare o se invece gli stesse raccontando la verità, ma sapeva che aveva ragione. Non poteva sparire di nuovo dalla vita di suo figlio.

Serena avrebbe voluto obiettare che non aveva il diritto di decidere quando venire a suo piacimento dopo mesi di assenza, ma la realtà era che la villa era la sua e non poteva di certo impedirgli di vedere Tommaso. "Ok" ha acconsentito appoggiandosi al muro del corridoio per riprendere fiato mentre il cuore le rimbombava nel petto.
Nicolò l'ha guardata con più attenzione: sembrava dimagrita e sofferente e nei suoi occhi riusciva a leggere lo stesso dolore che accompagnava anche lui da troppo tempo. Ha fatto un passo nella sua direzione, ma si è immediatamente fermato.
Avrebbe voluto abbracciarla, toglierle i vestiti e urlarle quanto ancora fosse innamorato di lei, ma la ferita che portava nel cuore non era ancora pronta a rimarginarsi del tutto.
Sono rimasti in piedi nella semi oscurità del corridoio per qualche interminabile minuto senza che nessuno dei due riuscisse a dire una parola.
Alla fine il biondo ha preso in mano la situazione, si è voltato e si è diretto verso la porta d'ingresso.
Non poteva resistere un istante di più in quella casa o il suo orgoglio sarebbe andato a puttane e le sarebbe saltato addosso.
Dopo il confronto con Chiesa aveva pensato più e più volte di tornare da lei e lasciarla spiegare, ma ogni volta che componeva il numero per chiamarla gli mancavano le parole e non si decideva mai.
Forse era ancora troppo presto, forse avevano ancora bisogno di tempo.

Il primo passo però era compiuto: avrebbe rivisto suo figlio regolarmente e questo era tutto ciò che contava.
In quei mesi pensava a lui continuamente e la paura che si dimenticasse di suo padre lo opprimeva come un chiodo fisso.
Quando aveva sentito la sua vocina chiamarlo non appena lo aveva visto il cuore gli aveva fatto una capriola nel petto e sul volto gli era finalmente tornato un sorriso.
Non era tardi per comportarsi da padre e Tommaso gli voleva un bene dell'anima che era pronto a ricambiare, giorno dopo giorno.

Serena ha guardato Nicolò allontanarsi nella notte e si è pentita di non averlo fermato.
Nonostante i suoi sforzi per dimenticarlo lo amava ancora come il primo giorno e sperava in continuazione di tornare con lui. "Non devi pensare alla vostra relazione, ma al fatto che tuo figlio avrà di nuovo un padre con cui crescere" si è rimproverata nella sua testa mettendosi sotto le coperte.
Quel pensiero l'ha rassicurata e, per la prima volta dopo moltissimo tempo, un timido sorriso è tornato ad illuminarle il volto.

Hey💕
Sono tornata ieri dalle vacanze e dopo un giorno di riposo che mi è servito per riprendermi, ecco qua un nuovo capitolo. Spero vi piaccia e sappiate che ho già parecchie idee per scrivere il prossimo che quindi pubblicherò a breve (si spera). Come sempre grazie a tutti per i commenti, i voti e le letture, spero che la storia vi piaccia💕

Ovunque tu sarai, mai sola❤🧡 ||Sequel di "Voglio solo star con te"||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora