- due ; digerire il boccone dell'amore -

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~ Quando era più piccola cercava davvero un modo per capire cosa passasse nella testa del suo bisnonno quando ha creato quell'edificio enorme che ospita, alle due sale al piano di sopra, un ristorante meraviglioso e, al piano di sotto, un bar normalissimo anche se sempre esclusivo. Crescendo ha capito che non doveva stare bene e che sua moglie, colei che credeva di vivere in Spagna negli ultimi anni della sua vita, non era l'unica matta.

Nadia sospira, almeno per la mattina avrebbe fatto a meno di quella divisa super fastidiosa e poteva indossa i suoi vestiti anche se suo padre non mancava di ricordale che sarebbero dovuti essere sempre consoni al posto di lavoro e quindi carini. Oggi ha optato per un totale black e degli stivaletti, almeno si protegge dal freddo torinese.

"Sembra che non verrà quasi nessuno oggi." osserva.

"Sono ancora le 8, arriveranno più tardi." commenta Afya.

"Spero proprio di no." si mette seduta. "Sono stanca morta."

"Non hai chiuso occhio?" si siede sullo sgabello vicino al bancone.

"No." risponde. "Quella dannata tizia mi ha perseguitata anche nel mondo dei sogni, dove io e Zac Efron camminavamo mano nella mano sotto le stelle."

"Quindi passi da un 27enne con la faccia da 15enne a Zac Efron?" ride.

"Magari fosse così facile come sembra nel mondo dei sogni."

"E avete fatto altro?" ammicca.

"Non quello che pensi." la segue nella risata.

La campanella della porta d'ingresso suona e le due si girano in contemporanea per vedere chi sia.

"Sai, io continuo a dire che dovresti stare zitta." osserva il ragazzo che si fa sempre più vicino. "Se quello me lo chiami 'nessuno', io e te siamo proprio alienate da questo mondo."

"Su Marte ci sarebbero esseri meno spregevoli." commenta, non preoccupandosi di abbassare la voce.

"Buongiorno Afya." sorride lui.

"Ciao." lo osserva mentre prende posto accanto a lei.

"Nadia." guarda poi la ragazza che lo ignora. "Me lo faresti un caffè perfavore?"

"Fallo." dice Afya, vedendola sospirare arresa mentre sistema la macchinetta. "Senti un po' che bella canzone." canticchia le parole di Louis Tomlinson.

"Tieni." parla la bionda mentre gli da il suo caffè.

"Speri che questo non mi strozzi?" la prende in giro.

"Fai poco il simpatico o ti faccio mandare giù l'intera macchinetta." ribatte, mostrando la sua inesistente voglia di parlare insieme a lui.

"Ma si può sapere che cosa ti prende?" chiede esausto, ma non riceve risposta. "Nadia." si spinge oltre il bancone e le afferra il polso, facendola girare in sua direzione.

"Non mi toccare." lo strattona. "E rispetta la distanza."

"Ma perché ti comporti in questo modo?"

"Non ti voglio parlare, bevi questo maledetto caffè e va via."

"E invece devi parlarmi, non ti ho fatto niente."

"No, giusto, tu non hai fatto niente." ride nervosa. "Sono io la stupida che.. al diavolo." si interrompe da sola e gli da le spalle.

"Ma che problemi hai?" si acciglia. "Almeno parla."

"Chi era quella con cui sei venuto al ristorante ieri sera?" domanda allora Afya.

"La ragazza di ieri? È quella che sostituisce il mio agente che è a casa col virus." risponde.

"Come no, perché tu sei mai uscito a cena con il tuo agente, giusto?" riprende la parola Nadia.

"Era una cena formale per discutere del mio lavoro." insiste.

"Si, ti credo." ironizza. "Ti credo dal profondo del mio cuore e credo che lo stesso faccia lei, sai?" si toglie il grembiule e se ne va.

Va sul retro del locale e fa appello a tutte le sue forze pur di non piangere, prendendosi il labbro tra i denti e scuotendo la testa amaramente. Non credeva che le cose sarebbero finite davvero così.

🦋

"Nadia non puoi restartene seduta sul divano a mangiare gelato." sbuffa Afya.

"Perché no?" domanda.

"Perché hai talmente freddo da esserti sepolta sotto 3 coperte." le toglie la vaschetta dalle mani.

"Ma mi rende felice." si lamenta.

"Il tuo stomaco e i tuoi denti hanno da ridire." la prende in giro. "Da quando ti butti giù per un ragazzo? Cielo, ci conosciamo da anni e non ti ho mai vista così depressa."

"Non mi fai sentire meglio."

"Puntavo a farti sentire una stupida, Nadia." puntualizza. "Devi fare qualcosa per rimetterti in sesto, andiamo. Tirati su e fai qualcosa che possa coniugare il tuo essere una 25enne e non una 50enne vedova."

"Sembro una 50enne, guarda che faccia." sbuffa quando osserva il suo riflesso nello specchio.

"No che non lo sembri, sei una figa." risponde. "E ti farai ancora più bella perché questa sera usciamo e non c'è nessun fidanzato o nessun turno che possa fermarmi dall'andare a ballare."

"Ci saranno solo 15enni arrapati e 60enni sudati, ti prego." prova a convincerla. "Poi non ho voglia di uscire." si getta sul divano.

"E invece si che hai voglia, muoviti." le apre l'armadio, iniziando a cercare qualcosa da mettere. "Hai delle cose davvero interessanti."

"Svaligia pure il mio armadio se può aiutarti a capire che io non mi muovo da qui." si trascina fino alla camera da letto.

"Smettila." la becca. "Ti ci vuole una sana dose di alcolici e di antidepressivi."

"Mi ci vuole altro gelato, altre coperte ed un film comico." ribatte.

"Si, magari anche Checco Zalone seduto accanto a te che canta."

"Giusto." annuisce. "Sarebbe perfetto."

"Sei incorregibile, cosa devo fare con te?" chiede retoricamente.

"Lasciarmi qui, ad esempio." alza le spalle.

"No!" esclama.

"Ma perché no?!"

"Perché devi tirarti su di morale e ballare ti tira sempre su di morale."

"Ma sembro un'idiota quando ballo."

"La maggior parte delle persone che va a ballare sembra stupida quando lo fa, non sei la sola." sorride. "E poi ci vuole tanta pazienza per digerire il boccone dell'amore."

"Da quando sei così saggia?"

"L'ho letto su un libro, non sono saggia e, per quanto mi riguarda, l'amore non mi farà mai niente perché sono io a fottere lui se mi si mette contro."

"Oh." sospira. "Vorrei avere un briciolo della tua determinazione, amica mia. Tu si che sai cosa vuol dire fregarsene." si mette in piedi, raggiungendola.

Deluso  / Paulo DybalaWhere stories live. Discover now