CAPITOLO 4

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IVAN

<Con quale macchina andiamo?> Chiedo

<Credo sia meglio con la tua, crediamo che alcune delle nostre già le conoscono.

Non sappiamo cosa possa aver rivelato la nostra spia, dopotutto non sappiamo cosa gli sia successo.> Dice Sergei.

Acetto la loro proposta capendo la loro linea di pensiero.

Io e Sergei ci sediamo nei sedili anteriori mentre Stephan nel sedile posteriore.

Metto in moto, faccio manovra, dopodiché usciamo dai cancelli della villa, immettendoci nel traffico di Mosca.

Seguendo le indicazioni di Sergei, arriviamo alla nostra destinazione.

Scendiamo dalla macchina, guardandoci intorno in cerca di possibili sospetti. Nulla.

Decidiamo allora di avviarci nel cimitero, il quale, come aveva detto la spia di Sergei, è un cimitero abbandonato.

<Credo che hanno scelto questo cimitero perché è abbastanza vecchio e chiuso per aver terminato i posti destinati alle sepolture.> Dice Stephan

<Quindi sarà facile trovare la sepoltura che hanno fatto per il corpo di Elena.

Dovrebbe essere quello più recente, dopotutto questo cimitero è chiuso da dieci anni.> Ci comunica Sergei mentre si mette dei guanti di pelle.

Ci incamminiamo mentre di sfuggita controllo il telefono, notando una chiamata persa da mio fratello, appuntandomi mentalmente di chiamarlo dopo.

Tutti e tre iniziamo a controllare il cimitero in cerca della sepoltura più recente.

Dopo mezz'ora ne troviamo una. Non sembra recente da due anni, ma Stephan ci assicura che è quella giusta.

<Cosa te lo fa capire?> Gli chiedo curioso.

<Facile, nonostante hanno usato una croce vecchia, questo pezzo di terreno è quello più pulito rispetto alle altre sepolture.>

<Ora che facciamo?> chiede Sergei.

<Ci tocca scavare amico mio.> Dice Stephan girandosi verso l'amico e ridendo.

<Brutto bastardo, non abbiamo nemmeno delle pale!>

<Aspettate qui un attimo.> Dice per poi andare verso un albero poco lontano da noi.

Quando arriva presso di esso, va dietro al suo tronco per sbucare poco dopo con due pale nelle mani.

<Queste vanno bene?> Chiede gridando, mentre scoppia a ridere.

Sergei scuote la testa ridendo tra se e sé mentre Stephan ritorna accanto a noi.

<Allora principino Sergei, ti ricordi come si spala oppure le tue mani da boss sono troppo delicate per lavori manuali?> Chiede Stephan in modo scherzoso a Sergei.

<Tu ti ricordi che i lavori manuali che tu fai per me ora, prima li facevo per Alecsei?

E ti ricordo che tu eri mio allievo, bastardo.> Lo rimprovera mentre si toglie i guanti e prendendo la pala in mano togliendo la della terra.

<Io... Io che faccio?> Chiedo mentre li osservo spalare la terra.

<Osserva il panorama, bellissimo no?> Mi dice Stephan.

<Veramente bello, mi ispira positività... Positività di morire.> Rispondo.

I due uomini cominciano a ridere alla mia battuta.

Dopo circa un'ora finalmente Sergei sbatte la pala contro qualcosa di materiale diverso da terra. Qualcosa più duro: Legno.

Finalmente anch'io mi metto al lavoro, aiutandoli a togliere la terra rimasta sulla superficie, riuscendo a portare alla luce una bara.

<Ora tiriamola fuori.> Dice Stephan.

Mettendoci un po' di forza bruta riusciamo a tirarla fuori, ritrovandoci una bara davanti ai nostri piedi.

<Io non credo che siamo pronti a questo.> Dice Sergei mentre Stephan ride.

Quest'ultimo prende la pala e da un colpo secco alla bara, senza aspettare altro tenmpo.

<Caro Sergei il problema sarà se questa è una bara di qualcun'altro...> Dice Stephan.

E sempre lui senza un preavviso apre la parte superiore, ritrovandoci così davanti a noi una bara non vuota.

<Il corpo non è riconoscibile, è come se l'avessero bruciato...> Ipotizza Sergei.

<L'hanno bruciato.> affermo io con voce abbastanza calma.

<Speriamo che non sia la nostra Elena.> Dice Stephan.

Io e Sergei annuiamo solamente.

Dopo la lunga giornata, mi ritrovo come promesso in mattinata con Sergei nel mio ufficio alla villa. Questa volta solamente con lui.

<Ho i risultati dei nostri periti.> Mi comunica mentre appoggia i fogli sulla mia scrivania e si butta sulla poltrona davanti al mio scrittoio.

<Gli hai letti?> Gli chiedo mentre verso due bicchieri di scotch, di cui gliene passo uno.

<Ancora no, non ho avuto il coraggio. Per questo appena avuti ho guidato fino a qui.>

Rimango con lo sguardo perso nel vuoto mentre mi arrivano le sue parole.

Vado a sedermi dietro la mia scrivania, poggiando il bicchiere ormai vuoto accanto a me.

Prendo il plico di fogli, lo apro e ne tiro fuori il contenuto.

Prendo in mano ed inizio a leggere a voce alta le informazioni principali.

<Donna bionda, altezza 160 centimetri, dentatura regolare, nessun segno particolare identificativo, magra...>

<Vai dritto al punto, alle analisi riguardanti l'identità.> Mi chiede Sergei a voce bassa.

La descrizione coincide perfettamente con quella di Elena, ma nonostante ciò... Nonostante ciò...

"cazzo" Impreco mentalmente.

Metto da parte le prime pagine andando direttamente alle ultime, per leggere le analisi che sono state fatte sul corpo.

<Secondo le analisi eseguito sul corpo, mettendo in confronto la persona di tale analisi in confronto con quelle effettuate su Sergei Morozov...>

Salto tutta la parte burocratica da leggere e passo al verdetto finale.

<Comunichiamo che la persona sottoposta a tali analisi, non sia in alcun modo in relazione con Sergei Morozov, come qualità di padre.

Oltre a dichiarare che la vera identità della persona non sia quella di Elena Morozov, ma della donna XiaoYun Chen.> Finisco di leggere.

Alzo lo sguardo verso quello di Sergei, notando che mi stava già guardando con occhi che non credevano alle parole appena lette.

<Quindi quella donna non è Elena.> Dice.

<No.> Rispondo. <Credo sia stata una trappola, secondo me loro non hanno mai avuto il corpo di Elena.

Penso che non lo troveremmo mai. Possiamo dichiarare che il suo corpo è disperso e/o scomparso.>

<Cercherò di capire chi sia la donna in questione, e capire quello che è successo.> Mi dice Sergei mentre si alza e va verso la porta.

Prima di uscire e varcare lo stipite della porta si rivolge a me <Grazie Ivan. Grazie per aver affrontato questo strazio con me.>

Non dico nulla mentre lo osservo chiudersi la porta dietro di sé.

La corona del nuovo Zar |Trilogia Diamante Nero #2|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora