Preference- Getting Called Into Your Kids School

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Max Verstappen
Stavate pomiciando quando il tuo telefono ha squillato. "Max, devo rispondere." lo hai avvisato. "Perché? Tua madre può sicuramente aspettare, no?" Tu hai preso il telefono e quando hai visto il mittente, il tuo cuore ha perso un battito. "E' la scuola!" Lui ha smesso immediatamente e ti ha lasciata rispondere. "Pronto?" "E' la signora Verstappen?" ha chiesto la donna. "Sì? Che è successo?" hai chiesto. "Sono la preside della scuola. C'è un problema qua a scuola." Hai iniziato ad andare in ansia. "Cos'è successo? Stanno bene? Chi hanno colpito? L'hanno preso dal padre-" Lei ti ha interrotto. "Hanno portato il loro gatto a scuola." la tua mente si è fermata chiedendosi perché diavolo avessero portato un gatto a scuola. "Tra dieci minuti sono lì, sto entrando in macchina ora. Grazie." hai attaccato ed hai guardato Max. "Hanno portato quel cazzo di gatto." Max si è guardato intorno. "Non ho neanche notato che non ci fosse più. Andiamo, guido io." Siete arrivati a scuola e siete entrati nell'ufficio della preside e avete visto i due ragazzi che accarezzavano il gatto. Quando vi hanno visto entrare hanno stretto il gatto più forte. "Signor e signora Verstappen, sedetevi prego. Allora, non vogliono dirci perché hanno portato il gatto, quindi volete provarci voi?" Tu hai guardato i piccoli. "Perché avete portato il gatto ragazzi?" Milan non si è mosso ma Lucas ha iniziato a singhiozzare. "Quando stavamo uscendo di casa stamattina- ha tirato su col naso- papà ha detto-" si è fermato. Gli hai accarezzato dolcemente la mano. "Che ha detto papà?" hai chiesto. "Lo sai cos'ha detto!" tu eri super confusa. "Non lo so Lucas. Non me lo ricordo. Cos'ha detto?" Lui si è asciugato gli occhi ed ha continuato. "Ha detto che avrebbe distrutto la gattina e l'ho detto a Milán, così abbiamo preso il gatto così papà non gli avrebbe fatto male." Eri scioccata e Max ha trattenuto una risata, fallendo miseramente.

Charles Leclerc
Charles stava dormendo in camera da letto. Era appena tornato dall'America ed era ancora influenzato dal fuso orario, per cui sei andata avanti come se fosse un giorno normale. Il tuo telefono ha suonato e tu hai risposto. "Pronto? Come posso aiutarla?" hai detto tenendo il telefono tra la spalla e l'orecchio. "E' casa Leclerc?" ha chiesto la persona dall'altra parte della linea. "Sì? Chi parla?" "La chiama dalla segreteria della scuola, ha avuto un incidente con un altro studente." Ti sei fermata immediatamente. "Un incidente fisico?" "Purtroppo sì. Può venire a prenderla?" "Sto arrivando." Hai messo giù il telefono e sei corsa nella tua stanza per prendere il cappotto. "Mon ange?" ha mugugnato Charles ancora mezzo addormentato. "Hey. C'è stato un problema a scuola, sto andando-" prima che potessi finire la frase, Charles si era messo già le scarpe. "Arrivo." Siete arrivati a scuola in pochi minuti e siete entrati a scuola. La prima faccia che vedi è quella di tua figlia Marie. Stava piangendo, era ovvio, aveva i pugni leggermente ammaccati ed arrossati. "Marie, cos'è successo?" hai chiesto confortandola. "Che hai fatto?" Lei si è girata. Charles l'ha presa in braccio e ha preso il suo zaino. "La preside vuole parlare con noi?" hai chiesto. La segretaria ha annuito. "Sì. Sono qui anche i genitori dell'altro ragazzo." Hai deglutito nervosa e ti sei girata verso Charles. "Mettila in macchina e portala a casa. Parlo io con la preside." Hai baciato Charles sulla guancia e ti sei avviata alla porta. Hai bussato e ti hanno fatta entrare. "Signora Leclerc. Si sieda per favore." I genitori dell'altro bambino erano già seduti e tu hai iniziato a sudare freddo. "Allora, i vostri figli sono stati coinvolti in un alterco fisico durante la pausa pranzo Signora Leclerc, temo che sua figlia debba restare a casa per il resto della settimana. Perderà alcuni privilegi scolastici come lasciapassare per i compiti, tempo in biblioteca e dovrà rimanere dentro la scuola durante la pausa pranzo per due settimane. Una cosa del genere non può accadere di nuovo." Eri scioccata. Non avrebbe mai fatto del male a nessuno. "Ha colpito per prima?" hai chiesto. La preside ha annuito. "Non si sarebbe arrabbiata con qualcuno a meno che non la avessero provocata. Ha chiesto cosa ha fatto l'altro bambino?" La preside si è rivolta allo studente. "Stava solo parlando. Hai alzato le sopracciglia. "Di cosa, però?" Il tuo telefono ha ricominciato a suonare, ma questa volta era Charles. "Può scusarmi?" La preside ha annuito. "Sì?" "So perché Marie lo ha colpito." Ti sei bloccata. "L'altro bambino ha detto qualcosa su me e Jules e lei è esplosa." Il sangue ti ribolliva. "Portala qua e faglielo dire alla preside." Hai riattaccato e ti sei girata. "So perché mia figlia lo ha colpito e francamente, ne sono fiera che l'abbia fatto perché ha avuto il coraggio di dare una lezione a questo bambino." Ti hanno guardato tutti confusi e scioccati mentre la porta della presidenza si apriva di nuovo. "Signor Leclerc?" Lui l'ha fermata. "Il bambino qui presente ha parlato male di un parente morto. E' per questo che lo ha colpito. Il bambino ha detto 'spero che tuo padre faccia un favore a tutti e muoia in un incidente e si riunisca a tuo zio.' Tutto questo è completamente inaccettabile." I genitori hanno guardati il figlio scioccati. Hanno iniziato ad urlare al bambino e si sono scusati per gli inconvenienti. Se avessi potuto mettere le mani addosso ad un bambino di sei anni, cazzo se l'avresti.

Formula Racing Imgines and Preferences [TRADUZIONE ITA]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora