Society (di Eddie Vedder)

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Mia zia era crollata sul divano in attesa del mio ritorno. La mattina successiva la trovai con un cruciverba in mano.

"Vuoi?" chiese facendomi posto.

"Ti odio" dissi tornando in camera. Mi inseguii.

"È successo qualcosa ieri sera?" domandò nascondendo un sorriso dietro una tazza fumante. Come facesse a bersi un liquido caldo d'estate non l'avrei mai capito.

"No" risposi velocemente.

"AH LO SAPEVO CHE SAREBBE SUCCESSO QUALCOSA!" esclamò lei buttandosi sul letto. "Racconta, racconta" mi incitò emozionata.

Scossi la testa sorridente.

"No, sei troppo vecchia."

"Seriamente?"

"No, ma non me la sento di raccontarti i fatti miei."

Aprì la bocca per parlare.

"... e sì, so quanti anni hai, anche se fai di tutto per nasconderlo."

Sbuffò poggiandosi le mani ai lati del viso.

La feci alzare.

"Ne hai un altro di numero? Scommetto che non ne hai comprato soltanto uno" dissi indicando il cruciverba.

Avevo ragione.

Mi sedetti a tavola con una matita in mano.

"Mamma, ho paura" constatai muovendo nervosamente i piedi e oscillando lentamente le braccia.

Mi prese la testa tra le mani e mi baciò forte sulla fronte.

"Andrà tutto bene tesoro, fidati di me" mi rassicurò lei prendendomi per mano.

Una voce acuta e squillante mi chiamò dalla stanza accanto.

Sospirai e mi alzai in piedi. Le gambe tremavano come non mai.

La donna in jeans e camicia mi fece sedere su una scomoda poltrona di metallo.

"Ciao Leila" mi disse con tono gentile.

"Leila!" mi richiamò alla realtà mia zia schioccandomi le dita davanti agli occhi.

"Si, ci sono."

"Finiscilo che tra poco usciamo."

Mi piaceva la sua voce, il suo corpo, il suo stile e il suo modo di pensare, anche se a volte risultava quasi fastidioso. Rifletteva poco sulle cose; era superficiale.

Feci una lieve smorfia ed emisi un gemito.

Allison corse nella nostra direzione alzando la sabbia con i piedi nudi.

"Quindi? Aleandro ti ha riscritto?" mi chiese eccitata.

"Abbassa la voce" le sussurrai. "Mia zia non sa niente."

"Adesso sì..." specificò lei.

"Aleandro? Il nipote di Ludovica?" intervenne zia Greta curiosa.

"Ma che ne so!" esclamai spingendo Allison verso il suo ombrellone, che si trovava accanto al nostro.

Quando mia zia decise di andare a fare un giretto a largo Allison mi ripropose la domanda.

"No che non mi ha scritto; lo avrei ucciso con le mie stesse mani."

Era delusa.

"Lo odi così tanto?"

Arricciai il naso.

"Credo proprio di sì."

Mi misi seduta e mi stiracchiai. Non capivo se fosse l'estate a togliermi così tante energie o io ad essere più stanca del solito.

Devo vincere ioWhere stories live. Discover now