Chapter 13: FortePiano

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Inko spostò una ciocca di capelli dietro un orecchio, con l'altra mano strinse meglio il caldo scialle di un rosa sbiadito intorno al collo e alla linea della mandibola.

Le sue labbra si arricciarono un po' a quel freddo pungente, tuttavia, dopo un sospiro pesante, si distesero in un'unica linea piatta.

Rody era dietro di lei, le mani in tasca e lo sguardo perso sul Canale Briboedov. Le luci serali riflettevano sul pelo dell'acqua, i palazzi diventavano molto più imponenti di quanto già non fossero grazie ad un ipnotico gioco di ombre.

«Rody, dimmi la verità».

Il giovane Alpha sobbalzò un po': capì immediatamente le parole di sua madre. Con rabbia, i suoi denti fecero un'impronta di colpevolezza all'interno della guancia sinistra.

La promessa fatta a se stesso, dopo l'incontro con Izuku, era di non proferirne parola con i suoi genitori ma non aveva fatto i conti con l'istinto di una madre.

Inko era visibilmente triste e i suoi occhi due pozze scure, quasi simili a quelli di Izuku eppure così differenti.

«Rody, sei diventato distaccato e taciturno dall'ultima volta che sei andato a fare un giro. Per favore, dimmi la verità».

Il ragazzo sbuffò una risatina: con le mani ora a pugno nelle tasche del lungo e pesante cappotto nero guardò negli occhi la donna.

«Mamma... davvero, sto bene. Non è il caso che ti preoccupi».

Inko lo strinse in un abbraccio, una sua mano fredda passò tra le ciocche castane che erano legate in una coda di cavallo. Rody ebbe una feroce stretta al petto.

«Hai visto Izuku, non è così? Su di te è rimasta una debole traccia dell'odore di mio figlio» Inko gli prese le guance delicatamente: «... e una madre non dimentica mai».

Gli occhi argentati di Rody si riempirono di lacrime. Non poteva più nasconderlo! La donna portò il suo capo contro il seno e tra una carezza e l'altra gli concesse di piangere.

Dalla prima volta che aveva incontrato Rody si era accorta di quanto fosse un particolare ragazzo, così scaltro eppure così tanto fedele. Quando Izuku gli aveva rivolto la parola e i due si erano messi a conversare come amici di vecchia data, lei aveva capito.

Rody sarebbe stato in grado di curare il vuoto nel cuore di Izuku con l'affetto di un fratello. E vederli crescere insieme, legati e sempre presenti l'uno per l'altro la portarono a credere di aver veramente fatto una scelta saggia nella vita.

«Non volevo che tu e papà vi preoccupaste» ammise Rody, la voce acuta e flebile.

«Tesoro, non abbiamo mai smesso di combattere per riavere Izuku con noi».

Rody si staccò a malincuore da quel calore materno.

«Sì. L'ho visto e non mi è piaciuto per niente... mamma, Izuku è solo il fantasma di se stesso!».

Inko lo pregò di raccontare tutto e per quanto si ripromise di non piangere, non appena il giovane concluse, lei crollò in ginocchio con una mano contro la bocca, incapace di placare le lacrime.

«Torniamo a casa, tesoro...» disse. «E parliamone con tuo padre».

«Sempre se è tornato da Victor Kaminari-sama, mamma».

La donna socchiuse gli occhi mentre ci rifletteva su; in effetti, c'era la larga possibilità che Eddie fosse rimasto ancora nella residenza dei Kaminari. Però, mentre Rody l'aiutava a rialzarsi, faceva troppo freddo per continuare ad indugiare in quella passeggiata dove per quanto aveva visto molte cose interessanti in una piccola frazione di San Pietroburgo, non si era sentita davvero attratta.

BakuDeku - Arabesque in Fa MaggioreWhere stories live. Discover now