𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 18 - 𝐺𝑢𝑒𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑜

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"Anch'io pensavo che sarebbe stato meglio se non fossi mai nata"
Ymir





«Il mondo là fuori secondo te è migliorato?» una voce lontana, lontanissima.

«Non credo.» un'altro suono, un poco più duro.

«Ehy! Si sta svegliando!»

«Lo vedo... Idiota.»

La giovane sbattè la palpebre un paio di volte. Si tirò sù a comando. Seppur stanca.

Una stanchezza nata molti anni fa e mai curata.

Intravide l'albero bianco in lontananza. Era ancora in quel mondo onirico tutto suo.

«Ancora qua...» mugugnò tra sè e sè, dispiaciuta. Ma consapevole di non poter andare da altre parti.

D'un tratto, si ricordò di quelle voci, e nuovamente si guardò attorno.

Ai suoi due fianchi, due ragazzi stesi, sempre più grandi di lei: un ragazzo e una ragazza.

Il ragazzo era alto e magro, non aveva niente di particolare. Se non il naso schiacciato e la fronte abbastanza alta. Il classico moretto occhi castani.

La ragazza invece, portava due gelidi occhi azzurri, capelli sciolti fino alle spalle di un pallido biondo cenere e il naso alla greca.

«Voi due... Quali giganti possedete?» ormai aveva capito come funzionasse.

I due si lanciarono una rapida occhiata.

«Gigante Colossale...» rispose il ragazzo.

«Gigante Femmina.» tuonò l'altra.

«Gigante... Femmina?...» un altro nome nuovo. Ne aveva dimenticati molti. Stranamente, quello di lui non le parve sconosciuto.

«Sì, un gigante dalle fattezze femminili.» spiegò con calma, posando lo sguardo davanti a sè.

«...Come vi chiamate?» avrebbe voluto sapere ogni cosa di quel posto. Qualsiasi.
Doveva ancora capire tante cose. Tutto pareva nuovo quando capitava lì.

«Annie Leonhardt» parlò la donna, il suo tono era glaciale, volto da una tristezza compatibile.

«Berthold Huber...» rispose l'uomo.

«Come siete finiti qui?» aveva la sensazione di non poter più incontrare le persone prima di loro. Voleva capire il più possibile. Forse, con questi due sarebbe andata meglio.

«Siamo morti.»

«Annie-»

«Sono morta anche io?...» I due notarono un certo sollievo uscire dalle labbra della giovane. Strano per la sua età.
Effettivamente, anche loro desideravano la stessa fine.

«No, non ancora.» Berthold cacciò un'occhiataccia alla bionda, che rispose con una scrollata di spalle. Non era un problema suo fino a prova contraria.

«E allora... Voi cosa siete...?» una delle tante domande che le vacillavano per la testa, trovava finalmente una risposta. O almeno, così credeva.

I più grandi rimasero zitti. Una a contemplare l'albero davanti a sè, l'altro con lo sguardo basso.

Sospirò combattuta. Magari, avrebbe riprovato con le prossime persone che le sarebbero capitate a tiro.

Il silenzio contemplava pacificamente quel posto, tutti e tre stesi, ognuno nei propri pensieri.

E poco dopo, lo scrosciare lento delle onde. Il mare era vicino.

La fece pensare subito al suo bruno, chissà dove. Nascosto fra la sabbia e il sale.

𝐸𝑣𝑒𝑟𝑙𝑜𝑛𝑔                                          [EREN JEAGER X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora