10. Colorblind

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A N D E R S O N

POV


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«Mamma! Sei tornata!»

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«Mamma, riaccendi la luce. Ho paura del buio»

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Rilassai le palpebre, schiudendole a fatica.

Un delicato e sfizioso profumo stucchevole mi solleticò le narici, e mi costrinse con l'indice a massaggiarle.

Riaprii gli occhi, questa volta lasciando solo una piccola fessura scoperta.

La fioca luce mattiniera illuminava le lenzuola stropicciate con deboli sfumature dorate.

La stanza era ordinata, come sempre d'altronde, ma c'era qualcosa che non quadrava.

Ma ancora non capivo che cosa.

A fatica, mi girai a pancia in su e mettendomi seduto poggiai le spalle alla tastiera del letto, scrocchiando la schiena e il collo.

La luce che filtrava era troppo radiosa perché potesse essere mattina presto.
Forse era mezzogiorno.

Ancora un po' sonnolento, provai a concentrarmi a captare cosa ci fosse di intruso nella mia stanza.

Ok, odore di pancake significava che di sotto ci fossero Misty e Sebastian.

I vestiti sconosciuti sparpagliati a terra stavano a significare una seconda presenza nella stanza.

E, possibilmente questa, di genere femminile, a giudicare dai perizoma impigliati sulla sedia.

Ok, fin qui c'ero.

Ma mancava la ragazza in questione, dal momento che ero solo nel letto.

Ma non dovetti attendere molto.

«Buongiorno anche te» la figura longilinea di Cora apparve sullo stipite del bagno.

Lunghe gambe incrociate coperte dal tessuto viscoso del tubino e viso pallido, lucido di struccante, comparvero nella stanza.

Slivers of HopeWhere stories live. Discover now