Boulevard of Broken Dreams (dei Green Day)

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I raggi caldi e potenti del sole mi svegliarono. Misi un braccio davanti agli occhi, ma inutilmente. Decisi di fare una decina di flessioni, venti squat e una centinaia di addominali. I muscoli erano tutti indolenziti.

"Qualche esercizio mattutino?" chiese mia zia sull'uscio della camera. Era già abbronzata.

"Già" brontolai dirigendomi in cucina; il tavolo era completamente vuoto. Non ebbi il tempo di fare domande che mi fu fornita subito la risposta.

"Facciamo colazione fuori oggi" disse zia Greta porgendomi dei vestiti.

"Per chi sono questi?" domandai perplessa.

"Per te, sono miei di quando avevo la tua età; prova a indossarli."

Guardai con attenzione ciò che avevo in mano. Una canottiera nera con spalline sottili e una gonna jeans decisamente troppo corta per i miei gusti.

"Provali almeno" mi incitò mia zia. "Se ti piacciono te ne do degli altri."

Andai in bagno e li indossai. Non ero del tutto convinta, mi valorizzavano troppo le cosce e il petto, ma avrei fatto di tutto per accontentarla.

"Vanno bene!" esclamai fingendomi felice. Non venne male.

"Sono contenta!" fece zia Greta.

Sapevo lo sarebbe stata.

Mi prese sottobraccio per portarmi fuori da casa. Si chiuse la porta alle spalle.

I marciapiedi, a ciottolato, erano lunghi e affollati, i negozi sempre aperti; non mi sarei mai stupita abbastanza per quante cose cambiavano da Milano a Marotta. Entrammo in un bar che dava sulla spiaggia; ci sedemmo su delle poltrone di vimini e aspettammo la cameriera.

"Cosa vi posso portare?" chiese una donna dalla carnagione scura. Portava un grembiule  azzurro legato ai fianchi.

"Due brioches con crema al pistacchio, un cappuccino e un ginseng" ordinò mia zia prontamente.

La cameriera annuì e si allontanò.

"Perché hai ordinato al posto mio?" domandai infastidita.

"Non saresti riuscita a parlare" disse tranquillamente. Non aveva tutti i torti.

Finita la colazione zia Greta pagò e mi portò in una cartoleria. Appena vide la negoziante, capelli castani e occhi grigi quanto le nuvole d'inverno, le luccicarono gli occhi. Risi sotto baffi.

"Ciao Ludovica, hai delle carte da gioco?" chiese arrossendo.

"Si, dovrei averle proprio qui..." rispose la cartolaia posizionando uno sgabello davanti ad un alto scaffale grigio. Ci salì e quando le trovò me le diede in mano.

"Grazie" sussurrai scappando fuori dal negozio. Zia Greta pagò e mi raggiunse.

Mi sedetti sul prato con la testa tra le ginocchia. Per qualche minuto tra noi regnò il silenzio. Evitò di chiedermi che succedeva; lo sapeva già.

Improvvisamente si avvicinò una gatta tartarugata rossa che iniziò a miagolare rumorosamente. Mi avvicinai e le grattai la parte superiore della testa, arrivando lentamente alla pancia. Fece le fusa.

Rispettavo con tutta me stessa gli animali. Amavo i lupi, forti e solitari, i cetacei, socievoli e simpatici, e i cavalli, gentili e possenti.

"Andiamo in spiaggia?-" domandò mia zia accennando un lieve sorriso. Scossi la testa.

"Cosa vuoi fare?"

"Giochiamo con le nuove carte?"

"A patto che questo pomeriggio andiamo a farci un bagno" insistette mettendo le gambe incrociate.

"Va bene."

Risistemai le carte mettendo giù una scala reale.


"E... trecento punti" annunciai soddisfatta; era rarissimo che facessi una scala reale.

Zia Greta batté le mani.

"Adesso però tocca a te rispettare la tua parte del patto" constatò lanciandomi un costume bianco.

Arricciai il naso e andai in bagno a metterlo. Mi girai verso lo specchio e rividi, per l'ennesima volta, ciò che non avevo mai avuto: il grasso. Il respiro si bloccò, i battiti divennero sempre più frequenti, mentre nel petto si creò una voragine che non riuscivo più a gestire. Pensavo sarei morta.

Mia zia mi raggiunse. Trovandomi seduta a terra in preda al panico mi prese per mano; avevo bisogno di lei.

"Leila, Leila, ci sono qua io." continuava a ripetere carezzandomi il viso.

Dovetti respirare profondamente per calmarmi.

"Che è successo?" mi chiese.

"Il costume bianco... ti prego basta bianco."

"Certo, amore mio, nessun problema."

Scoppiai a piangere. Mia zia mi asciugò le lacrime stringendomi forte a sé; era quasi soffocante.


Mi tolsi con uno scatto della mano gli occhiali da sole.

"Quindi domani vieni alla mia festa di compleanno?" chiese Allison sorridendo. Era seduta sulla sdraio accanto a me, eppure la sentivo lontana.

Non feci a tempo a risponderle che lo fece mia zia per me.

"Certo che ci verrà!"

"Perfetto!" esclamò Allison entusiasta.

"Ma quante persone ci saranno?" domandai subito.

"Dipende, la festa si farà qua in spiaggia; chi vuole si aggiunge!" rispose Allison.

Sbuffai senza farmi notare.

Mi tolsi la camicia, i pantaloncini e mi tuffai in acqua. Era tiepida, meno calda del giorno precedente ma ugualmente sporca. Feci qualche bracciata e salii su un alto e spigoloso scoglio. Ci camminai sopra, misi un piede male e caddi in acqua di schiena. Urlai, senza pensare alla preoccupazione che avrei causato a mia zia, che mi venne subito a cercare in compagnia di Allison. Quella ragazza si stava affezionando.

"Che è successo?" mi chiese zia Greta afferrandomi per le ascelle. Mi scostai.

"Sono scivolata da uno scoglio."

Mi diede uno spintone.

"Mi hai fatto preoccupare!" urlò.

Allison era imbarazzata, quindi non disse nulla.

Uscii dall'acqua e mi misi le ciabatte. Volevo stare da sola, camminare sulla spiaggia raccogliendo pezzi di vetro. Non ne trovai tanti; la mia collezione di vetri levigati sarebbe dovuta durare tutta l'estate.

Mia zia mi chiamò. Iniziava a fare fresco, e voleva tornare a casa. La accontentai senza fare storie.


"Cosa vuoi per cena?" chiese mettendosi ai fornelli.

"La cosa più semplice da fare, che non sia di carne se possibile. So che a volte te ne dimentichi, ma io sono vegetariana ed è importante per me."

Agitò la testa e aprì il frigo.

Mentre aspettavo mi misi sul divano con un libro in mano. Continuai a leggerlo.

"A tavola!" urlò zia Greta vedendomi assorta nella lettura.

Mi misi su una sedia e impugnai con forza il cucchiaio. Avevo una fame da lupi.

Devo vincere ioWhere stories live. Discover now