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Capitolo 4












Una settimana dopo

«Fate un buon viaggio» salutano così le gemelle ai loro genitori. Davanti all'ingresso dell'aeroporto.

Hanno voluto accompagnare i loro genitori fino al gate perché ci tenevano e lo hanno fatto perché forse, fa anche a piacere sia a Claudio che Cinzia della presenza delle figlie.

Via i rancori.
Via le litigate.

Sara e Dalila.
Claudio e Cinzia.

Figlie e genitori.
Una famiglia.

Le ragazze salutano i loro genitori e decidono di recarsi fuori per partire verso casa, ovvero quasi mezz'ora, sperando che non si becchino coda nel rientro. Il tempo si è migliorato in questa settimana e per essere quasi solo agli inizi di settembre fa molto caldo e per fortuna niente mascherine e lockdown.

Vogliono recuperare tutti i mesi persi in quella casa. Si dirigono all'uscita e vedono delle strane macchine, non hanno mai visto niente di genere. Molte persone vestite di nero e pensano che sia qualche politico rientrato, oppure qualcuno di importante.

Mentre camminano Sara si scontra con un uomo, si scusa molto velocemente, ma rimane incantata dalla bellezza di questo ragazzo.

Non ha idea chi sia, ma rimane colpita dalla sua altezza, forse sarà alto un metro novanta, ma i suoi occhi color nocciola, appena Sara si rende conto della gente che urla come una matta, lo vede volatizzare, ma poco prima le fa un occhiolino.

«Ti sei incantata?» la prende in giro la gemella, lei si gira per fare una linguaccia.
«Mi ha fatto l'occhiolino!» è euforica Sara, sembra un po' in panico, come se neanche uno famoso le abbia parlato.

Se sapesse la reale identità, sarebbe sprofondata. Lei non conosce il mondo della Formula e non saprebbe nemmeno che ha fissato Esteban Ocon, il pilota di formula uno che corre per la scuderia Alpine racing.

Sara e Dalila non conoscono quel mondo e nemmeno per l'anticamera del cervello vogliono sapere in quella materia, solo il loro padre conosce quel mondo, dato che ne è uno patito. Hanno solo sentito le poche lamentele sul fatto che parte proprio nella settimana che si terrà l'unico gran premio in questa regione, ma non hanno sentito nient'altro dato che erano con le cuffiette per ascoltare della musica.

Camminano per la ricerca della Bmw del padre, Sara non vede l'ora di guidare il bolide, era sempre stato il suo sogno e per quattro mesi lo può fare. Claudio ha chiuso l'occhio per l'utilizzo della macchina, ma si fida della guida di Sara.

Dalila non guida perché non se la sente di usare una macchina, preferisce mille volte camminare o usare una biciletta.

Ma il parcheggio dell'aeroporto di Linate è enorme. Sara non si ricorda dove l'abbia parcheggiato. Dalila è nelle nuvole con la testa e poco importa dove sia la macchina.

Improvviso - Esteban OconDonde viven las historias. Descúbrelo ahora